Ora di Ottawa

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giovedì 23 maggio 2019

Dal 26 maggio la nuova Collezione Roberto Casamonti


Dagli anni ’60 agli inizi del XXI secolo
Da Boetti a Schifano.  Da Mirò a Basquiat

Firenze, Palazzo Bartolini Salimbeni (Piazza Santa Trinita)
Dal 26 maggio 2019
A cura di Bruno Corà
Direttore Sonia Zampini




Circa 80 opere per raccontare il secondo Novecento italiano, e non solo. Opere che escono dalla personale collezione di Roberto Casamonti, gallerista di fama internazionale e grande esperto d’arte, selezionate da Bruno Corà per dare vita ad un percorso espositivo che copre dagli anni ’60 al XXI secolo, vale a dire la seconda parte dell’intera collezione.
Dipinti e sculture che riflettono l’anima del collezionista e il suo personalissimo “sentire”. Che non è un “sentire” qualunque, trattandosi di uno dei protagonisti del mercato mondiale dell’arte.
Dalla medesima, personale collezione, Palazzo Bartolini Salimbeni, che domina Piazza Santa Trinita e che rappresenta uno dei capolavori dell’architettura fiorentina del ‘500, un anno fa, aveva proposto la prima metà del Novecento. Anche in quel caso con una parata di opere sceltissime, autentici capolavori, ciascuno dei quali scelto per storia, affinità, riverbero. Ogni opera riconduceva – così come fanno quelle adesso proposte – a storie di amicizie, frequentazioni, sodalità, aspetti mai estranei alla storia dell’arte e degli artisti.
La direzione della Collezione Casamonti è, dalla sua apertura nel 2018 affidata alla storica dell’arte Sonia Zampini.


“Questa seconda  selezione – afferma Roberto Casamonti - risponde anzitutto a criteri qualitativi strettamente inerenti le mie passioni e le mie valutazioni a fronte di numerosi parametri: una certa attrazione magnetica esercitata su di me dall’opera di un determinato artista, la durata del valore estetico di un’opera nella mia percezione che, col passare degli anni, è accresciuta anziché diminuita; o quando una forma di bellezza da me considerata tale ha avuto la forza d’urto provocatoria che ha sfidato i miei gusti e le mie concezioni in materia d’arte. Naturalmente nelle mie decisioni ha contato anche l’autorevolezza di qualche storia artistica che ho constatato essere obiettivamente fondata”.


Ad anticipare il contenuto di questa nuova esposizione è il curatore Bruno Corà: “il frangente temporale delle opere e degli artisti a cui era giunta la prima sezione della collezione, già esibita, era quello dell’inizio degli anni Sessanta”, egli ribadisce. “In questa seconda tornata dischiudono il nuovo percorso alcuni tra i più autorevoli protagonisti di quella koiné linguistica definita Arte Povera, venuta alla ribalta, in quanto movimento condiviso da un congruo numero di artisti, a partire dal 1967. Di alcuni di loro Casamonti ha acquisito e destinato alla Collezione più di un’opera. È il caso di Pistoletto e soprattutto di Boetti, che dopo Fontana è l’artista a cui egli ha dedicato più energie, passione e attenzione”.
“Entro l’arco temporale degli anni Sessanta prendono corpo taluni altri pronunciamenti artistici di considerevole entità, al punto da poter affermare che la spinta propulsiva maturata nella prima metà della decade di tale decennio avrà un effetto lungo tutti i successivi anni Sessanta e Settanta. In questo crogiuolo alimentato da eventi internazionali di carattere sociale politico e scientifico di grande portata si manifestano, infatti, una serie di tendenze estetiche: il fenomeno dei Gruppi di Arte Programmata e Cinetica, il Nouveau Réalisme, il movimento Fluxus, la Poesia Visiva, il Minimalismo o Strutture Primarie, la Land Art, l’Arte Concettuale, la Body Art, il Graffitismo e la Transavanguardia” evidenzia ancora il professor Corà.
Presentando, un anno fa la prima parte della sua Collezione, Roberto Casamonti aveva voluto chiarire che la sua era una scelta strettamente culturale.
“Ho pensato di voler condividere con la città di Firenze, alla quale sono da sempre affettivamente legato, la mia collezione per poter fare in modo che i valori di cui l’arte è portatrice possano essere condizioni non esclusive ma pubblicamente condivise” affermò in quel frangente.
Un anno dopo, giunti all’atto secondo, quel principio ha mostrato di saper conquistare molte migliaia di persone: i visitatori, italiani e internazionali della Collezione che hanno capito e fatto proprio quel messaggio di bellezza.
. Info: www.collezionerobertocasamonti.com
Fabrizio Del Bimbo 
Nicoletta Curradi


martedì 14 maggio 2019

Al Boutique Hotel Leone nelle Marche un'esperienza indimenticabile


At the Boutique Hotel Leone
in the Marche region an unforgettable experience


Panorama marchigiano



Le Marche sono la regione ideale per andare in vacanza perché nel suo territorio si possono incontrare al tempo stesso  mare, montagna, campagna, storia, arte e divertimento.
Nella stessa giornata, infatti, si può passare la mattina al mare, salire nell’entroterra per gustare qualche piatto speciale per pranzo e fare una passeggiata pomeridiana in montagna. 





 . Vedute di Montelparo

Quale meta si consiglia di scegliere? Noi suggeriamo il silenzioso paese di Montelparo, nella provincia di Fermo, nella parte sud della regione . La località, se non si si viene in auto, meglio se attraverso l'autostrada A14, si raggiunge facilmente dall'aeroporto di Ancona o di Pescara oppure dalla stazione ferroviaria di Pedaso.

 Il paese è delizioso e ricco di palazzi e chiese antiche, che. purtroppo. nel 2016 hanno subito molti danni, ancora visibili, dal terremoto. Il centro storico mostra lo sviluppo del paese sulle tre , sintesi di mare e collinecerchie murarie con quattro porte ciascuna.Tra i monumenti sulla sommità del paese merita una visita la chiesa di San Michele Arcangelo del  XIII secolo, mentre quella di Santa Maria Novella oggi è chiusa perché fortemente danneggiata dal recente sisma, come molti altri edifici oggi ancora soltanto messi in sicurezza. Il territorio circostante gode di un clima temperato con caratteristiche mediterranee, sintesi di mare e colline e fortemente vpcato alla viticoltura. I vini nella provincia di  LFermo si presentano con 3 DOC condivise. Falerio DOC è una delle più importanti, Vi sono pire Rosso Piceno DOC e Terre di Offida DOC. La chiesa di Santa Maria Novella  purtroppo transennata

  
 La chiesa di Santa Maria Novella  purtroppo transennata





                                       Vigneto a Montelparo  

In questo territorio  abbiamo appurato che si possono degustare ottimi vini ed è quindi importante incontrare le persone  giuste per ottenere un servizio migliore. Per questo motivo, per alloggiare, si consiglia una location che non può deludere nemmeno il cliente più esigente, gestito da chi  ha approfondito la conoscenza  del territorio per fornire servizi sempre più luxury


L'Hotel Leone sorge nel centro storico di Montelparo e offre una piscina, una terrazza panoramica circondata dalla campagna marchigiana, la connessione Wi-Fi gratuita in tutta la proprietà, un ristorante gastronomico e ampie camere climatizzate con bagno interno.
Impreziosito da soffitti a volta e da un cortile, il ristorante è specializzato nella preparazione di piatti tradizionali regionali e mediterranei. Al mattino si può invece gustare la colazione a buffet, che comprende frutta fresca, marmellate, pane, salumi e formaggi.
Presso il Leone Hotel si può sorseggiare un drink nel bar in stile Art Déco o fare un tuffo nella piscina esterna.
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Ristorante del Boutique Hotel Leone  

Gli affabili titolari dell'hotel non lasciano soli i loro clienti e al ristorante organizzano per loro degustazioni guidate di vini in abbinamento tecnico a deliziosi piatti della cucina locale realizzati con prodotti a km zero. Sono inoltre possibili visite alle cantine vinicole della zona. Questo servizio  è reso possibile dalla sinergia con altre attività, per esempio la Cantina Di Ruscio di Campofilone, detta anche cantina dei poeti  (www.cantinadiruscio.it). 



Cantina e vini Di Ruscio


Questa azienda è in attività da oltre 70 anni  nella Valdaso, la valle della frutta, ed  ha una notevole  capacità produttiva annuale di vini a base di vitigni Pecorino e Passerina. Ottimo lo spumante  brut rosé DiVerso a  base di Montepulciano e Sangiovese. Ma questa è solo una delle numerose realtà vitivinicole della zona, che si possono scoprire soggiornando in  questa zona.


Piatti del ristorante del Boutique Hotel Leone 

Info: www.hotelleonemarche.com



Nicoletta Curradi

Foto di Fabrizio Del Bimbo 





giovedì 9 maggio 2019

Tra le Langhe e le Alpi i paradisi per l'outdoor: presentazione a Firenze


Nella cornice del Grand Hotel Baglioni di q Firenze, è stata presentata l’offerta turistica della Provincia Granda.




Mercoledì 8 maggio, il Comitato per il Turismo Outdoor in Provincia di Cuneo, che vede unite l’ATL del Cuneese, l’Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero, la Camera di Commercio di Cuneo e la Fondazione CRC, ha incontrato le redazioni giornalistiche del centro Italia per la presentazione dell'offerta turistica outdoor della Granda. Il Comitato, nato nel 2013 con l’intento di promuovere congiuntamente l’offerta turistica outdoor del Cuneese attraverso progetti volti a valorizzare l’offerta turistica e l’organizzazione di eventi sportivi, coltiva l'ambizioso progetto di valorizzazione del turismo outdoor innovando anche l’approccio organizzativo e di comunicazione delle manifestazioni legate alle attività sportive all’aria aperta.



Langhe Monferrato e Roero e le aree montane e di pianura del Cuneese vantano un ricco patrimonio paesaggistico-naturalistico, enogastronomico e culturale sul quale si basa l’offerta outdoor dedicata non solo agli sportivi allenati, ma anche alle famiglie ed ai semplici appassionati. Un’occasione unica, quella fiorentina, per presentare dunque le offerte di divertimento, movimento all’aria aperta, emozioni, cultura, arte, paesaggio ed esperienze enogastronomiche che contraddistinguono il nostro territorio. 



A presentare l'offerta outdoor delle Langhe, del Monferrato e del Roero, il Presidente dell'Ente Turismo Luigi Barbero: "Nel nostro territorio collinare, tradizione ed innovazione sono state premiate dall’UNESCO con il riconoscimento a Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Chilometri di sentieri tra boschi e vigneti, tartufaie e rocche naturali alla scoperta di scorci mozzafiato, da percorrere a piedi, in bici (MTB o e-bike) o a cavallo; numerose strade asfaltate che collegano i piccoli borghi da esplorare in moto, in bicicletta e, perché no, di corsa."



"Le Alpi di Cuneo, paradiso per gli amanti dell’outdoor in ambienti incontaminati, con i suoi Parchi, le Riserve naturali, i torrenti che corrono impetuosi dalle vette alla pianura solcando il terreno e accarezzando borgate alpine prima e città d’arte poi, ma ancora ferrate e falesie da arrampicare, percorsi per trekking, cavallo e MTB, colli da vivere in sella alla moto o alla bicicletta - ha dichiarato il Presidente dell'ATL del Cuneese, Mauro Bernardi - rappresentano un’offerta turistica a 360°, da vivere in tutte e quattro le stagioni dell’anno, grazie anche all’organizzazione di eventi sportivi di livello nazionale ed internazionale." "Tra le offerte per gli amanti dell’outdoor - ha continuato il Consigliere Paolo Bongioanni - da non perdere la Via del Sale, percorribile a piedi, in MTB o e-bike, in moto o su 4x4 (la viabilità per i mezzi a motore è contingentata) dalle montagne di Limone Piemonte al mare della Liguria o della Costa Azzurra, la Roa Marenca con i suoi passaggi sulle antiche strade del commercio del sale, l’Intervalliva, il percorso che unisce il Comune più a sud del Cuneese, Alto, con quello più a nord, Bagnolo Piemonte, con 350 km di strada, 9.500 m di dislivello positivo, 13 colli e più di mille curve, o ancora il Landandé che soddisfa la voglia di pedalate intorno al Santuario Regina Montis Regalis che vanta la cupola ellittica più grande al mondo (kalata.it), il Pianoro della Gardetta accessibile in bici dalle Valli Stura, Grana e Maira, il Mombracco meglio conosciuto come “La montagna di Leonardo” con i suoi percorsi per il trekking e per le pedalate fino al Giro del Monviso che, grazie ai tanti  itinerari che attorno ad esso si sviluppano, permette di apprezzare il “Re di Pietra”."



Il Comitato cura il portale web www.wowoutdoor.it, attraverso il quale il territorio si propone al mondo in modo coordinato e congiunto come meta perfetta per le vacanze all’aria aperta, proponendo i principali eventi sportivi del territorio ed informando i visitatori sulle attività e sulle modalità di fruizione dei servizi per lo sport (ad esempio i noleggiatori di MTB ed e-bike).



Beppe Artuffo, Presidente del Comitato per il Turismo Outdoor in Provincia di Cuneo ha così concluso: "Il turismo outdoor completa pienamente l'offerta turistica della nostra area, destagionalizzando le iniziative principali dei singoli territori, montano e collinare, rappresentando quindi un collante utile per uno sviluppo turistico a 360°. Importante è il coordinamento di eventi sportivi di rilievo nazionale ed internazionale. In particolare, poi, il Comitato continuerà il proprio impegno a sostegno delle attività di educational per far sì che operatori e giornalisti possano conoscere direttamente le nostre eccellenze".


Al termine della presentazione stampa, i giornalisti ospiti sono stati deliziati con una degustazione di prodotti e vini d’eccellenza della provincia di Cuneo coronata dalla preziosa partecipazione dei Consorzi di tutela dei formaggi Bra e Raschera DOP. Presenti, sui piatti dei commensali anche il Crudo di Cuneo Dop, le Nocciole Piemonte Igp, la Mela Rossa Cuneo Igp e il Salame Piemonte Igp omaggiati dagli omonimi Consorzi. I piatti sono stati accompagnati dai pregiati vini forniti dall'Enoteca del Roero. Franco Biraghi, Presidente dei Consorzi di tutela dei formaggi Bra e Raschera DOP, nonché Presidente della sezione Alimentare di Confindustria Cuneo ha dichiarato: "Abbiamo stipulato un patto di amicizia tra i Consorzi di tutela delle eccellenze della provincia Cuneo, lanciando il progetto Cuneo in Tavola. Il nostro impegno comune va nella direzione di presentare al mercato internazionale, in modo unito e coeso, la preziosa enogastronomia cuneese."

La cena è stata sapientemente preparata e presentata dallo staff di chef cuneesi composto da Andrea Bertolino, Mario Berutti, Sabrina Musso e Roberto Ponzo.

Nicoletta Curradi 





mercoledì 8 maggio 2019

Bilancio positivo per la 18/a Anteprima dei Vini della Costa Toscana a Lucca


Grande afflusso di persone per Anteprima Vini della Costa Toscana 2019, la più grande rassegna enologica dedicata ai vini della Toscana costiera,  che si è svolta il 4 e 5 maggio al Real Collegio di Lucca. Ben più di 800 etichette per un totale di oltre 100 viticoltori, provenienti dalle province toscane bagnate dal mar Tirreno. Vini da assaggiare in anteprima e annate che hanno fatto la storia per un percorso enologico unico che ha portato  a Lucca tutte le produzioni migliori del territorio toscano costiero. Sono questi i numeri della 18esima edizione, organizzata dai Grandi Cru della Costa Toscana e da Event Service Tuscany. Tra laboratori, degustazioni e assaggi musicali, quest'anno l'appuntamento si è arricchito con la rassegna "Artisans of Taste" , il percorso dedicato al gusto che ha proposto le eccellenze gastronomiche italiane.




Tanti gli appuntamenti interessanti, per esempio  "1968, Un vino, un territorio, una DOC" la presentazione del progetto con una piccola verticale delle tre annate del vino  nato dalla sinergia di  5 aziende: Fattoria Sardi-Giustiniani, Colle di Bordocheo, Fattoria Maionchi, Valle del Sole, Fattoria La Maulina  per i 50 anni della DOC Colline  Lucchesi. 





Tra i vini in degustazione molto particolari sono risultati quelli dell'isola d'Elba.. Ad esempio Oglasa  IGT Toscana 2016  100% di Cecilia è un ottimo vino fruttato e ricco di sapidità. Treesse anfora 2017 50% Sangiovese 30% Syrah  20% Sagrantino di Arrighi ha un gusto persistente, anche se piuttosto alcolico.



Fabrizio Del Bimbo