Ora di Ottawa

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venerdì 30 dicembre 2022

Alla Fondazione Ragghianti di Lucca una mostra su Nuove tendenze e Leonardo Dudreviille





Il percorso di Leonardo Dudreville (1885-1976), tra i fondatori nel 1913 del gruppo Nuove Tendenze, è esemplare per comprendere la situazione delle avanguardie artistiche nella particolare congiuntura in cui si muovevano sia i Futuristi, sia quei giovani che, non riconoscendosi pienamente nei princìpi del movimento di Marinetti e Boccioni, cercavano via autonome.


La mostra Nuove Tendenze. Leonardo Dudreville e l’avanguardia negli anni Dieci, a cura di Francesco Parisi, realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e con il contributo di Anthilia Sgr e di Banco BPM, offre lo spunto per un’indagine approfondita sul periodo e sulla situazione che portò, nella Milano del tempo, alla formazione di questo eterogeneo gruppo.





Il percorso di Dudreville è paradigmatico per tracciare una mappatura completa degli anni cruciali del primo anteguerra italiano, quando, con lo spostamento dell’asse futurista verso Roma, Milano divenne un centro aperto a diverse sperimentazioni artistiche. La mostra segue la sua carriera dalla fase divisionista, culminata con l’ingresso nella celebre galleria del mercante Alberto Grubicy, che tanto contribuì alla diffusione anche all’estero dell’arte derivata da Giovanni Segantini, fino alle esperienze astrattiste (fra i primi esempi italiani del genere), per concludersi con il riavvicinamento alla compagine futurista e alla stesura del manifesto Contro tutti i ritorni in pittura nel gennaio del 1920.


Il movimento Nuove Tendenze è esaminato nell’ambito di questo vivace contesto espositivo, che comprendeva anche le cosiddette mostre di ‘fronda’ che precedettero la formazione del gruppo (composto, oltre che da Dudreville, da Adriana Bisi Fabbri, Mario Chiattone, Carlo Erba, Alma Fidora, Marcello Nizzoli, Giovanni Possamai e Antonio Sant’Elia). In particolare, la Mostra di Arte Libera (1911) e la Mostra dei Rifiutati del Cova (1912), che, con l’esposizione Nuove Tendenze, costituirono i principali momenti in cui l’avanguardia milanese si propose come alternativa rispetto ai canali ufficiali legati al mondo accademico.


Nell’itinerario espositivo una sezione è dedicata proprio a opere e artisti presenti nella mostra del Cova, alcuni dei quali confluirono poi in Nuove Tendenze, come Carlo Erba e Achille Funi, ma anche Mario Chiattone, che ne disegnò la copertina del catalogo in puro stile secessionista, rivelando l’affinità dell’esposizione alle similari esperienze europee (lo palesano, per esempio, alcuni dipinti di artisti quali Aroldo Bonzagni).


Accanto ai lavori di Leonardo Dudreville eseguiti fra il 1905 e il 1919 – anno in cui realizzò Il caduto, che segna il punto di passaggio verso un nuovo concetto di figurazione – le opere degli artisti aderenti al movimento accompagnano dunque il visitatore nel brillante clima culturale d’inizio secolo, in un percorso che va dagli avveniristici progetti architettonici di Mario Chiattone e Antonio Sant’Elia alle indagini pittoriche di Adriana Bisi Fabbri, Carlo Erba e Marcello Nizzoli, alla scultura di Giovanni Possamai, fino a giungere al manifesto Contro tutti i ritorni in pittura, firmato da Dudreville assieme ad Achille Funi, Luigi Russolo e Mario Sironi, che chiude idealmente la mostra.


La mostra è accompagnata da un libro-catalogo edito dalla Fondazione Ragghianti con Silvana Editoriale, che includerà le riproduzioni delle opere esposte, di documenti e di materiali d’epoca, e i saggi del curatore Francesco Parisi con quelli di Alessandro Botta, Niccolò D’Agati, Roberto Dulio, Elena Pontiggia e Sergio Rebora, studiosi specialisti della materia.


Orari di apertura fino all’8 gennaio 2023 dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18, con apertura anche  26 dicembre, 1° gennaio e 6 gennaio (chiusa il 25 dicembre).

Biglietto d’ingresso: 7 euro

Biglietto ridotto: 4 euro

Complesso monumentale di San Micheletto, Via San Micheletto, 3 Lucca 


Fabrizio Del Bimbo 

sabato 3 dicembre 2022

La mostra 2023 di arte moderna e contemporanea di Tornabuoni Arte

 




Tornabuoni Arte presenta la sua Antologia, una scelta delle più importanti opere di Arte moderna e contemporanea, che la galleria ha selezionato nel corso dell’ultimo anno.  La mostra antologica si terrà nelle due sedi italiane, a Firenze (Lungarno Cellini 3) da giovedì 1 dicembre, con inaugurazione alle ore 18.00, e a Milano (Via Fatebenefratelli 36)  da martedì 13 dicembre, con inaugurazione alle ore 17.30.



Questa esposizione offre, non solo ai collezionisti ma anche agli amanti dell’arte in generale, l’opportunità di poter ripercorre i momenti più significativi della storia dell’arte dagli inizi del XX secolo ad oggi, attraverso i capolavori di alcuni dei suoi principali protagonisti. Tornabuoni Arte è una galleria aperta a tutti che, grazie al suo fondatore Roberto Casamonti, si distingue per un attento spirito di ricerca. L’Antologia 2023, proprio in quest’ottica, è affiancata da una pubblicazione, corredata da un ricco apparato fotografico, che approfondisce alcune tematiche di questa straordinaria raccolta. Il volume è introdotto dalla storica dell’arte Sonia Zampini, che firma il saggio dal titolo L’arte nel divenire della storia. Come sottolinea la Dott.ssa Zampini nel suo testo, il fil rouge che sottende a questa mostra è il legame profondo tra la Storia dell’Arte e la Storia, l’evoluzione dei linguaggi, “con il succedersi di condizioni sociali, culturali, ideali ma anche con storie intime, personali” che danno vita a un ampio affresco pittorico dai “molteplici intrecci narrativi”.


Nella sede fiorentina, prima tappa di questo percorso, al primo piano, potremo immergerci nell’arte figurativa del primo Novecento, con una nuova e suggestiva sala dalle pareti nere che accoglie alcune delle opere più emblematiche di questo periodo. Dipinti che pongono l’attenzione verso la rappresentazione del paesaggio, come Paysage che Pierre Auguste Renoir ha realizzato nel 1919, oppure uno straordinario Impressioni di paesaggio, di qualche anno prima, del 1908, di Umbero Boccioni, un soggetto en plein air, dall’atmosfera luminosa e satura di colori. Questo tema ritorna in un nucleo degli anni Trenta, a cominciare dal Giardino dell’oblio, dove Galileo Chini nel 1933 raffigura, con un velo di malinconia, la casa nella pineta viareggina di Eleonora Duse, villino nel quale l’attrice si era ritirata dopo la fine della sua storia d’amore con Gabriele D’Annunzio. Un particolare curioso distingue questo quadro: sul retro Chini annota parole, allude al dramma dell’amore finito, evoca nomi senza citarli, ed infine disegna una planimetria di strade dove colloca la propria abitazione e quelle dei pittori Viani, Chini e Nomellini. Anche in Paese (Paesaggio con albero), del 1935, un altro dei maestri toscani, Ottone Rosai, presente in questa antologica con più opere, mette in relazione la natura, l’albero nello specifico, con elementi come le case, con la solida essenzialità che lo contraddistingue. Uno sguardo sugli interni, sulla narrazione domestica, viene interpretato in modo assai diverso da Plinio Nomellini e Alberto Savinio, rispettivamente in Interni con natura morta, 1938, e Les Prisonniers, IIème version, 1931. Tra i massimi esponenti del Futurismo, abbiamo anche Giacomo Balla con due opere, firmate FUTUR BALLA, di cui segnaliamo Balfiore, 1925 circa.




Chiudiamo questa sezione con autori che testimoniano il passaggio dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri. Non possiamo non soffermarci su una gouache Liberté, J'écris ton nom, 1953, a proposito di legame con la Storia, dove Léger si ispira alla poesia Liberté di Paul Élaurad, un canto alla libertà, stampata da Pierre Seghers, attivista della Resistenza francese, nel 1942 e lanciata in migliaia di copie sulla Francia occupata dai nazisti. Così anche la gouache di Pablo Picasso, Etude pour Taureau del 1957, ha una valenza politica, simbolo della Spagna, della sua resistenza culturale. A segnare questo momento di transizione storico, troviamo, tra gli altri, Felice Casorati, Leoncillo, Osvaldo Licini, Marino Marini e Salvatore Scarpitta. Del 1961 è la Natura morta di Morandi. Mai artista, prima di lui, come sottolineava Cesare Brandi, aveva parlato con tale intensità attraverso l’evocazione di oggetti inanimati, con squisite ricerche cromatiche e audaci soluzioni spaziali.


 



Al piano terra, proseguiamo con una carrellata di opere, espressione dei linguaggi artistici non figurativi del secondo Novecento, a cominciare dal prestigioso Concetto spaziale del 1956, che testimonia come Lucio Fontana abbia consacrato la supremazia del gesto. Giuseppe Capogrossi è uno dei pittori italiani che abbandona la figurazione in favore di un astrattismo caratterizzato dal segno e lo dimostra bene, qui, l’opera del 1961, Superficie 719. La pittura vibrante e luminosa dei Reticoli di Dorazio è rappresentata da due magistrali esempi, Senza titolo e Piccola premura, entrambi del 1962, e dal più recente Ra I, 1989-1990. Donna di grande curiosità intellettuale, Carol Rama, negli anni ’60, realizza invece, usando oggetti e materiali di recupero come occhi di bambole, un gruppo di quadri, che l’amico poeta Edoardo Sanguineti chiamerà Bricolage, due dei quali  esposti in questa sede. Sfera, 1967, e Frammento, 1972,  sono sculture nelle quali Arnaldo Pomodoro raffigura involucri freddi, geometrici e brillanti, che hanno il dono, secondo le parole di Argan, di registrare lo spazio come le pendole il tempo.


Tra le opere più recenti, riprendendo il nostro fil rouge definito dall’incedere della Storia, la Mappa di Boetti, del 1984, descrive esattamente la composizione del planisfero rappresentato in un determinato momento storico, inevitabilmente prossimo ad un futuro cambiamento in relazione ai rapporti geopolitici tra gli Stati. Christo (Christo and Jeanne-Claude) in Over the River, 2011 - progetto di un imponente lavoro dove furono previsti circa 10 km di tessuto argentato che avrebbe dovuto correre sopra il corso del fiume Arkansas in Colorado - ci pone di fronte a una riflessione sulla relazione tra opera, luogo e tempo.


Ma molti altri sono gli artisti in mostra: Carla Accardi, Antonio Bueno, Alberto Burri, Enrico Castellani, Sandro Chia, Jean-Michel Folon, Hans Hartung, Emilio Isgrò, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Uncini, Victor Vasarely, Gilberto Zorio, solo per nominarne alcuni.



Da martedì 13 dicembre, una selezione delle opere della Antologia scelta 2023 sarà visibile, oltre che nella sede fiorentina anche nella sede di Tornabuoni Arte a Milano.


 

Info:

Tornabuoni Arte

Firenze
, Lungarno Benvenuto Cellini, 3

orari apertura mostra: dal lunedì al venerdì, 9.00-13.00 / 15.00-19.00; ingresso libero

Tel. +39 055 6812697 | info@tornabuoniarte.it – www.tornabuoniart.com


 Nicoletta Curradi 

venerdì 23 settembre 2022

Nuovo logo per Ferragamo

 


Nuovo capitolo nella storia di Ferragamo: un dialogo tra classico e contemporaneo, tra l’eredità del passato e una nitida visione del presente.

Riconoscendo l’importanza di ogni singolo elemento come parte di un insieme, il percorso di reinvenzione intrapreso dal brand, fondato su uno spiccato senso dell’eleganza e sul rispetto per l’artigianalità, inizia dalle basi: le lettere utilizzate, la forma che assumono, le parole che compongono. 

La calligrafia del fondatore lascia spazio a un font armonioso dal forte impatto, elegante, assertivo, in tensione tra classicismo e modernità. 

Ferragamo ha commissionato a Peter Saville - noto graphic designer nonchè maestro delle associazioni inaspettate e di uno stile energico ed essenziale - il nuovo logo: un’interpretazione modernista di un carattere tipografico classico, che rimanda alle incisioni nella pietra che ispiravano gli artisti rinascimentali. Filtrato attraverso una lente riduzionista, si carica di un senso di storia senza esserne soverchiato. Ogni riferimento si riduce all’essenziale, a un’aura, a una proiezione verso il futuro venata da un soffuso spirito di classicità. L’intento modernista e sensuale è rappresentato in un logo che sembra esistere da sempre. 

“Il patrimonio di Firenze è nella cultura di Ferragamo: da qui la scelta di un font classico. 

La visione è rigorosa e contemporanea, per questo il font è ridotto all’essenziale e diventa modernista. Poi c’è l’artigianalità, quintessenza di Ferragamo, sintetizzata nell’idea dell’incisione tracciata nella pietra. Il nuovo logotipo e il complesso equilibrio che esprime sono frutto di questa tensione”, spiega Peter Saville. 

“La storia è un inestimabile valore per la Maison che la possiede. Il nuovo logotipo contiene e al tempo stesso espande storia e presente. Non è solo un logo: è il punto  di partenza per un nuovo capitolo per Ferragamo ' afferma Marco Gobetti 


Nicoletta Curradi 

mercoledì 21 settembre 2022

Olafur Eliasson in mostra a Palazzo Strozzi




Dal 22 settembre 2022 la Fondazione Palazzo Strozzi presenta Nel tuo tempo, grande mostra che vede il coinvolgimento di tutti gli ambienti rinascimentali del palazzo attraverso le opere di Olafur Eliasson, uno dei più originali e visionari artisti contemporanei, la cui poliedrica produzione ha abbracciato nel corso della sua carriera installazioni, dipinti, sculture, fotografia e immagini in movimento.


Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra è il risultato del lavoro diretto dell’artista sugli spazi di Palazzo Strozzi con installazioni storiche e nuove produzioni, che ne sovvertono la percezione, impiegando l’edificio stesso come strumento per creare arte. Il palazzo rinascimentale diviene infatti un corpo dinamico in cui elementi architettonici come finestre, soffitti, angoli e pareti diventano protagonisti attraverso interventi che utilizzano luci, schermi, specchi o filtri colorati.

Eliasson presenta così una pluralità di possibili narrazioni con l’obiettivo di una nuova consapevolezza dello spazio da parte del pubblico. Oltrepassando i confini e i limiti fisici di uno spazio, la mostra Nel tuo tempo mette in discussione la distinzione tra realtà, percezione e rappresentazione.


«Palazzo Strozzi torna al contemporaneo con Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, la prima grande mostra mai realizzata in Italia su uno dei più originali e visionari artisti contemporanei, proseguendo così la nostra serie di esposizioni dedicate ai maggiori protagonisti dell’arte del presente» – dichiara Arturo Galansino, DirettoreGenerale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra – «Nel 2015 Olafur visitò per la prima volta gli spazi di Palazzo Strozzi e rimase colpito dalla architettura rinascimentale, cominciando così una lunga conversazione tra lui e il palazzo quattrocentesco, un dialogo complesso il cui senso si riassume nella esposizione odierna».


“Nel tuo tempo è un incontro tra opere d'arte, visitatori e Palazzo Strozzi” – dichiara Olafur Eliasson –

“Questo straordinario edificio rinascimentale ha viaggiato attraverso i secoli per accoglierci qui, ora, nel ventunesimo secolo, non come semplice contenitore ma come co-produttore della mostra. Non è solo Palazzo Strozzi ad aver viaggiato nel tempo. Come visitatore, ognuno di noi ha vissuto, con una relazione tra corpo e mente sempre diversa in modo individuale. Ognuno con le proprie esperienze e storie ci incontriamo nel qui e ora di questa mostra”.


LA MOSTRA


CORTILE

Punto di partenza dell’esposizione è Under the weather (2022) opera site specific per lo spazio pubblico del cortile di Palazzo Strozzi, costituita da una grande struttura ellittica di 11 metri sospesa a 8 metri di altezza, che crea agli occhi dei visitatori un effetto fatto di interferenze visive, simili allo sfarfallio di uno schermo.

L’installazione propone infatti ciò che è noto come effetto moiré che, in questo caso, viene impiegato per destabilizzare la rigida architettura ortogonale di Palazzo Strozzi, mettendo in discussione la percezione di struttura storica stabile e immutabile. Mentre i visitatori si spostano nel cortile l’installazione si trasforma continuamente ai loro occhi, interagendo con ciascuno individualmente. L’opera diviene così uno scambio tra il movimento di ogni visitatore che attiva l’opera e la sua personale esperienza visiva che la completa. Las stessa forma ellittica sembra trasformarsi con la posizione di chi guarda, tanto che – da specifici punti di vista alle estremità del cortile – la struttura può apparire circolare, creando un’atmosfera ipnotica tipica di quell’ambiguità visiva che ha affascinato Eliasson per decenni e ispirato molte delle sue opere.


PIANO NOBILE

Dal cortile il percorso prosegue all’interno del palazzo dove si rivela il dialogo diretto di Eliasson con l’architettura attraverso l’utilizzo di luci artificiali, ombre fugaci, riflessi, effetto moiré e colori intensi.

L’edificio non è solo un semplice contenitore o uno sfondo, bensì diviene co-produttore delle opere, strumento creativo che interagisce con la percezione dei visitatori.

Nelle prime tre sale del Piano Nobile Eliasson si confronta con le finestre del palazzo giocando tra realtà e rappresentazione, presenza e assenza, in un alternarsi di luci, colori e ombre. Proponendo soluzioni che appaiono simili a scenografie teatrali o set cinematografici, l’artista invita a percepire in modo nuovo l'architettura, destabilizzandone la comprensione tradizionale e consolidata. Eliasson interviene in maniera minima nelle sale, creando tuttavia forti e coinvolgenti atmosfere in cui protagonista è il rapporto tra lo spazio esterno e quello interno, tipico di Palazzo Strozzi e delle sue grandi vetrate che si affacciano sia sul cortile che sulla strada. Le luci rendono visibili le irregolarità del materiale: bolle, graffi, polvere ne evidenziano la matericità consentendo ai visitatori di prendere coscienza del vetro come membrana che separa l’interno dall’esterno. Questa superficie “mediatrice” ha una fondamentale funzione protettiva, mao consente anche la comunicazione visiva, evocando così le grandi vetrate gotiche e rinascimentali in cui la luce era interpretata come manifestazione visibile del divino e metafora di elevazione spirituale.


Due opere del percorso espositivo richiamano il tema del cerchio e dell'ellisse introdotto nel cortile. How do we live together (2019) è costituita da un grande arco metallico che invade in diagonale lo spazio di una sala on cui il soffitto è rivestito da una superficie specchiante. Tramite un effetto di illusione tipico di Eliasson, utilizzato in celebri opere come The weather project (2003) alla Tate Modern, l’arco si raddoppia diventando

un cerchio, una sorta di anello che unisce lo spazio reale con quello irreale. L’installazione Solar compression (2016) è costituita invece da un disco circolare sospeso, specchiante su entrambi i lati, in costante movimento, emanando dal suo interno una luce gialla che inonda l’ambiente. Quella stessa luce è alla base dell’installazione Room for one colour (1997) dove in uno spazio totalmente vuoto la percezione degli spettatori è alterata dall’immersione nella luce di lampade monofrequenza che trasforma tutti i colori in sfumature di grigio, giallo e nero, accentuando tuttavia la percezione dei dettagli da parte degli spettatori.


Nel percorso, inoltre, si incontra un’opera iconica della carriera di Eliasson come Beauty (1993).

L’installazione pone di fronte a uno spettacolare arcobaleno in cui fasci di luce bianca sono scomposti nei colori dello spettro visibile attraverso una cortina di nebbia. Questa apparizione è creata dalla luce proiettata, rifratta e riflessa dalle gocce d'acqua in cui il pubblico è chiamato a immergersi. A seconda dell’angolazionei cascuno ha infatti una visione soggettiva e personale: non ci sono due spettatori che vedono lo stesso arcobaleno.


Emblematico del lavoro di Eliasson e testimonianza della sua ricerca sulla visione come azione dir frammentazione e complessità del pensiero è invece Firefly double-polyhedron sphere experiment (2020) ,grande poliedro di vetri colorati verdi, arancioni, gialli, ciano e rosa che nasce dall’interesse dell’artista per i temi della geometria e della luce. Nella stessa sala l’opera dialoga con Colour spectrum kaleidoscope (2003) grande caleidoscopio esagonale fatto di specchi dicromatici di vari colori. Come afferma Eliasson: “I caleidoscopi giocano sul fatto che ciò che vediamo può essere facilmente disorganizzato o riconfigurato. Utilizzano un approccio ludico per mostrarci diversi modi di guardare il mondo; in questo senso potremmo dire che un caleidoscopio rappresenta una prospettiva diversa”.


STROZZINA

La mostra prosegue negli spazi della Strozzina attraverso opere che continuano la riflessione di Eliasson sulla percezione e sull’utilizzo dell’effetto moiré. Fivefold dodecahedron lamp (2006) è costituito da un dodecaedro che contiene un tetraedro di vetro a elevata riflettenza, mentre Eye see you (2006) crea leggeri effetti moiré sulla base della posizione e del movimento di ogni visitatore. Inoltre, nella serie City plan (2018) sette piante urbane sono ricondotte a forme geometriche su specchi che riflettono sette diversi quotidiani locali sostituiti giornalmente, per ripresentare considerazioni sul tempo, tema conduttore della mostra.


Presentata al pubblico per la prima volta è Your view matter (2022), nuova opera dell’artista che utilizza la tecnologia VR (Virtual Reality, cioè realtà virtuale) per sperimentare la percezione umana nello spazio digitale. Indossando uno speciale visore il pubblico entra in un mondo digitale da esplorare, costituito da sei diversi spazi virtuali. Cinque di questi spazi prendono la forma di uno dei solidi platonici (il tetraedro, l'ottaedro, l'icosaedro, il dodecaedro e il cubo), il sesto ci conduce all’interno di un’immensa sfera.


Immersi in una realtà parallela accompagnati da una colonna sonora creata dall’artista, i visitatori possono muoversi in questi spazi virtuali, interagendo con le loro complesse geometrie in una profonda interazione esperienziale, dove le pareti e i soffitti, a volte a colori altre in bianco e nero, brillano con un effetto moiré in continua evoluzione. Nel tetraedro, il primo spazio che i visitatori incontrano, il moiré si manifesta come risultato dei limiti di risoluzione del visore VR, reagendo al rumore stesso del visore e attirando l'attenzione sul dispositivo. Poiché nessuno dei motivi moiré è visibile se lo spettatore non si muove, il funzionamento dell’opera si basa sull’interazione e il coinvolgimento attivo del pubblico, sperimentando dunque un incontro tra lo spazio digitale e il corpo del visitatore. Come dichiara Eliasson: “l’esperienza di quest’opera si basa su un disimparare e imparare di nuovo a sapere usare il senso della vista, coinvolgendo non solo gli occhi ma anche tutto il corpo e la nostra mente”.


La mostra, ideata da Studio Olafur Eliasson, è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi. Main Supporter: Fondazione Palazzo Strozzi. Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Intesa Sanpaolo, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi.

L’installazione per il cortile Under the weather (2022) è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati nell’ambito del progetto Palazzo Strozzi Future Art.

Si ringrazia per il sostegno Maria Manetti Shrem e Città Metropolitana di Firenze.


La mostra si tiene in concomitanza con la presentazione di una nuova installazione site specific dell’artista per il Castello di Rivoli Museo d’Arte contemporanea che sarà aperta al pubblico dal 3 novembre 2022.

La mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo si inserisce all'interno della Florence Art Week, iniziativa promossa dal Comune di Firenze, in programma dal 16 al 24 settembre 2022.


L’artista islandese-danese Olafur Eliasson (1967) lavora con la scultura, la pittura, la fotografia, i video, le installazioni e i media digitali. La sua arte è guidata dal suo interesse per la percezione, il movimento, l’esperienza vissuta, i propri sentimenti e quelli della comunità. La sua pratica non è limitata ai confini dei musei e delle gallerie e coinvolge il pubblico attraverso progetti architettonici, interventi negli spazi pubblici, interventi di educazione artistica, sociale e ambientale.

Dal 1997 le sue mostre personali di ampio respiro sono state ospitate nei principali musei di tutto il mondo.

Ha rappresentato la Danimarca alla 50a Biennale di Venezia nel 2003; nello stesso anno ha presentato The weather project, installazione site specific per la Turbine Hall della Tate Modern di Londra, visitata da più d idue milioni di persone. Nel 2014 la mostra Contact ha inaugurato la Fondation Louis Vuitton a Parigi. La mostra del 2015 Verklighetsmaskiner (Reality machines) è stata l’esposizione di un artista vivente più visitata di sempre del Moderna Museet di Stoccolma. Nel 2016 Olafur Eliasson ha realizzato una serie di interventi per la reggia e i giardini di Versailles e ha allestito due grandi mostre al Long Museum di Shanghai e al Leeum, Samsung Museum of Art di Seul. Reality projector, installazione site specific per la Marciano Foundation di Los Angeles, è stata inaugurata nel marzo 2018, lo stesso mese di The unspeakable openness of things, mostra personale al Red Brick Art Museum di Pechino. Nel 2019 si è tenuta presso la Tate Modern In real life, ampia retrospettiva sulla pratica artistica di Eliasson negli ultimi venticinque anni, che nel 2020 è stata esposta al Guggenheim di Bilbao. Nel 2020 si sono tenute Olafur Eliasson: Symbiotic Seeing alla Kunsthaus Zürich e Sometimes the river is the bridge al Museo di Arte Contemporanea di Tokyo. Per la mostra Life del 2021, Olafur Eliasson ha rimosso la facciata in vetro della Fondation Beyeler a Basilea creando un’installazione in cui l’acqua verde brillante di uno stagno è stata deviata all’interno delle sale del museo, insieme a innumerevoli piante, anatre e insetti.

Con sede a Berlino, lo Studio Olafur Eliasson riunisce un ampio gruppo di artigiani, architetti, archivisti, ricercatori, amministratori, cuochi, storici dell’arte e tecnici specializzati.


Nicoletta Curradi 

sabato 30 luglio 2022

Cantina Riboli, le Langhe nel bicchiere





Nelle Langhe, a Sessame in provincia di Asti, nel 2000 Marco Riboli, manager informatico, decise di rilevare l’antica cantina della famiglia Poggio fondata nel 1872, creando l’attuale Azienda Agricola Riboli. Il progetto nacque dall’amore di Marco per il buon vino e per la natura, ma venne accolto con entusiasmo anche dai suoi due figli, Riccardo e Roberto, che decisero sin da subito di affiancare il padre. Dall’impegno di una famiglia intera, dalla loro competenza e passione, nasce dunque il successo di Cantina Riboli,  mix perfetto tra tradizione e innovazione: da un lato il rispetto del territorio e della sua tradizione vinicola, dall’altro la capacità di innovarsi in continuazione che è ormai indispensabile per ogni azienda che voglia essere competitiva.

É proprio dalla tradizione che Marco Riboli ha deciso di partire, ovvero dalle vigne e dal Noccioleto dell’antica cantina della famiglia Poggio. Vino e nocciole sono dunque i prodotti dell’azienda, e la materia prima deve essere rigorosamente locale. Ecco perché la famiglia Riboli ha deciso di concentrare la produzione della cantina solamente su vini tipici della zona delle Langhe e di Asti: Barbera, Moscato e Pinot Nero. Una produzione ristretta che però permette alla cantina di fare particolare attenzione alla qualità dei propri vini e di raggiungere anche vette di eccellenza.

Un altro principio cardine alla base dell’azienda Riboli è, senza dubbio, la sostenibilità. Non poteva essere altrimenti, per un amante della natura come Marco. Inoltre, in una terra meravigliosa come quella delle Langhe, patrimonio dell’UNESCO, l’attenzione per il territorio non può mai venir meno. Per questo la produzione della Cantina Riboli si basa su metodi di lavorazione tradizionali, effettuati per lo più manualmente o con macchinari tecnologici di ultima generazione e senza alcun uso di sostanze chimiche. Un lavoro lento, che rispetta i tempi della natura e i suoi cicli, che ha bisogno di mille attenzioni, ma che viene poi ripagato dalla qualità e dall’eccellenza del prodotto finale.

La dedizione e la passione di un’intera famiglia, unita alla loro competenza e alla loro grande capacità di innovazione, hanno reso la Cantina Riboli un fiore all’occhiello della produzione vinicola italiana. 
 
Nel 2013 viene imbottigliata la prima annata ufficiale di Barbera d’Asti docg alla quale abbiamo dato il nome “Mappale 61” e da qui ha inizio una nuova avventura totalmente differente dove, grazie all’affiancamento di un enologo, si iniziano a creare capolavori uno dopo l’altro.

Diretta, immediata e schietta, è la Barbera in purezza di Mappale 61 DOCG 2015, uno dei primi vini prodotti dalla Cantina Riboli. Affinata in tonneaux da 300 litri di epoche e tostature diverse.
Nel calice, colore rubino fitto e brillante con luminose sfumature granato.Intenso l’olfatto di piccoli frutti rossi e scuri, dalle more alla prugna, passando per gelso, susina e ciliegia.Si sentono anche erbe aromatiche e spezie dolci.
Sorso pieno e appagante, ben bilanciato e in raffinato equilibrio con i tannini vellutati. Piacevolissimo e lungo è il finale, fruttato e leggermente balsamico 

Cantina Riboli nel periodo estivo offre il prodotto perfetto per allietare il rito dell'aperitivo: il metodo classico Blanc de Blancs, 100% Chardonnay con minimo 20 mesi sui lieviti. La temperatura consigliata di servizio è di 4 gradi ed è quindi perfetto per fornire il giusto refrigerio dopo una giornata di sole.

Cantina Riboli
Regione S. Giorgio, 11, Sessame (Asti)

Nicoletta Curradi 

giovedì 21 luglio 2022

Al via la 23esima edizione dell'Italian Brass Week




Il Festival Internazionale 'Italian Brass Week' giunge alla sua ventitreesima edizione e si svolgerà a Roma, Firenze e Arezzo, dal 23 al 31 luglio 2022. Il titolo dell'edizione 2022 è The Secret Craft of the Musical Artwork: from Body and Mind to Heart – L'artigianato segreto dell'opera d'arte musicale: dal Corpo e dalla Mente al Cuore -, omaggio ad Antonio Canova, nel 200esimo anniversario dalla sua morte. Per la prima volta nella storia della manifestazione, il Festival non si limita al capoluogo toscano, ma toccherà altre città italiane, fulcri di internazionalità. Il Festival partirà da Roma il 23 luglio. L'evento inaugurale della Capitale è realizzato con la collaborazione dell'Ambasciata del Venezuela, con il contributo della Regione Lazio, del Comune di Roma. Guest star della serata sarà il solista internazionale Francisco 'Pacho Flores', in duo con il chitarrista Jésus 'Pinguïno' González, entrambi artisti Deutsche Grammophone, già apprezzati ospiti delle edizioni precedenti dell'Italian Brass Week. Si sposterà poi a Firenze, dal 24 al 30 luglio, con il Concorso internazionale 'Wings to Talent', le Masterclasses e i Concerti. La Giuria del Concorso, formata dai più noti professionisti Brass internazionali, sceglierà, in questa occasione di confronto, i migliori giovani performer. I vincitori del Concorso saranno premiati con le Borse di Studio offerte da ANBIMA (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome), da sempre a fianco del nostro Festival nel sostegno delle giovani generazioni di musicisti. “Una rassegna importante e ricca che unisce diversi aspetti e che vede coinvolti tanti soggetti in un ottimo lavoro di squadra: nomi di osterà poi a Firenze, dal 24 al 30 luglio, con il Concorso internazionale 'Wings to Talent', le Masterclasses e i Concerti. La Giuria del Concorso, formata dai più noti professionisti Brass internazionali, sceglierà, in questa occasione di confronto, i migliori giovani performer. I vincitori del Concorso saranno premiati con le Borse di Studio offerte da ANBIMA (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome), da sempre a fianco del nostro Festival nel sostegno delle giovani generazioni di musicisti.

 Inffo: www.italianbrassweek.it

 Nicoletta Currradi
 Fabrizio Del Bimbo

martedì 19 luglio 2022

Dal 23 al 25 luglio torna Maredamare alla Fortezza da Basso

 




Al via il 23 luglio la 15 esima edizione di Maredamare, la fiera internazionale organizzata e promossa da
Underbeach che, nella splendida Fortezza da Basso, presenterà in anteprima
oltre duecento collezioni per l’estate 2023. Dai più grandi marchi internazionali
fino alle start up, nuovi ingressi e ritorni per un evento che si annuncia
imperdibile per tutti gli addetti ai lavori del comparto e non solo. “In questi
quindici anni – sottolinea Alessandro Legnaioli, presidente di Maredamare
– abbiamo messo a punto un’idea, più che un salone, uno strumento di
qualità per un settore che ne aveva disperatamente bisogno e che ha fatto
di interazione e condivisione i princìpi portanti. Oggi ci siamo conquistati un
primato europeo, una nuova capacità attrattiva, uno status internazionale e
grazie ai servizi configurati, ci poniamo come riferimento assoluto sia per i
brand che per i buyer di tutto il mondo. Da quest’anno, grazie al supporto di
Agenzia Ice, abbiamo implementato il nostro incoming buyer con l’ospitalità
di importanti clienti provenienti da Thailandia, Vietnam, Corea, Stati Uniti,
Israele, Giappone, Spagna, Cile e Perù per citarne alcuni. Oltre a questi la
fiera ospita i più importanti compratori provenienti da Russia, Grecia, Francia,
Croazia, Svizzera, Belgio, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e chiaramente
i best shop italiani. In fiera, avranno la possibilità di apprezzare la più ampia
proposta mare nel panorama europeo, attivare contatti diretti con i brand,
partecipare agli eventi in calendario tra cui le sfilate collettive e farsi inspirare
dai trends proposti dal nostro board. Tutto questo in una delle più affascinanti
città italiane”.

Nicoletta Curradi 

giovedì 14 luglio 2022

IED Firenze si trasforma in un giardino




Connect è l'evento IED Firenze organizzato per la consegna dei diplomi dei corsi triennali in comunicazione, design, e moda.

Danilo Venturi Direttore di IED Firenze ha presentato l'evento: “Connect abbatte i luoghi comuni per ripensare gli spazi comuni. La nostra è una visione interdisciplinare che punta a riscrivere le regole di convivenza tra uomo, tecnologia, e natura. Abbiamo perciò trasformato la scuola in un giardino, all’ombra del Duomo di Firenze.”

Non solo una cerimonia conclusiva  dell’anno accademico IED Firenze, ma l’occasione per lanciare un invito all' industria creativa di domani a entrare in connessione con un aproccio  intedisciplinare in grado di andare oltre.

E’ questo in sintesi il tema di CONNECT, l’evento di IED Firenze che vede  la consegna dei Diplomi a 142 studenti italiani e stranieri - al termine dei Corsi triennali in Comunicazione, Design, Moda - in una sede rinnovata con un inaspettato giardino che attraversa gli spazi interni ed esterni dell’Istituto.

“Connect abbatte i luoghi comuni per ripensare gli spazi comuni. La nostra è una visione interdisciplinare che punta a riscrivere le regole di convivenza tra uomo, tecnologia, e natura. Abbiamo perciò trasformato la scuola in un giardino, all’ombra del Duomo di Firenze”, ha dicharato Danilo Venturi Direttore di IED Firenze.

Venturi ha posto l’attenzione su tre valori che contraddistinguono il mondo creativo di oggi:

Convergenza, cioè quando le caratteristiche di un settore entrano in un altro settore. Ad esempio, quando un’opera d’arte è anche finanza e tecnologia, è un NFT. Quando una scarpa sportiva svolge la funzione di una scarpa classica, è una sneaker. Quando un designer ha una visione manageriale, è un direttore creativo. Sono tutte opportunità

Disintermediazione, cioè la tendenza a creare e pubblicare contenuti in modo indipendente, senza passare dai brand e dai media. Da una parte, è espressione di libertà. Dall’altra, è un fenomeno che può compromettere la veridicità delle fonti, la profondità della ricerca, e il livello di creatività. Dipende da come la si usa.

Consapevolezza, cioè la diffusa presa di coscienza su ciò che si produce e si consuma, la richiesta di rapporti umani più giusti, e la ricerca di un maggiore equilibrio tra uomo, tecnologia e natura. Questa è qualcosa di più di una tendenza, è una necessità. Per questo vuole essere l’ultima lezione prima che lasciate la scuola per affrontare il mondo.

Nel prossimo futuro si conta di attrarre capitale umano a Firenze

IED conta un totale di 5.600 studenti, dei quali il 30% sono stranieri. A Firenze la percentuale si alza al 40% ma la pandemia ha provocato una battuta d’arresto nel processo di internazionalizzazione e la missione del direttore Danilo Vanturi è proprio quella di farlo ripartire. 

 “Firenze in sé è la leva principale. Da sempre è la città dell’ingegno e della progettazione. È un museo a cielo aperto. È per sua natura una città di studi, il luogo giusto in cui fuggire per rimettersi in gioco”, ha sottolineato. 

 “Studiare moda, arte, design e comunicazione fuori dalla disumanità delle megalopoli ti fa vedere le cose in modo diverso, ti fa crescere, e forse ti fa scegliere di restare.”.

 “Questi studenti sono i cittadini dell’era contemporanea, un bene anche per la città, perché da sempre nei processi di urbanizzazione gli investitori vanno dove vanno i creativi”, ha concluso Venturi. 


L’Istituto Europeo di Design nasce nel 1966 da una straordinaria visione di Francesco Morelli. Oggi IED è l’unica Scuola di Alta Formazione in ambito creativo ad aver mantenuto nel tempo una matrice interamente italiana. Ogni anno IED avvia progetti di innovazione in ambito formativo nelle discipline del Design, della Moda, delle Arti Visive e della Comunicazione, sviluppando forme di apprendimento e nuovi modelli per interpretare il futuro. Riconosciuto a livello internazionale, il Gruppo IED è presente in 3 Paesi: in Italia a Milano, Cagliari, Firenze, Roma, Torino, Venezia e a Como con l’Accademia di Belle Arti Aldo Galli; in Spagna a Barcellona, Madrid e Bilbao e in Brasile a Rio de Janeiro e San Paolo.

L’offerta formativa comprende corsi Undergraduate (Diplomi Accademici di I° Livello, Título Superior en Diseño, Diploma de Bacharelado, Diplomi BAH e Diplomi IED), Postgraduate (Master di Primo Livello e Master IED) e Corsi di Formazione Continua. IED può contare su una rete di oltre 1.900 docenti, attivi nei rispettivi settori di riferimento, con cui collabora attivamente per assicurare il perfetto svolgimento delle attività di formazione delle sue sedi.


Nicoletta Curradi 

martedì 12 luglio 2022

Dal 24 settembre la 32^ BIAF - Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze

 

32^ BIAF -  Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze

La grande mostra dell'arte italiana

Palazzo Corsini, 24 settembre – 2 ottobre 2022







La 32a BIAF - Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze torna in presenza dopo tre anni a Palazzo Corsini, splendida residenza seicentesca affacciata sul fiume Arno

 


Tesori che potreste ammirare nei più grandi musei del mondo e che, volendolo (e potendolo) potrebbero arredare anche casa vostra. Accade solo a Firenze, alla Biennale Internazionale d’Antiquariato, BIAF in sigla, la più antica mostra mercato al mondo e quella di riferimento assoluto per la grande arte italiana, alla cui guida troviamo in qualità di Presidente il Sindaco Dario Nardella e di Segretario Generale Fabrizio Moretti coadiuvati da un Comitato Direttivo.


 


Le emozioni sono assicurate già a partire dalla sede. Non un padiglione fieristico ma il sontuoso Palazzo Corsini. Impossibile non restare a bocca aperta: più che un palazzo sembra una reggia, affacciata sull’Arno. La BIAF è infatti l’unica fiera al mondo a tenersi in un edificio storico di immenso valore.


 


Nelle prestigiose stanze e saloni di Palazzo Corsini, dal 24 settembre al 2 ottobre saranno accolte circa 80 gallerie con un nuovo allestimento a cura dell’interior designer, scenografo e regista Matteo Corvino. Mentre la tradizionale cena di gala, allestita lungo tutto il Palazzo, sarà a cura di Gucci Osteria.


 


Davanti ai vostri occhi, il meglio della grande arte italiana, dal Rinascimento fiorentino al grande Novecento italiano e internazionale. Ma anche emozionanti visioni di sculture e reperti romani, etruschi, medievali accanto ad esempi del design italiano ed internazionale che hanno plasmato il gusto del più recente secolo. Ma soprattutto il piacere di confrontarsi con antiquari ammirati e invidiati in tutto il mondo. Donne e uomini che alla ricerca, restauro, studio di queste meraviglie dedicano la loro vita. E la loro enorme passione è contagiosa! Grandi ritorni e importanti riconferme di mercanti internazionali porteranno il meglio di dipinti di ogni epoca, disegni, sculture, arredi, ceramica, gioielli.


 


Dopo due giornate riservate al Comitato di Vetting la BIAF aprirà le sue porte alla stampa la mattina del 22 settembre. Se siete colti dalla sindrome di Stendhal e avvertite la necessità di una pausa, sappiate che dalle terrazze di Palazzo Corsini, magari con un drink in mano, vi potete godere una delle più belle viste sul Ponte Vecchio. E se volete vivere la magia delle feste fiorentine rinascimentali, non perdetevi la Notte dei Fuochi la sera del 22 settembre, si festeggia l’apertura ufficiale della Biennale!


 


La BIAF è il classico che guarda al contemporaneo: tra le iniziative che animeranno le giornate della mostra, la proiezione di anteprima di Eternal Memories, il primo docu-game al mondo che intende raccontare alle giovani generazioni l’arte antica attraverso un momento ludico per avvicinarli a questo universo. Giocabile in italiano e in inglese, Eternal Memories potrà essere scaricato gratuitamente su tutti gli smartphone e iPad attraverso le principali piattaforme di APP e intende raggiungere milioni di giocatori in tutto il mondo tra la platea di oltre 2 miliardi di giocatori abituali. Il gioco è prodotto per BIAF da Golem Multimedia, con la collaborazione di TuoMuseo e il sostegno di Consultinvest.


 


La BIAF come non l’avete mai vissuta… proiettata verso il futuro grazie ad EY, Innovation Partner di questa 32° edizione BIAF. Sarà disponibile per i presenti un corner EY, dedicato all’innovazione in cui sperimentare il legame tra nuove tecnologie e arte, e uno spazio museale all’interno del Metaverso con opere d’arte premiate nelle precedenti edizioni della BIAF per vivere, anche da remoto, un’esperienza immersiva. La mostra nel Metaverso sarà arricchita da attività interattive digitali. EY ospiterà anche un panel sul ruolo delle tecnologie nel mondo dell’arte.


 


La BIAF significa grande tradizione di mecenatismo: con la donazione della splendida pala d’altare di Durante Alberti, raffigurante la Trinità e i santi Andrea, Maria Maddalena e Cristina (olio su tela, cm 373 x 192,5) da parte di Fabrizio Moretti e Eleonora e Bruno Botticelli, per commemorare la memoria dei loro rispettivi genitori, alla Cattedrale di Sansepolcro, risarcendo la chiesa di una grave perdita subita in passato. Mentre grazie al sostegno economico della Biennale dell’Antiquariato, la Fondazione Archivio Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia ha dato avvio a un’importante campagna di restauro di un nucleo significativo di preziosi modelli in cera, gravemente danneggiati dall’umidità negli anni seguiti alla chiusura e all’abbandono del Museo Ginori, tra questi il gruppo raffigurante Apollo e Marsia, tratto da un’opera dello scultore fiorentino Giovan Battista Foggini  e i gruppi con Venere che spenna Amore e Leda col Cigno, i cui archetipi in bronzo si devono all’invenzione dello scultore tardo-barocco Massimiliano Soldani Benzi.


 


Giornate indimenticabili a Firenze a Palazzo Corsini e nel resto della città con la seconda edizione della Florence Art Week: Le Maison di Via Tornabuoni, le Gallerie di Via Maggio, Via de Fossi, Borgognissanti e le boutique di Ponte Vecchio proporranno attività ed eventi riservati ai possessori della VIP card. Con la F.A.W. 


 


La Mostra è posta sotto il Patrocinio della Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana, Camera di Commercio


ESPOSITORI BIAF 2022



800/900 ARTSTUDIO - Livorno e Lucca


 


AL FINE ART ANTONACCI LAPICCIRELLA - Roma


 


ALTOMANI & SONS – Milano e Pesaro


 


ANTICHITA’ GIGLIO - Milano


 


PAOLO ANTONACCI - Roma


 


GIOVANNI ASIOLI MARTINI ANTIQUARIO - Imola (Bologna)


 


BACARELLI ANTICHITÀ - Firenze


 


GIORGIO BARATTI ANTIQUARIO - Milano


 


JEAN-LUC BARONI - Londra


 


BOTTEGANTICA – Milano e Bologna


 


BOTTICELLI ANTICHITÀ - Firenze


 


MAURIZIO BRANDI ANTIQUARIO - Napoli


 


BRUN FINE ART – Londra e Milano


 


BUTTERFLY - Lugano


 


CALLISTO FINE ARTS - Londra



ROBERTO CAMPOBASSO - Napoli


 


CANTORE GALLERIA ANTIQUARIA - Modena


 


CARETTO & OCCHINEGRO - Torino


 


MIRCO CATTAI FINE ART & ANTIQUE RUGS - Milano


 


CECCHETTO PRIOR ANTIQUARIATO - San Vito di Altivole (Treviso)


 


ALESSANDRO CESATI - Milano


 


LUCIANO COEN ARAZZI E TAPPETI ANTICHI - Roma


 


COPETTI ANTIQUARI - Premiaracco (Udine)


 


NICOLAS CORTES GALLERY - Madrid


 


CORTONA FINE ART - Milano


 


DE JONCKHEERE - Ginevra


 


ALBERTO DI CASTRO - Roma


 


ALESSANDRA DI CASTRO - Roma


 


MIRIAM DI PENTA FINE ARTS - Roma


 


ENRICO GALLERIE D’ARTE – Milano e Genova


 


FONDANTICO di Tiziana Sassoli - Bologna


 


ENRICO FRASCIONE - Firenze


 


FRASCIONE ARTE - Firenze


 


GALERIE CANESSO – Parigi, Lugano, Milano


 


GALLERIA BERARDI - Roma


 


GALLERIA CONTINUA - San Gimignano, Pechino e Habana


 


GALLERIA D’ARTE FREDIANO FARSETTI - Milano


 


GALLERIA GOMIERO - Montegrotto Terme (Padova)


 


GALLERIA MARLETTA - Firenze


 


GALLERIA POGGIALI – Firenze, Milano e Pietrasanta (Lucca)


 


GALLERIA RUSSO - Roma


 


GALLERIA CARLO VIRGILIO & C. – Roma e Londra


 


GALLO FINE ART - Milano e Solesino (Padova)


 


MICHELE GARGIULO “ANTIQUARIO” - Napoli


 


DARIO GHIO - Monte Carlo


 


GIACOMETTI OLD MASTER PAINTINGS - Napoli


 


IOTTI ANTICHITÀ - Reggio Emilia


 


MATTEO LAMPERTICO Arte Antica e Moderna - Milano


 


CESARE LAMPRONTI OLD MASTERS PAINTINGS - Londra e Roma


 


LAOCOON GALLERY - Londra e Roma


 


LEONE - Napoli


 


LONGARI ARTE MILANO - Milano


 


SANDRO MORELLI - Firenze


 


MORETTI – Londra, Monte Carlo e Firenze


 


MAURIZIO NOBILE – Bologna, Parigi e Milano


 


CARLO ORSI - Milano


 


ORSINI arte e libri - Milano


 


WALTER PADOVANI - Milano


 


PALLESI ART GALLERY - Monte Carlo


 


PARRONCHI DIPINTI ‘800-‘900 S.r.l. - Firenze


 


PIVA & C. - Milano


 


PORCINI - Napoli


 


REVE ART - Bologna


 


ROBERTAEBASTA – Milano e Londra


 


ROBILANT+VOENA – Londra, Milano e St. Moritz


 


ROMANO FINE ART - Firenze


 


ROMIGIOLI ANTICHITÀ - Legnano (Milano)


 


SALAMON & C. - Milano


 


SANTA TECLA - Padova


 


GIOVANNI SARTI - Parigi


 


SCULTURA ITALIANA di Dario Mottola - Milano


 


SECOL-ART ANTICHITA’ di Masoero Davide & C. - Torino


 


SOCIETÀ DI BELLE ARTI - Viareggio (Lucca) e Milano


 


SPERONE WESTWATER - New York


 


TETTAMANTI ANTICHITÀ - Firenze


 


TORNABUONI ARTE – Firenze, Milano e Forte dei Marmi (Lucca)


INFORMAZIONI UTILI

ORARIO

Apertura al pubblico con orario continuato 10,30 - 20,00. 

Dal 24 settembre al 2 ottobre 2022.


Info:  www.biaf.com


Nicoletta Curradi 

lunedì 11 luglio 2022

È uscito "Luoghi per guarire" di Samantha Walton

 In "Luoghi per guarire" di Samantha Walton si indaga il potere curativo della natura




Dal Virgilio delle Bucoliche ai giorni nostri, l'umanità si è sempre rivolta alla natura per curare le ferite dell'anima, trovare ristoro e pace, ispirazione ed esempio. Passeggiare in un bosco, tuffarsi nelle acque del mare o di un lago, trascorrere qualche ora in un parco cittadino o percorrere un sentiero di montagna, rifugiarsi in campagna: in questo libro Samantha Walton indaga, con il piglio del ricercatore che verifica di persona ciò che già attestala scienza, in cosa consista questo potere curativo della natura, in una disamina in cui ognuno di noi potrà riconoscersi. E fin qui nulla di nuovo: basterebbe allora affidarsi a quelle versioni dell'«immersione nella natura» che appaiono simili a prodotti come tanti altri, ricette preconfezionate con le quali acquistiamo la nostra dose di natura per tornare, una volta esaurita l'«esperienza», quello che eravamo prima. Ma ecco che, proprio analizzando gli ultimi ritrovati della tecnologia, l'autrice individua ciò che nessuna realtà immersiva, nessun prodotto preconfezionato può restituire dell'esperienza terapeutica della natura: la sua ricchezza intrinseca, fatta anche di condivisione, di nostalgia, a volte persino di lutto e di perdita, in un percorso davvero catartico, che rende ogni esperienza un arricchimento, qualcosa che è destinato a durare, perché è diventato per sempre parte di noi.


Cenni biografici sull'autrice


Samantha Walton insegna Letteratura moderna alla Bath Spa University, e i suoi studi si incentrano sul legame tra natura e salute mentale. In precedenza ha avuto una borsa di studio al prestigioso Rachel Carson Center di Monaco di Baviera. È anche poetessa e ha partecipato a trasmissioni della BBC e a diversi festival, fra cui il Green Man Festival, nel Parco nazionale di Brecon Beacons in Galles, e il Wilderness Festival a Cornbury Park, nell’Oxfordshire, per parlare delle sue ricerche. Vive a Bristol.


Nicoletta Curradi 

A Sud Travel lancia un pacchetto di escursioni in Basilicata




Per la terza estate consecutiva, A SUD Travel lancia un pacchetto di escursioni in Basilicata e ospita decine di agenzie viaggi italiane in un educational sul territorio

 

 

Ormai è un appuntamento fisso dell’estate, per decine di agenzie viaggi italiane: l’educational tour “Basilicata WOW Holiday”, organizzato da ASUD Travel Agency, un piccolo ma dinamico tour operator con sede a Stigliano, in provincia di Matera.

 

Da anni l’agenzia, diretta da Giovanni D’Angelo, opera per costruire una rete virtuosa finalizzata a promuovere il ricco e variegato territorio della Basilicata. Dallo splendido mare della costa jonica metapontina, alle calette rocciose del Marateota in provincia di Potenza, fino al prestigioso Parco del Pollino, che attraversa Basilicata e Calabria con i suoi scenari mozzafiato. E ancora la cultura e la gastronomia, con parchi letterari e laboratori artigianali di grande appeal turistico. Questo è molto altro è la Basilicata...

 

Così la scorsa settimana, come già accaduto nel 2020 (appena dopo la fine del lockdown) e nel 2021, ASUD Trave ha ospitato – quest’anno anche con il contributo della Regione e di APT Basilicata grazie al bando P.A.R.T.I, per la ripartenza delle agenzie di viaggio incoming - una quarantina di agenzie viaggi al villaggio turistico “Portogreco” di Scanzano Jonico (Mt), guidando poi i partecipanti per quattro giorni in diversi dei luoghi più magici della regione.

 

Dal ponte tibetano più lungo del mondo a Castelsaraceno al parco avventura Pollino Outdoor Park di San Costantino Albanese (entrambi nel cuore del Pollino); dall’azienda agricola “Per boschi e contrade” con la sua squisita crema dolce di fagioli, fino all’autorevole Museo dell’Amaro Lucano di Pisticci, che racconta l’avventura ormai ultrasecolare di uno dei liquori più famosi d’Italia.

 

Destinazioni che si aggiungono alle bellezze della costa (dalla stessa Scanzano alla vicina Policoro, raggiunta per una gita in catamarano nella mattinata conclusiva) e alle altre molte suggestioni già esplorate nei precedenti educational – da Aliano con le memorie di Carlo Levi alla bellezza tirrenica di Maratea; da Stigliano con i murales d’arte contemporanea alla risalita di un torrente nel cuore del Paco del Pollino.

 

“Voglio ringraziare i tanti che hanno collaborato con noi per il buon esito dell’educational – commenta D’Angelo -: dal direttore del GAL Akiris, Ennio di Lorenzo, che ha presentato ai partecipanti le peculiarità del suo territorio; fino ai diversi importanti partner internazionali che hanno collaborato, da Expedia Taap a Bluvacanze, da MSC Crociere a Mondotondo Viaggi, oltre naturalmente alla Regione Basilicata e ad APT”.

 


Per contatti: a Sud Travel, Via Zanardelli, 9 75018 Stigliano (MT)

0835973752


Fabrizio Del Bimbo 

domenica 10 luglio 2022

Vacanza green? In Basilicata!


Il ponte tibetano


La Basilicata stupisce chi la visita, ogni volta in un modo nuovo, in un modo diverso. Incuneata fra Calabria, Campania e Puglia, la Basilicata è una delle più piccole regioni d’Italia, con evidenti contrasti nella natura del territorio: montuosa all'interno con vette che superano anche i 2.000 m di quota, collinare a est, pianeggiante a sudest e bagnata da due mari, lo Ionio a sudest e, per un breve tratto, il Tirreno a sudovest.
Il paesaggio naturale della Basilicata è fra i meglio conservati e le aree protette coprono una zona fra le più estese d'Italia.
I flussi turistici più numerosi si riversano soprattutto  sulla costa jonica che va da Metaponto al confine con la Puglia, fino a Nova Siri, con le località di Bernalda, Scanzano Jonico, Policoro e Marina di Pisticci. Ma per conoscere bene  la Basilicata e il suo entroterra  basta lasciare per qualche ora costumi e creme solari e addentrarsi in una delle zone più produttive della regione,  coltivata a vigneti, agrumeti e frutteti. Solo così si possono  scoprire autentiche ricchezze naturali. Purtroppo occorre tenere conto del fatto che la rete stradale non è delle migliori, anche a causa della particolare conformazione del territorio. Quindi i tempi per raggiungere i vari luoghi non sono brevi ..
Prima tappa il Parco nazionale del Pollino  che è uno tra i più vasti d'Italia  e si  estende lungo l'Appennino meridionale calabro-lucano, dal mar Tirreno allo Ionio,  includendo le vette più elevate, fra cui il massiccio del Pollino. Il Parco dal 2021 è unito al parco dell'Appennino Lucano e Val d'Agri-Lagonegrese con una delle più celebri attrazioni della regione: nel borgo a forma di cuore di Castelsaraceno, con 586 metri di lunghezza e 1.160 passi nel vuoto da percorrere col fiato sospeso,  ecco il ponte tibetano più lungo del mondo, un’attrazione turistica emozionante, un’esperienza assolutamente autentica, da percorrere a passo lento.  Maestoso, con la sua notevole lunghezza e gli  80 metri di altezza dal suolo è un attrattore adatto a tutti: coppie, famiglie con bambini e tutte le persone che amano le attività e gli sport outdoor che provocano adrenalina. Non è tuttavia consigliato a chi soffre di vertigini.
Prima di lasciare Castelsaraceno, dopo aver attraversato il ponte, con lo stesso biglietto una visita al moderno Museo della Pastorizia e della Transumanza  permette di approfondire la conoscenza delle origini del territorio. 
Il Museo costituisce un unicum nel panorama museale demoetnoantropologico lucano ed è, inoltre, tra i pochi musei in tutto il meridione di Italia ad aver scommesso su una scelta tematica così peculiare e fortemente rappresentativa. È un luogo innovativo e dinamico: ad accogliere il visitatore è, infatti, un itinerario espositivo che si è dotato della più moderna tecnologia per la fruizione del patrimonio culturale per garantire una full immersion conoscitiva capace di trasformare l’esposizione museale in un’esperienza.
Entrando nel museo, una scenografia per immagini introduce il Contesto di Castelsaraceno dal punto di vista socio-economico e culturale. Nell’area espositiva dedicata ai Saperi, le testimonianze sono trasmesse, tramite interviste, dagli stessi abitanti che così diventano i protagonisti  della cultura locale. Ad arricchire la sala, quattro vetrine con oggetti d’epoca ricostruiscono specifiche tematiche. L’area espositiva della Memoria ospita quattro video emblematici: la transumanza, la tradizionale festa della ‘Ndenna, la giornata tipo del pastore e la lavorazione artigianale delle fuscelle.
La sezione dedicata allo Spazio racconta gli strumenti di lavoro del pastore attraverso oggetti d’epoca restaurati e  con la postazione multimediale degli “oggetti narranti”, La stanza del Tempo è infine dedicata ad una proiezione panoramica immersiva che avvolge e trasporta il visitatore nel magico scenario lucano. 


Il parco avventura 

Dal Parco del Pollino si passa  al Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese, che  è un'estesa fascia di area protetta. È il Parco Nazionale più giovane d'Italia,   ricco di  fitte faggete delle alture, di caratteristici abeti bianchi, fino alle distese boschive alternate a pascoli e prati. Le tante aree coltivate indicano la forte presenza della mano dell'uomo in questo Parco che, come dimostrano l'area archeologica di Grumentum e le numerose mete religiose, fin dall'antichità si presenta come un crocevia di tradizioni, arte, cultura e fede.

Il suggestivo lago artificiale di Pietra del Pertusillo  si trova in uno splendido scenario naturalistico nel cuore della Val d’Agri, che rientra nelle zone protette del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.
Lungo le sue sponde è possibile  passeggiare per ammirarne le varie bellezze. Gli appassionati di ciclismo possono girare liberamente in bicicletta o mountain bike lungo i vari percorsi.

A pochi km dal paese di San Costantino Albanese, immerso nella natura, il Pollino Outdoor Park è un parco avventura frequentato tutto l’anno da chi ama stare nel bosco, a stretto contatto con una vegetazione rigogliosa e selvaggia, provando sette percorsi di livello diverso di difficoltà. 
È anche una tappa consigliata per visitare San Costantino Albanese, paese di circa 600 abitanti e custode della cultura arbereshe, nome antico di alcune popolazioni albanesi rifugiatesi nell’entroterra lucano nel XVI secolo. 


Hotel Portogreco a Scanzano Jonico 


Per chi preferisce invece  tornare verso i lidi sabbiosi, è possibile prenotare un' indimenticabile escursione in catamarano nel mar Jonio.
 
Fabrizio Del Bimbo