Ora di Ottawa

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venerdì 6 marzo 2020

Le opere di Yuri Kuper all'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze

Yuri Kuper, artista di origini russe, tra le personalità più eclettiche della scena contemporanea internazionale, ha scelto Firenze per rivelare un traguardo personale, gli ottant’anni che finirà in Luglio, e un traguardo delle cose, degli objet trouvé del quotidiano, da sempre suo principale repertorio ora vissuti, interpretati, alla luce di una nuova libertà creativa.



S’intitola Sfumato la mostra curata dalla gallerista e critica d’arte Inna Khegay che inaugura oggi presso la Sala delle Esposizioni all’Accademia delle Arti del Disegnopromossa dalla stessa Accademia insieme con l’Associazione Amici del Museo Ermitage (Italia) e la Regents Art Foundation (RAF) e sostenuta dal Ministero della cultura della Federazione russa, dall’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede, dall’Accademia russa di Belle Arti di San Pietroburgo e dalla Fondazione russa per la cultura.
Oltre cinquanta opere, provenienti da collezioni private e dalla Galleria Patrick Cramer di Ginevra, per raccontare il linguaggio metamorfico dell’arte, per cui è possibile liberare la magia di qualcosa che non ne possiede dall’origine. Un pennello, un tubo, un vaso da fiori, nelle mani artigiane di Kuper gli oggetti, così ogni esperienza, arrivano a sincretizzare presente e passato, estetica e funzione, per un risultato finale di grande impatto ipnotico.
La personalità artistica di Yuri Kuper attraverso questa mostra a lui dedicata – sottolinea Cristina Acidini, presidente dell’Accademia - si conferma tra le più interessanti dello scenario internazionale, per quel suo continuo lavoro di mediazione fra i movimenti creativi della sua formazione e della sua maturità, da un lato, e la sua originalità filosofica prima ancora che tecnica dall’altro”. “Da artista che ha visto il mondo e in esso vive pianamente, Kuper ha forgiato un linguaggio universale che parla a tutti, con potenza arcaica e insieme fascino contemporaneo”.
Difficile resistere alla tentazione di spiegare la complessa parabola dei nostri tempi, i mutamenti globali che hanno investito l’umanità, perciò il maestro fruga nelle tasche del quotidiano e ne eviscera simboli – testi sacri e luoghi di culto in primis - materiali, speranze, ricordi, volti, li mette al riparo dalla banalizzazione e dall’impoverimento di significato. Con magistrale capacità di composizione e l’utilizzo di tecniche miste, tra cui acrilico e collage, li traspone su tela o carta, ma anche su litografie rifinite a mano come la serie dedicata al Lago dei Cigni. Delle Metamorfosi, serie di rappresentazioni teatrali dirette dal Premio Oscar Nikita Michalkov, ispirate ai racconti di Anton Cechov e Ivan Bunin, e di cui Kuper cura le scenografie tra il 2016 e il 2019, possiamo invece cogliere la raffinatezza delle riproduzioni su carta con innesti di foto e collage.
Alcuni frammenti di queste performance sono riproposte anche attraverso un filmato della durata di 12 minuti proiettato all’interno del percorso espositivo. “Il video – dice Inna Khegay - mostra l’approccio innovativo nella realizzazione degli allestimenti, di finissimo tessuto o multimediali, rivelatori di uno stile unico”.
Su tutti i lavori esposti, il velo plastico della rarefazione, quell’effetto di “sfumato” che Kuper mutua dai grandi maestri del passato e a cui torna con lo sguardo in una mostra evento nella città d’arte per antonomasia. Fino al 30 marzo. 
Yuri Kuper
Nato nel 1940 a Mosca, in Russia, ha continuato a studiare all'Accademia d'arte di Mosca dal 1957 al 1963 prima di emigrare in Israele, stabilendosi infine a Londra nel 1972. Kuper ha esposto con la Serge Sorokko Gallery di San Francisco, la Kournikova Gallery di Mosca e la Galerie Patrice Trigano di Parigi. Vive e lavora tra Normandia, Francia, New York, New York e Mosca, Russia. Grafico, pittore, scultore, scenografo teatrale e per il cinema, autore di progetti architettonici, scrittore, Yuri Kuper è “cittadino del mondo”: cosmopolita per stile di vita, grazie alla propria arte rivela al mondo il codice culturale dell'identità russa. Negli ultimi anni, raggiunta la pienezza artistica e umana, è tornato a Mosca, la sua patria, “la città dei tubi di scolo”.
YURI KUPER. SFUMATO
6-30 marzo 2020
Sala Esposizioni Accademia delle Arti del Disegno
Via Ricasoli 68, Firenze
Orario: da martedi a sabato, ore 10-13 e 17-19
Domenica: ore 10-13, Lunedì chiuso, Ingresso gratuito

Nicoletta Curradi 

mercoledì 4 marzo 2020

Arte contemporanea: aperta Moovart Co-Expo Firenze 2020




Si intitola Moovart Co-Expo Firenze 2020 la nuova mostra collettiva d’arte aperta a Firenze  fino a mercoledì 18 marzo nella Sala della musica della Fondazione Franco Zeffirelli, in piazza San Firenze del capoluogo toscano.




MOOVART è un progetto ideato e realizzato dalla Fondazione di Ricerca Scientifica Amedeo Modigliani, in partnership con la MOOV LTD, che intende promuovere e valorizzare a livello internazionale nuovi artisti emergenti.
Patrocinata dal Comune di Firenze, la mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18 con ingresso libero ed è stata presentata questa mattina, dopo i saluti di Pippo Zeffirelli (Presidente della Fondazione Franco Zeffirelli), da Cristina Giachi (Vicesindaca del Comune di Firenze), Fabrizio Checchi (Presidente della Fondazione Amedeo Modigliani che ha sede a Roma) e da Greta Garzìa Hernandez (Direttore  del dipartimento di Scienze, Investigazione e Restauro dell’Istituto centrale Valenziano)
Nella storica sala dell’oratorio di San Filippo Neri - tra le poche architetture barocche di Firenze e oggi sala della musica della Fondazione Zeffirelli - saranno in mostra i lavori di 85 artisti (di cui 23 provenienti dall’estero), il più giovane dei quali ha 16 anni; si tratta di opere di pittura, scultura, fotografia, ceramica, arte orafa e arte digitale che ben rappresentano un variegato insieme di esperienze e sensibilità a confronto. Inoltre il pubblico potrà incontrare direttamente gli artisti scambiando opinioni, idee e giudizi sul mondo dell’arte.
Il Concept dell’edizione fiorentina
Il concept Moovart fino a questo momento è stato ospitato in location di altissimo prestigio come la Reggia di Caserta, Castel dell’ovo a Napoli, la Riba Foundation di Liverpool (GB) e adesso la Fondazione Franco Zeffirelli di Firenze. In particolare, questa esposizione toscana è stata resa possibile in conseguenza di  nuove opportunità e collaborazioni. In particolare l’apertura al mercato arabo (Quatar, Emirati Arabi e Dubai) grazie alla presenza di Jamal Daoub (Direttore Generale del Centro Nazionale per le arti del patrimonio della Libia) e l’apertura al mercato spagnolo grazie alla partecipazione della dott.ssa Greta Garzìa Hernandez, direttore del dipartimento di Scienze, Investigazione e Restauro dell’Istituto centrale Valenziano, nonché di esperti e critici d’arte di fama nazionale che saranno presenti durante tutto il periodo espositivo.

Da segnalare che durante il Moovart di Firenze sono previsti numerosi appuntamenti collaterali tra i quali una conferenza sull’importanza della critica e valorizzazione dell’arte (il 4.03 alle 15) seguita alle 16 da una discussione sul “Caso Modigliani”; un evento IgersItalia, la più grande comunità di Instagrammer in Italia (il 7.03 alle 16); un incontro sul piano di lavoro della tecnologia applicata all’arte (il 10.03 alle 16); un meeting su “Web reputation e divulgazione dell’arte sui social” (il 13.03 alle 16); e infine un’asta aperta ai soli operatori (il 14.03 e il 15.03 alle ore 11).
La filosofia del Progetto Moovart
Come scriveva Amedeo Modigliani «Il tuo unico dovere è salvare i tuoi sogni». Ed è proprio dai sogni che nasce il progetto Moovart, fortemente voluto dalla Fondazione di ricerca scientifica Amedeo Modigliani. Il sogno di Moovart è riuscire a portare alla ribalta artisti di ogni parte del mondo, che eccellono in qualsiasi disciplina artistica, scultura, pittura, fotografia, ceramica, arte orafa, digital art. La peculiarità del progetto Moovart è l’opportunità di esporre le proprie opere in location di prestigio e alla presenza di galleristi e critici d’arte.

La passione muove il mondo, e la passione è ciò che muove questo progetto. Moovart è arte in movimento, è fermento, evoluzione, ma con radici ben salde. Si occupano del progetto critici ed esperti d’arte, con un amore comune per Amedeo Modigliani. Moovart crea le condizioni ottimali per la conoscenza e la valutazione di nuovi artisti da parte sia di un pubblico attento all’arte, sia di operatori del settore. Come Modigliani si inoltrò in quella Parigi dei primi del 900 per sperimentare e affermare se stesso e la sua opera, così Moovart si pone l’obiettivo della divulgazione dell’opera dei nuovi artisti.


MOOVART
Contemporary artists
www.moovart.org

Info mostra
ENTE PROMOTORE E REALIZZAZIONE
Fondazione Amedeo Modigliani
PATROCINIO
Comune di Firenze

MOOVART Co-Expo Firenze 2020
Sala della musica della Fondazione Franco Zeffirelli
3 marzo – 18 marzo 2020
Ingresso gratuito
Orario: 10-18



Nicoletta Curradi