Ora di Ottawa

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mercoledì 15 dicembre 2021

Palazzo Medici Riccardi omaggia Benozzo Gozzoli con una mostra





Palazzo Medici Riccardi ospita, dal 16 dicembre 2021 al 10 marzo 2022, la mostra “Benozzo Gozzoli e la Cappella dei Magi”, dedicata al maestro del Rinascimento e al suo rapporto con Firenze. La mostra, promossa da Città Metropolitana di Firenze, organizzata da MUS.E e curata di Serena Nocentini e Valentina Zucchi, è intimamente legata con la storia di Palazzo Medici Riccardi, che proprio al suo interno custodisce la meravigliosa Cappella dei Magi, uno dei più alti capolavori di Benozzo di Lese, più noto come Benozzo Gozzoli, il quale la affrescò, su commissione medicea, alla fine degli anni Cinquanta del Quattrocento.

 

Rivolgendo un'attenzione particolare all'esecuzione della Cappella, l'esposizione getta luce sull'artista e sui suoi legami con la famiglia Medici e con la città di Firenze, dove il pittore muove i suoi primi passi e con cui manterrà sempre una relazione speciale. Nell'intreccio fra opere originali e creazioni multimediali, il pubblico sarà accompagnato a scoprire la vita e l'opera di un grande maestro del Rinascimento italiano, per essere poi invitato ad approfondirne le testimonianze pittoriche in città e nell'intero territorio toscano.

 

Da una serie di dichiarazioni rese al Catasto fiorentino, in cui il giovane è menzionato indicandone l’età, possiamo collocare la nascita di Benozzo Gozzoli tra il 1420 e il 1421, nell’alveo di una famiglia originaria del piviere di Settimo, quindi del contado fiorentino, ma stabilitasi a Firenze: il nonno di Benozzo risulta abitare in Oltrarno, presso Santa Maria del Carmine. E se i primi passi del giovane si muovono al fianco del padre, di professione “farsettaio” - grazie a cui sviluppa una particolare sensibilità visiva e tattile nei confronti delle stoffe e dei tessuti decorati - sappiamo che ben presto è avviato alla pittura. Il primo documento in cui si firma “pictor”, pittore, è il contratto che nel 1444 lo impegna per tre anni come aiuto del Ghiberti nell'esecuzione della porta est del battistero fiorentino. Ma aveva già efficacemente lavorato al fianco del Beato Angelico: si suppone con fondamento che fosse suo aiuto durante i lavori (1438-1443) nel convento di San Marco a Firenze.

 




Prende avvio così la “lunga vita operosa” dell’artista, che nella sua intensa e prolifica attività, in gran parte del Centro Italia, si dichiarerà sempre “pittore fiorentino”. Già qualche anno dopo risulta impegnato a Roma in Vaticano e a Orvieto, di nuovo con Beato Angelico, per poi stabilirsi in Umbria, rendendosi protagonista di numerose opere e commissioni (basti ricordare il ciclo affrescato per la chiesa di San Francesco a Montefalco), a Viterbo, nuovamente a Roma in occasione delle celebrazioni per la nomina di papa Pio II nell’ottobre 1458. Il ritorno a Firenze si ha sicuramente nel 1459, quando intraprende la prestigiosa opera della Cappella dei Magi in Palazzo Medici e risponde ad altre importanti committenze; in questo periodo abita con la famiglia in via del Cocomero (attuale via Ricasoli) e qui probabilmente tiene anche la sua bottega. Riconosciuto e apprezzato, dopo un quinquennio fiorentino, si sposta nel 1464 a San Gimignano, per il ciclo della chiesa di Sant’Agostino e ulteriori lavori pubblici e privati nella zona, mentre dal 1468 ottiene il rilevantissimo incarico di eseguire in fresco le Storie dell’Antico Testamento sulla parete settentrionale del Campo Santo di Pisa. Qua resta per molti anni, ormai circondato di grande notorietà e attivo in altri numerosi interventi del territorio. Un nuovo rientro a Firenze si ha nel 1495, in pieno clima savonaroliano, morendo infine a Pistoia il 4 ottobre 1497.

 

L’esposizione permetterà in primo luogo di approfondire il rapporto dell’artista con Firenze, un rapporto strettissimo, che durò nel tempo e che Gozzoli volle esplicitare sin dalla sua firma, che a volte sarà “Magister Benotius florentinus”, altre “benozius florentinus” o semplicemente “pictor de Florentia”.

 

Sarà poi evidenziato il suo legame con i Medici: l’avvicinamento alla famiglia si ha probabilmente già in età giovanile, quando il pittore segue il lavoro di Beato Angelico nel convento di San Marco a Firenze, trovando poi la sua più compiuta manifestazione proprio nella Cappella dei Magi. Si tratta di un rapporto saldo che accompagna l’artista per tutta la sua lunga carriera, tanto che Benozzo non esiterà a definirsi, in una lettera rivolta a Lorenzo Medici del 1467, «vostro e della vostra chasa».

 

Massimo rilievo sarà dato alla Cappella dei Magi, meraviglioso e prezioso sacello sapientemente affrescato da Benozzo nel 1459 con il Viaggio dei Magi e il Giardino del Paradiso, convergenti nell’Adorazione del Bambino Gesù di Filippo Lippi sull’altare, ove risaltano tanto la sua maestria nella tecnica pittorica murale quanto la finezza esecutiva nel rendere i paesaggi, i personaggi, i dettagli, intrecciando storia sacra, atmosfera fiabesca e attualità contemporanea.

 




L’esposizione promuove inoltre le connessioni con il territorio fiorentino e toscano, evidenziando i luoghi della città e del territorio nei quali Gozzoli ha operato e in cui sussistono sue testimonianze artistiche, allargando lo sguardo fino a San Gimignano, Castelfiorentino e Pisa e stimolando la visita dei “luoghi gozzoliani" in città e in Toscana. Il progetto vede la preziosa collaborazione del Museo di San Marco di Firenze, del Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino, dei Musei Civici di San Gimignano e dell’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino.

 

Ogni sala dell’esposizione indagherà uno di questi aspetti e in ogni ambiente, intorno alle opere scelte, saranno elaborati apparati visivi e multimediali marcatamente narrativi, in grado di valorizzare al meglio la presenza degli originali esposti e nello stesso tempo di sviluppare i temi portanti dell’esposizione in forma innovativa e scenografica. Le opere d’arte saranno così i fulcri intorno a cui ruoterà la narrazione, completata da ulteriori elementi materiali e immateriali, intrecciando opportunamente testo antico e linguaggio contemporaneo.

 

L’allestimento museografico, firmato da Luigi Cupellini, offrirà il massimo risalto ai dipinti e ai disegni concessi in prestito da prestigiose istituzioni museali nazionali e internazionali, intrecciandovi ulteriori elementi che permetteranno di integrare la narrazione e di espanderne il racconto. Fra i dipinti in mostra si ricordano la giovanile Madonna del Baldacchino con angeli (National Gallery, London), il Matrimonio mistico di Santa Caterina, Pietà con san Giovanni Evangelista e Maria Maddalena, Sant'Antonio Abate e Sant'Egidio (Museo di San Marco, Firenze), il Pilastrino con San Bartolomeo, San Giovanni Battista, San Giacomo Maggiore, cui fa da controcanto il Pilastrino speculare attribuito a Domenico di Michelino (Galleria dell’Accademia, Firenze) e la Pala della Sapienza Nuova (Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia) e la Madonna dell’umiltà fra sant’Andrea e san Prospero e due angeli (Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino, esposta nel Museo Civico di San Gimignano).

 

A questi si affianca una rosa di disegni dell’artista e della sua bottega riconducibili agli anni fiorentini o correlati all’iconografia della Cappella, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia, dal Musée du Louvre di Parigi, che consentiranno di approfondire l’attività grafica dell’artista e la sua capacità nella resa della figura umana e di inserti naturalistici, che nella Cappella dei Magi trova perfetto compimento. Fra questi, non possiamo non citare il meraviglioso Etude d'un cerf, la tête baissée et tournée vers la gauche in prestito dal Louvre insieme al Portrait d'homme avec béret.

 

Ancora, un’evidenza specifica sarà offerta alle testimonianze documentarie che esplicitano il rapporto di vicinanza dell’artista con la famiglia Medici, attestato dalle lettere custodite presso l’Archivio di Stato di Firenze: celebri sono gli scambi epistolari che intercorrono fra il nostro pittore, Piero de’ Medici e Roberto Martelli nel caldo luglio del 1459 sui serafini e i cherubini appena dipinti in Cappella, che al committente non erano inizialmente sembrati “a proposito”.

 

Infine, grazie alla collaborazione con la Biblioteca Medicea Laurenziana, sarà esposto il codice che testimonia la presenza dell'antica iscrizione un tempo presente presso la cappella, vera e propria “chiave di accesso” per la comprensione dell’intero programma iconografico dell’ambiente, preceduto da un commento esplicativo: «I doni dei Re, le preghiere degli spiriti superni, la mente della Vergine sono le cose sacre dell’altare. Tieni lontano, o folla profana, il piede».

 

A complemento delle opere e dei documenti originali, il percorso espositivo sarà corredato da una serie di supporti filmici d’autore, a cura di Art Media Studio: essi permetteranno al grande pubblico di approfondire ulteriori aspetti del percorso biografico e artistico del pittore e di apprezzarne la qualità stilistica in forma scenografica e coinvolgente. Fra questi, nella meravigliosa sala angolare inizialmente conformata a loggia e trasformata in ambiente interno già nel Cinquecento, sarà proposta una vera e propria installazione multimediale immersiva, interamente dedicata alla Cappella dei Magi, nella quale i visitatori si troveranno guidati nell’esplorazione delle diverse tematiche e degli straordinari dettagli secondo una regia narrativa di forte impatto, in grado di coniugare rigore scientifico e linguaggio contemporaneo e in assoluta complementarietà con la visita vera e propria della Cappella.

 

Per tutto il periodo dell’esposizione è previsto inoltre un ricco calendario di visite, di approfondimenti tematici, di conferenze, di attività e di laboratori rivolti alle diverse tipologie di pubblico, che vedranno nella festa dell’Epifania, fortemente connessa con l’iconografia della Cappella, un momento di particolare rilievo. Fra questi si segnala sin d'ora l'atelier d'arte di doratura per le scuole e per le famiglie, che consentirà di sperimentare in prima persona i processi e le potenzialità della tecnica, ispirandosi ai meravigliosi angeli della Cappella dei Magi. 

Per i soci Unicoop Firenze saranno a disposizione visite guidate esclusive - tutte le domeniche alle 10.00 - e sarà sempre fruibile l’agevolazione 2x1 per l’ingresso.

 

L'esposizione sarà corredata dalla pubblicazione di un volume, edito da Sillabe, che. permetterà a tutti gli appassionati di approfondire i molteplici aspetti storici, artistici e culturali connessi all'esposizione, grazie a una serie di contributi di grandi studiosi italiani e internazionali, come Cristina Acidini, Laura Llewellyn, Diane Cole Ahl, Alice Vignoli, Stefania Bertini, oltre le due curatrici della mostra.

 

"La Cappella dei Magi - dichiara Letizia Perini, Consigliera delegata alla cultura della Città Metropolitana di Firenze - è un gioiello incastonato tra le mura nobili di Palazzo Medici Riccardi. Onorare la memoria di Benozzo Gozzoli che vi ha celebrato, anche simbolicamente, la grandezza dei Medici nel contesto del Concilio di Firenze, è ripercorrere un itinerario di bellezza e di storia di cui siamo custodi e promotori"

 


"Prosegue la felice stagione espositiva di Palazzo Medici Riccardi - aggiunge Matteo Spanò, presidente dell’associazione MUS.E -  con una mostra che si pone come complemento prezioso alla storia del palazzo stesso e che permette di valorizzare la figura di un grande pittore del Rinascimento fiorentino. Presentiamo quindi al pubblico un percorso narrativo di grande suggestione, che attraversa la vita e l'opera di Benozzo Gozzoli ricostruendone il contesto storico e artistico ed evidenziandone la cifra stilistica per convergere verso uno dei suoi capolavori, la Cappella dei Magi. Ci auguriamo che questa mostra sia per i cittadini fiorentini e toscani e per i visitatori italiani e stranieri un'occasione per vivere un momento piacevole e ristoratore, nutrito dall'arte, in questo difficile periodo."

 


“Quale miglior luogo per celebrare il seicentenario della presunta nascita di Benozzo Gozzoli?  - dicono in chiusura le curatrici della mostra Valentina Zucchi e Serena Nocentini. - Palazzo Medici conserva uno dei capolavori del Rinascimento, la Cappella dei Magi, commissionata dalla prestigiosa famiglia Medici che, con quest’opera, ha legato per sempre il suo nome a Firenze e nella quale si fondono anche le abilità di Benozzo: la cura per ogni minimo dettaglio, dai preziosi gioielli ai ricchi damaschi, dalle bardature dei cavalli agli alberi carichi di frutta, dai prati fioriti al variopinto piumaggio degli uccelli. Una piccola ma significativa esposizione accompagnerà i nostri ospiti in questo mondo fiabesco e decorativo, caratteristico dell’artista, che ha reso la sua pittura ricca di particolare fascino. Le opere reali presenti dialogheranno con i linguaggi multimediali, invitando lo spettatore a scoprire particolari di intensa e poetica realtà. Riconoscere che la tecnologia è uno strumento prezioso per il nostro vivere e non un obiettivo, significa dare ancora una volta centralità alla persona, come in fondo avvenne proprio nel Rinascimento, quando il nostro Benozzo dipinse la Cappella dei Magi di questo palazzo.”

 

 

Firenze

Palazzo Medici Riccardi


Via Camillo Cavour 3

16 dicembre 2021 – 10 marzo 2022


 


Orari

tutti i giorni h.9.00-19.00, mercoledì chiuso

Ultimo ingresso alle h. 18.00

 

Biglietti

Il biglietto è comprensivo della visita al museo.


Intero € 10,00


Ridotto € 6,00


 


Riduzioni: 18-25 anni; studenti universitari

Ingresso gratuito: 0-17 anni; guide turistiche abilitate; giornalisti accreditati; disabili e loro accompagnatori; gruppi di studenti e rispettivi insegnanti; membri ICOM, ICOMOS e ICCROM.

Per tutti i soci Unicoop Firenze è attiva la riduzione 2x1, che consente di accedere alla mostra e all’intero palazzo in due persone con il costo di un solo biglietto. L’agevolazione è attiva anche per le visite guidate e per le attività.

 


Informazioni e prenotazioni


Tel. + 39 055 2760552



www.palazzomediciriccardi.it


Fabrizio Del Bimbo

sabato 4 dicembre 2021

A Firenze e Milano le nuove mostre di Tornabuoni Arte

 




Per la nuova stagione la Tornabuoni Arte mostra le novità e le sue proposte di opere d’arte, classiche e contemporanee, raccolte in due mostre, a Firenze nella sede di Lungarno Cellini 3,  e a Milano, in Via Fatebenefratelli 36. Completa le due iniziative un volume, il numero 34 di  “Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022”, comprendente la raccolta  selezionata e improntata ad un alto livello qualitativo grazie alla passione e all'esperienza di Roberto Casamonti, ideatore e fondatore di questa realtà artistica e culturale di livello internazionale.

A Firenze, l’esposizione si compone di circa cinquanta capolavori suddivisi in varie aree tematiche. Al piano terra si trova la maggior parte di opere di grandi del secolo scorso. Alberto Burri, Jannis Kounellis, Alighiero Boetti, Emilio Vedova, Lucio Fontana, in modo particolare con una tela, “Concetto spaziale, Attese”, 1965-66, dove quattro tagli sono impressi sulla tela rossa. Uno splendido Arnaldo Pomodoro, Piero Dorazio, Alberto Biasi, Emilio Isgrò, Maurizio Cattelan. Infine Wassily Kandinsky, Joan Mirò, il fondatore dell’Op art, Victor Vaserely. Tutte opere di grande valore.




Al primo piano prosegue la mostra “Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022”, con la sezione dedicata ai grandi maestri dell’arte figurativa italiana della prima metà del Novecento, o grandi classici come Giovanni Fattori, tra questi possiamo ammirare Plinio Nomellini, Massimo Campigli e Giorgio de Chirico con “Piazza d’Italia”, del 1951, la pittura metafisica dove le architetture di uno spazio urbano sono immerse in un'atmosfera carica di lirismo.

Grazie alla sua lungimiranza, Roberto Casamonti è riuscito a creare un' importante rete di gallerie in Italia e all’estero a cui si aggiungono due nuove sedi. Una, per l’arte antica, sarà allestita negli stessi locali, in via Tornabuoni 5, dove la brillante carriera di Tornabuoni Arte ha avuto inizio. L’altra galleria vedrà la luce nei primi mesi del 2022 a Roma con opere di arte moderna.

Da giovedì 16 dicembre, un’ulteriore selezione di circa trenta lavori pubblicati nel volume Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022 saranno in mostra nella sede di Milano.

Le due mostre saranno visitabili sino al 26 novembre 2022.

Info:

Tornabuoni Arte

Lungarno Benvenuto Cellini, 3 – 50125 Firenze

info@tornabuoniarte.it / www.tornabuoniart.com / +39 055 68 12 697

Via Fatebenefratelli 34/36 – 20121Milano

milano@tornabuoniarte.it /  www.tornabuoniart.com  / + 39 02 65 54 841


Nicoletta Currradi

Fabrizio Del Bimbo

 

Le nuove mostre di Tornabuoni Arte

 





Per a nuova stagione la Tornabuoni Arte mostra le novità e le sue proposte di opere d’arte, classiche e contemporanee, raccolte in due mostre, a Firenze nella sede del Lungarno Cellini 3,  e a Milano, in Via Fatebenefratelli 36. Completa le due iniziative un volume, il numero 34 di  “Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022”, comprendente la raccolta accuratamente selezionata e improntata ad un alto livello qualitativo grazie alla cernita, e alle eccezionali doti, di Roberto Casamonti, ideatore e fondatore di questa realtà artistica e culturale riconosciuta a livello internazionale.

A Firenze, l’esposizione si compone di circa cinquanta capolavori suddivisi in varie aree tematiche. Al piano terra si trova la maggior parte di opere di grandi del secolo scorso. Alberto Burri, Jannis Kounellis, Alighiero Boetti, Emilio Vedova, Lucio Fontana, in modo particolare con una tela, “Concetto spaziale, Attese”, 1965-66, dove quattro tagli sono impressi sulla tela rossa. E ancora uno splendido Arnaldo Pomodoro, Piero Dorazio, Alberto Biasi, Emilio Isgrò, Maurizio Cattelan. Infine Wassily Kandinsky, Joan Mirò, il fondatore dell’Op art, Victor Vaserely. Tutte opere di una forte intensità e di grande valore.

A primo piano prosegue la mostra “Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022”, con la sezione dedicata ai grandi maestri dell’arte figurativa italiana della prima metà del Novecento, o grandi classici come Giovanni Fattori, tra questi possiamo ammirare Plinio Nomellini, Massimo Campigli e Giorgio de Chirico con “Piazza d’Italia”, del 1951, la pittura metafisica dove le architetture di uno spazio urbano sono immerse in una inusuale atmosfera carica di lirismo.

Grazie alla sua lungimiranza, Roberto Casamonti è riuscito a creare una importante rete di gallerie in Italia e all’estero a cui si aggiungono due nuove sedi. Una, per l’arte antica, sarà allestita negli stessi locali, in via Tornabuoni 5, dove la brillante carriera di Tornabuoni Arte ha avuto inizio. L’altra galleria vedrà la luce nei primi mesi del 2022 a Roma con opere di arte moderna.

Da giovedì 16 dicembre, un’ulteriore selezione di circa trenta lavori pubblicati nel volume Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022 saranno in mostra nella sede di Milano.

Le due mostre saranno visitabili sino al 26 novembre 2022.

Info:

Tornabuoni Arte

Lungarno Benvenuto Cellini, 3 – 50125 Firenze

info@tornabuoniarte.it / www.tornabuoniart.com / +39 055 68 12 697

Via Fatebenefratelli 34/36 – 20121Milano

milano@tornabuoniarte.it /  www.tornabuoniart.com  / + 39 02 65 54 841

 

Nicoletta Currradi

Fabrizio Del Bimbo



sabato 13 novembre 2021

Il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco


Quindici anni del Magico Paese di Natale: dal 13 novembre al 19 dicembre un’edizione straordinaria in un anno straordinario.




Grandissime novità si prospettano per l'edizione 2021 de Il Magico Paese di Natale, tra gli eventi natalizi più longevi, amati e popolari d'Italia nonché undicesimo nella classifica dei migliori mercatini natalizi d'Europa per la prestigiosa associazione European Best Destinations.


Per il Magico Paese di Natale quella del 2021 sarà la quindicesima edizione: un’edizione all’insegna della rinascita, del cambiamento, della gioia ritrovata. Tutti simboli che sono sempre appartenuti al Natale e a una manifestazione che ha fatto dell’autenticità e del calore una sua caratteristica distintiva, in grado di differenziarla nell’affollato panorama degli eventi natalizi.


Come già annunciato, quest’anno – dal 13 novembre al 19 dicembre - il Magico Paese di Natale uscirà per la prima volta nella sua storia dalle mura del piccolo comune di Govone, il paese che lo ha ospitato fin dalla sua prima edizione, e invaderà i comprensori sciistici del cuneese, il pittoresco centro di San Damiano e un importante centro piemontese: la città di Asti, trasformandosi nel Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco.


Il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco: la magia del Natale


In quest’anno così particolare come mai prima, il Magico Paese di Natale delle Terre Unesco vuole lanciare un messaggio: riscopriamo insieme la magia del Natale.


Il Magico Paese di Natale, da quindici anni a questa parte, è sempre stato il simbolo di un Natale diverso: autentico, sincero, tradizionale, spirituale, generoso. Tutti messaggi che mai come quest’anno diventano di attualità, temi urgenti da comunicare e divulgare.


Quindi oggi il Magico Paese di Natale vuole farsi portavoce di uno spirito del Natale diverso. Non nuovo, perché un tempo il Natale era esattamente questo: condivisione, gioia, felicità, bontà, risate. Tutti valori che abbiamo bisogno più che mai di riscoprire.


Per questo le Terre Unesco del Piemonte, quest’anno, diventano il luogo dove ritrovare la magia del Natale.


Il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco: i luoghi


“Siamo entusiasti di confermare la nuova partnership con il Comune di Asti, che ci consentirà di portare la magia e la festa del Magico Paese di Natale per la prima volta in un altro bellissimo luogo della nostra regione, grazie ad un progetto di allargamento realizzato in piena sinergia con l'Ente del turismo Langhe-Monferrato -Roero”, aveva spiegato Pier Paolo Guelfo, organizzatore della manifestazione, all’indomani della partnership con il Comune di Asti


Proprio in virtù di questa collaborazione, quest’anno, il Magico Paese di Natale per la sua quindicesima edizione si sdoppierà, infondendo l'atmosfera natalizia anche nell'astigiano, e costruendo una grandiosa manifestazione di territorio.


“L'idea – spiega Pier Paolo Guelfo – è costruire per il prossimo Natale il più grande evento diffuso d'Italia, distribuendo le attrazioni tra Govone e Asti e costruendo un percorso che unisca i due comuni grazie alla magia del Natale”.


Da un lato, infatti, a Govone rimarrà il cuore tradizionale dell'evento, quello che lo ha reso tanto amato nelle scorse quattordici edizioni: la Casa di Babbo Natale con il suo musical, l'intrattenimento per i più piccoli guidato dalla Regina Antea, la mostra “Natale a Casa Savoia”, allestita nel Castello Reale, l’esposizione di bambinelli santi presso la Cappella Reale, con pezzi unici e rari provenienti da tutto il mondo e il gioco-show cooking del Festival del Cibo che avrà come conduttore e animatore lo chef Diego Bongiovanni. 


Contemporaneamente Asti ospiterà un evento natalizio parallelo e strettamente legato a quello di Govone, con la costruzione di quello che punta a diventare il più grande mercatino di Natale d'Europa.


Ad Asti verranno allestite più di 120 casette natalizie che racconteranno le migliori realtà artigianali ed enogastronomiche d'eccellenza provenienti da tutta Italia. Gli espositori, in rappresentanza del meglio che ogni regione del nostro Paese ha da offrire, sono stati infatti selezionati grazie a un'importante call to action nazionale, che ha invitato che le migliori realtà locali a inviare la loro candidatura per essere selezionate a partecipare al mercatino più importante e ricco d'Italia.


“Per noi la partecipazione di Asti al mondo de Il Magico Paese di Natale non è solo un grande motivo d'orgoglio – spiega Pier Paolo Guelfo – ma è anche l'occasione per permettere al nostro evento di svilupparsi in grandezza. In questi ultimi anni, dato il successo crescente dell'iniziativa, abbiamo più volte sentito la necessità di costruire qualcosa di più ampio, per accontentare il pubblico internazionale che sempre più numeroso affollava Govone: finalmente ne abbiamo l'occasione”.


E ancora, il Magico Paese di Natale si allargherà anche nel pittoresco centro di San Damiano d’Asti, con la riscoperta della sua grande tradizione del Presepe vivente. Una bellissima rappresentazione pre natalizia che mette in scena tutti i personaggi tipici del presepe: lavandaie, falegnami, calzolai, intagliatori, fornai, artigiani, mercanti, fabbri e ovviamente la scena della Natività.


Il Magico Paese di Natale, quest’anno, avrà anche una succursale in quota: Prato Nevoso, bellissima località montana che è già stata a luglio la sede dei primi mercatini natalizi fuori stagione.


Il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco: il programma


Animazione, intrattenimento, shopping natalizio, tradizione, cultura: sono questi gli ingredienti del Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco 2021.

Il paese di Govone, storica location della manifestazione, ospiterà quest’anno tutta la parte di intrattenimento per famiglie.


Ci sarà naturalmente la Casa di Babbo Natale, con il tradizionale spettacolo nel castello di Govone, reggia sabauda patrimonio Unesco: un musical live autoprodotto sviluppato su più ambienti che porterà, come sempre, grandi e piccini all’atteso incontro con Babbo Natale. Una compagnia di artisti, guidata dal regista Vincenzo Sant’Agata, replica lo spettacolo per 32 volte al giorno, per un totale di 448 rappresentazioni nel corso dell’intera durata della manifestazione.


Ci sarà poi l’animazione della Regina Antea e della sua Scuola negli Elfi, con cui i bambini potranno imparare, scorrazzando in mezzo alle piante del giardino reale, tutti i trucchi per diventare dei perfetti aiutanti di Babbo Natale.


E ancora, Govone ospiterà, nella Chiesa di Santo Spirito, una suggestiva Esposizione di Presepi, realizzata raccogliendo un centinaio di presepi tra cui molti pezzi unici e storici provenienti da importanti collezioni private.


All’interno del Castello di Govone, inoltre, sarà possibile effettuare le visite alla scoperta della storia dei Savoia e delle loro preziose collezioni, come le splendide carte da parati cinesi del secolo XVIII che decorano interamente le pareti di quattro sale degli appartamenti della principesse, tra le più significative nel loro genere. All’interno del Castello, inoltre, verrà allestita una mostra dedicata al Natale in casa Savoia, con la rievocazione dei piatti e delle tradizioni delle feste dell’epoca, e lo svelamento di un importante segreto: fu la Regina Margherita, probabilmente, a importare in Italia la tradizione dell’albero di Natale decorato.


Inoltre, Govone ospiterà anche una nuova edizione del Festival del Cibo, il ciclo di incontri gastronomici dedicati ai prodotti della tradizione e alle ricette del Natale.Quest’anno l’evento avrà una chiave di lettura prevalentemente giocosa e divertente grazie al Cookig Christmas Show che sarà condotto da un elfo-chef decisamente particolare: Diego Bongiovanni.


Ad Asti invece verrà allestito quello che si propone di essere tra i mercatini di Natale più grandi d’Europa:casette di artigiani selezionati da tutta Italia proporranno le loro eccellenze al pubblico del Magico Paese. Prodotti enogastronomici, oggetti natalizi, accessori e decorazioni artigianali: la grandissima cura nella scelta dei partecipanti al mercatino fa sì da sempre che quello del Magico Paese di Natale sia un mercatino natalizio di altissima qualità.


13 novembre – 19 dicembre | www.magicopaesedinatale.com


Nicoletta Currradi

giovedì 11 novembre 2021

Il legno e la carne, una mostra di Street Levels Gallery




 

Street Levels Gallery, la prima galleria fiorentina interamente dedicata all’arte urbana, dal 14 al 28 novembre 2021 presenta Il legno e la carne, una mostra dello street artist e illustratore Simone Miletta, in arte Mìles, dedicata alla fiaba di Pinocchio. La mostra – un evento fuori galleria che si terrà nei begli spazi dell’ARTiglieria – è realizzata in collaborazione con la casa editrice indipendente Contrabbandiera, ideatrice di una nuova collana dedicata all’arte urbana che vedrà i migliori artisti della scena fiorentina illustrare fiabe e altri classici. Il legno e la carne esporrà, nella loro versione originale, le oltre 75 opere realizzate per la fiaba di Collodi che inaugurerà la collana.

 

Il progetto, nato dall’incontro di Street Levels Gallery, Contrabbandiera Editrice e Mı̀les, rappresenta il punto di congiunzione tra tre realtà – una galleria d’arte urbana, uno street artist e una casa editrice indipendente – accomunati dalla volontà di dare una voce e un volto onesto all’arte cittadina, consegnandole anche uno spazio proprio, fisico e non. La storia di Pinocchio è stata scelta come mezzo privilegiato per dare vita a questo intento, perché a distanza di più di un secolo dalla sua prima pubblicazione, risulta ancora estremamente attuale e le sue innumerevoli sfaccettature consentono di rivolgersi ad una platea ampia e variegata. L’amatissima fiaba di Collodi riesce a trovare la sua forma e il suo senso in quello che c’era una volta e anche in quello che c’è oggi.

 

Le opere di Mìles percorrono i momenti salienti della fiaba e ci mettono davanti alle avventure di un burattino i cui sentimenti non sono lontani da quelli di un uomo, di qualunque uomo. Pinocchio, infatti, si ritrova in un mondo che non sempre sta al ritmo del suo passo, in cui le dinamiche sociali sono complesse e si deve sempre stare attenti a quelli che vogliono ingannarti e ai prepotenti. Quella di Collodi è una lettura magica, che qua e là si colora di tinte fosche per poi lasciare spazio alla luce, e che naturalmente esercita il suo richiamo su un artista che ha messo il rapporto tra l’uomo, il suo tempo e il suo istinto al centro della sua ricerca.

 

Sono temi cari all’artista quelli narrati nelle pagine di Pinocchio e Mìles li rappresenta procedendo per sole immagini, in un lungo piano-sequenza in cui coesistono l’uomo e l’animale, la ragione e l’istinto, la realtà e le apparenze, tutto racchiuso in un equilibrio in cui i confini di una cosa e di un’altra si fanno sempre meno definiti. L’allestimento della mostra sarà curato in modo tale da consentire allo spettatore di compiere un percorso continuativo nello spazio, che dia consequenzialità alle immagini e alla storia che narrano.

 



Parallelamente all’esposizione, è prevista la strutturazione di un evento digitale sulla nuova piattaforma web di Street Levels Gallery. All’interno del nuovo sito www.streetlevelsgallery.com, prestissimo online, la mostra si configurerà come un satellite di quella ospitata in via Cittadella: chiunque vi accederà potrà trovare non solo le copie del libro edito da Contrabbandiera, ma anche ulteriore materiale artistico multimediale inerente alla mostra, con la possibilità di acquistare i manufatti artistici presenti nella galleria digitale.

 





Il libro “Pinocchio. Il legno e la carne”, edito da Contrabbandiera Editrice, verrà presentato giovedì 18 novembre, dalle 18 alle 21.30, proprio negli spazi espositivi dell’ARTiglieria, sullo sfondo delle opere che illustrano il volume. La presentazione del libro vedrà l’artista Mìles dialogare con Marco Tangocci e Davide di Fabrizio di Contrabbandiera Editrice e con Street Levels Gallery, e sarà inoltre arricchita dalle performance musicali di Luca Provenzani e Amerigo Bernardi, musicisti dell'Orchestra della Toscana che, di fronte alle opere di Mìles, proporranno alcuni brani ispirandosi alla fiaba di Collodi. Per la Galleria quella con l’ORT è una collaborazione che si conferma dopo la positiva esperienza fatta insieme al Teatro Verdi con altri artisti, partnership che continuerà anche nei prossimi mesi con nuove iniziative che interesseranno lo stesso Miles.

 

L’artista

 

Simone Miletta, in arte Mìles, è uno scultore, pittore, street artist e illustratore. Nasce a Vibo Valentia nel 1979, frequenta l'Accademia Di Belle Arti Di Carrara (MS), sezione scultura. Si trasferisce, poi, in Giappone, dove subisce le influenze dell’immaginario e della cultura nipponica; nel 2011 rientra nella sua Calabria, dove si concentra nell’elaborazione di uno stile proprio, frutto della compresenza di quanto appreso in Italia e quanto appreso in Giappone. Attualmente vive e opera a Firenze, indagando le varie discipline delle arti visive. Le sue opere pittoriche fanno da naturale eco alla sua identità di scultore: figure plastiche, volumi definiti, chiaroscuri decisi diventano il mezzo di una ricerca che ha come meta una dimensione altra, profonda, onirica e metafisica. Nelle opere di Mìles ci sono uomo e animale, istinto e raziocinio, carne e spirito, sogno e incubo: luce e buio che dialogano tra di loro come prima che Dio facesse ordine. C’è il rapporto tra l’uomo e il suo tempo, perché nella contemporaneità si trova tutto: la poesia, il sogno, la narrazione, l’incubo.

La galleria

 

Street Levels Gallery è una galleria internazionale di arte urbana. Nata dall’incontro tra artisti e produttori culturali, la galleria si propone come un ambiente capace di indagare sui vari livelli di interazione dell’arte - tra strada, pubblico e spazio espositivo - interagendo con il tessuto urbano in uno scambio reciproco, in costante mutamento. Con questo obiettivo in mente, lo staff di Street Levels Gallery ha generato una realtà interamente dedicata alla sperimentazione artistica, all’esposizione di opere, alla produzione di connessioni, trame umane e progettualità condivise. La provocazione culturale si costituisce come pratica collaterale, con il chiaro intento di raccontare i percorsi e le espressioni artistiche nate in strada, supportandone l’esistenza, e, contemporaneamente, cercando di abbattere quei limiti narrativi e stereotipici esistenti tra lo spazio pubblico e quello privato, tra la strada e il luogo espositivo. Street Levels Gallery ricopre quel ‘ruolo cuscinetto’ fondamentale, che si prende in carico di mediare e conciliare le differenti visioni artistiche con le esigenze dei privati, le amministrazioni pubbliche e la comunità servita; ad oggi la galleria vanta una lunga serie di fruttuose collaborazioni con comuni, festival, rassegne d’arte, musei, aziende, associazioni, collettivi, università, enti pubblici e privati, nate con il fine ultimo di diffondere e promuovere il movimento dell’Arte Urbana in Italia e nel mondo.

Orario mostra

Dal martedì alla domenica ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00

 

Informazioni

Tel. + 39 333 6745750

www.streetlevelsgallery.com

 

 Nicoletta Currradi



martedì 9 novembre 2021

Lo sfregio, una mostra agli Uffizi per dire no alla violenza contro le donne

 



Esposto in Galleria il busto di Costanza Piccolomini Bonarelli, realizzato dal suo amante Gian Lorenzo Bernini, che per gelosia la fece poi sfregiare: il capolavoro, in prestito dal Museo Nazionale del Bargello, dà voce a un dramma senza tempo dialogando con gli scatti di Ilaria Sagaria che raccontano poeticamente il dolore e la solitudine delle vittime degli attacchi con sostanze corrosive

Lo straordinario busto di Costanza Piccolomini Bonarelli, scolpito nel marmo da Gian Lorenzo Bernini per omaggiare l’amata, poi deturpata al volto in un accesso di gelosia; gli scatti contemporanei di Ilaria Sagaria dedicati alle donne sfigurate con l’acido, dal volto invisibile, bendato, protagoniste del ciclo Il dolore non è un privilegio. L’arte antica si riflette nell’attualità – ricordando quanto la violenza di genere sia un dramma senza tempo – in Lo sfregio, esposizione al secondo piano della Galleria Uffizi (negli spazi tra le sale di Leonardo e Michelangelo). Organizzata simbolicamente nel mese in cui ricorre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, la mostra pone in dialogo le fotografie di Ilaria Sagaria con il capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, in prestito dal Museo Nazionale del Bargello e restaurato da Maura Masini con un finanziamento delle Gallerie degli Uffizi. 
Nel busto in marmo (databile al 1637-1638) lo scultore ritrae la donna con naturalezza e intimità: la camicia aperta, la pettinatura mossa, lo scatto del collo, la bocca socchiusa quasi a suggerire un dialogo. Nella tarda estate del 1638 Bernini, scoperto il legame di Costanza con il fratello Luigi, pazzo di gelosia, fa sfregiare il volto della donna. 
Bernini fu graziato e proseguì la sua brillante carriera senza conseguenze, mentre Costanza venne reclusa in un monastero per quattro mesi. Fece poi ritorno dal marito, Matteo Bonarelli, con il quale dette vita a un fiorente commercio di sculture: in lei oggi è riconosciuto un emblema della capacità di riscatto che si ritrova oggi in tante vittime di violenza, alle quali le fotografie di Ilaria Sagaria, dedicate alle donne che hanno subito attacchi con acido, danno liricamente voce. Il ciclo di scatti Il dolore non è un privilegio ricorda infatti come il crimine subito da Costanza si riattualizzi oggi nei casi ancora più efferati degli attacchi con l’acido. Ad essere preso di mira, esattamente come allora, è il volto delle vittime, investito da sostanze corrosive che bruciano la pelle ed erodono ossa e cartilagini, condannando ad un calvario fisico e psicologico. 
Proprio per parlare di questo tema di stringente attualità, alla presentazione della mostra hanno portato la loro testimonianza Filomena Lamberti, vittima di violenza con l’acido e testimonial dell’associazione Spaziodonna di Salerno, Petra Filistrucchi, vicepresidente del centro antiviolenza Artemisia di Firenze, Jaf Shah, direttore esecutivo di Acid Survivors Trust International. All’iniziativa hanno preso parte anche la direttrice dei Musei del Bargello Paola d’Agostino, il consigliere d’amministrazione degli Uffizi Valdo Spini, la curatrice della mostra Chiara Toti e la stessa fotografa Ilaria Sagaria. 

L’artista Ilaria Sagaria: “La violenza tramite acido è un fenomeno globale che non è legato all’etnia, alla religione e tantomeno alla posizione sociale e geografica – ha detto Sagaria - Nonostante siano stati registrati casi di aggressione anche ai danni di uomini, rimane una forma di violenza con un impatto maggiore sulle donne. Oltre alla brutalità fisica causata da un gesto inumano, c’è il trauma psicologico da affrontare: la perdita dell’identità, la depressione e l’isolamento. Dopo la fase di ospedalizzazione, sono costrette a passare lunghi periodi chiuse dentro casa e, anche quando potrebbero uscire all’aperto, rifiutano di mostrarsi in pubblico e di affrontare lo sguardo degli altri. Mettono via gli specchi e le loro fotografie, eliminando qualsiasi cosa che possa mostrare quello che erano prima e quello che sono diventate in seguito, diventando così prigioniere di una casa privata di memoria e identità. Attraverso le loro testimonianze, ho ricostruito un racconto, una mise-en-scène fotografica che potesse restituire questi momenti senza spettacolarizzarne il dolore, concentrandomi sull’aspetto psicologico e sul concetto di identità”.  
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “In occasione della mostra, il busto di Costanza Piccolomini Bonarelli è stato sottoposto a un restauro finanziato dalle Gallerie degli Uffizi: l’opera così si può di nuovo apprezzare appieno, grazie a questo simbolico atto di risarcimento, però contro i danni del tempo. In mostra la guardiamo non solo come un capolavoro di uno dei massimi scultori barocchi, ma siamo invitati a riflettere sull’efferata violenza dei forti contro i deboli. E a meditare sul dolore inenarrabile della sopravvivenza”.


Ilaria Sagaria nasce a Palomonte (SA) nel 1989. La sua ricerca fotografica mira a restituire un immaginario complesso e stratificato del femminino, denso di simboli culturali, di rimandi e dettagli artistici con particolare attenzione ai significati sociali, politici e psicologici. Ha lavorato come fotografa in Italia e in Germania e attualmente anche come docente di fotografia e grafica. 


LO SFREGIO - ILARIA SAGARIA / GIAN LORENZO BERNINI

Fino al  19 dicembre 2021 

Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, sale A36-A37


Nicoletta Curradi


giovedì 14 ottobre 2021

Risultati positivi per i Relais di Charme di Tenute Folonari



  • Inaugurata Pietra del Cabreo Relais di Charme
  • Borgo del Cabreo oltre il 98% di occupazione, Pietra del Cabreo oltre l’85%
  • Clientela principalmente internazionale, ma anche indoor

Il 2021 è stato un anno positivo per l’ospitalità della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute. A maggio è stato inaugurato il nuovo Relais di Charme Pietra del Cabreo che, come il Borgo del Cabreo, si trova a Greve in Chianti ed è frutto di una ristrutturazione mirata a valorizzare il territorio e il patrimonio locale.​

La Pietra del Cabreo ha aperto a pieno regime, con un’occupazione di oltre l’85% per tutta la stagione. L’Hotel Manager dei Relais del CabreoMichele Campigli, commenta: “È un grande successo che nasce anche dall’altissima stima dei nostri clienti che, apprezzando già il Borgo del Cabreo, hanno voluto provare questa nuova location, alcuni anche nell’arco della stessa vacanza. Questa estate ha permesso anche agli italiani di riscoprire le destinazioni più vicine, arricchendo il pubblico delle nostre strutture, negli scorsi anni principalmente orientate verso una clientela internazionale. Gli ospiti europei, soprattutto da Germania, Belgio, Svizzera e Austria sono rimasti la componente principale, ma abbiamo potuto comunque accogliere un 20% di italiani e qualche piccolo gruppo di americani, canadesi e israeliani. Un buon segno, che ci fa ben sperare per la prossima stagione per la quale le prenotazioni sono già aperte e fanno rilevare dati molto promettenti.”

Con 11 camere e suite, la piscina a sfioro e il grande parco con roseto, la Pietra del Cabreo si integra perfettamente nel panorama grazie a un mix elegante di culture che unisce materiali e arredi fatti a mano dai migliori artigiani fiorentini e molti oggetti provenienti da tutto il mondo.

L’offerta enogastronomica dei Relais di Charme è di altissimo livello, con i menù dello Chef Alessio Sedran al Ristorante della Pietra del Cabreo e le nuove Wine Experience alla Tenuta di Nozzole. Una qualità di accoglienza superiore in ogni aspetto e accompagnata come da tradizione, dalle persone: la famiglia Folonari, infatti, è sempre presente per accogliere e trasmettere i valori di questa terra.​

Ne è esempio anche la signature experience “Un racconto di vita e di vite” firmata da Giovanni Folonari che accoglie personalmente gli ospiti per accompagnarli in un percorso attraverso la storia della famiglia e dei suoi vini, fra la bottaia e la cantina storica, con una verticale di uno dei cru storici dell’Azienda.​






La Responsabile dell’Ospitalità dell’azienda, Francesca Folonari, racconta: “Insieme a mia madre​ abbiamo cercato di restituire la bellezza che appartiene a questi luoghi, sia nei Relais del Cabreo, sia nelle nostre case vacanza. Abbiamo infatti altre tre strutture che offriamo in esclusiva ai nostri ospiti, tutte in grado di regalare un’esperienza di Toscana unica.”

A Greve in Chianti sorgono la Villa di Nozzole, un’elegante villa rinascimentale che domina la vallata, con 9 camere doppie, piscina panoramica e giardino privati, sala da biliardo, cucina professionale, e la Casavecchia di Nozzole, un casale indipendente immerso nei vigneti con piscina e giardino privati che ospita fino a 10 persone. A Montalcino, la Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute propone la Dimora La Fuga, una casa colonica con piscina e giardino privati che può ospitare fino a sei persone. Quello che rende La Fuga unica è che l’abitazione si trova sopra alla cantina del Brunello e ha un’immensa terrazza con viste mozzafiato sulla Val d’Orcia.

Dal 2000, la famiglia Folonari porta avanti un importante progetto di rivalorizzazione del territorio e delle sue peculiarità, investendo sulle tenute, sull’ospitalità e sulla qualità dei prodotti enologici che comprendono l’intera gamma delle migliori denominazioni toscane.





Nicoletta Curradi





martedì 12 ottobre 2021

I mattoncini LEGO invadono Firenze

 La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che  fino al 31 Gennaio 2022  potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone. Le opere del Museo degli Innocenti dialogheranno con la mostra temporanea in una sintesi tra il mondo dei bambini, tra passato e contemporaneo in oltre 2mila metri quadrati di spazio espositivo.





I leggendari mattoncini, che hanno fatto parte dell’infanzia di ogni bambino, ma anche del divertimento di tanti adulti, ritornano nell’edizione 2021 della mostra I LOVE LEGO. A Firenze la mostra avrà sede nel Museo degli Innocenti, all’interno della secentenaria istituzione dell’Istituto degli Innocenti da sempre impegnata nell’accoglienza e nella difesa e promozione dei diritti di bambini e adolescenti.


Oltre 2mila metri quadrati di spazio espositivo dove le opere della collezione del Museo degli Innocenti, i cortili rinascimentali e la storica Terrazza del Verone dialogheranno in un continuum tra storia, presente e futuro con gli allestimenti e le riproduzioni colorate a firma LEGO e con le tante attività per grandi e piccoli che saranno proposte all’interno della manifestazione.


L’autore del Campanile e di Santo Croce è Luca Petraglia.


Non una semplice mostra, ma un percorso emozionale, che ci catapulterà nella nostra infanzia con I diorami: tante magiche riproduzioni di scenari, monumenti ed opere architettoniche.


In mostra saranno presenti opere personalizzate per l’edizione di Firenze, tra cui una enorme riproduzione del campanile di Giotto.


La mostra I LOVE LEGO è organizzata con la collaborazione del Museo degli Innocenti oltre agli sponsor tecnici:




Fino al 31 gennaio 2022 

Museo degli Innocenti, Piazza della SS. Annunziata 13,  Firenze

Info: www.ilovelegofirenze.it


Nicoletta Curradi









venerdì 10 settembre 2021

Progetto Arca Adriatica: un eductour fra Cervia e Cesenatico




Una dozzina di giornalisti specializzati in tematiche turistiche e corrispondenti di testate italiane e straniere (fra cui Radio Capodistria, l’Ora di Ottawa e l’Italoamericano) hanno preso parte ad un educational tour di tre giorni che si è sviluppato fra Cervia e Cesenatico nell’ambito del progetto europeo Arca Adriatica, di cui i due Comuni rivieraschi romagnoli sono partner.

 

Il progetto europeo – che appartiene all’Interreg Italia - Croazia - ha come obiettivo lo sviluppo di un prodotto turistico comune basato sul recupero, la conservazione e la valorizzazione del ricco patrimonio culturale legato al mare ed ai piccoli porti dell’Adriatico. In quest’ambito, il coinvolgimento della stampa di settore era una delle azioni previste: l’iniziativa condotta congiuntamente dai due Comuni ha avuto proprio l’obiettivo di illustrare ai giornalisti alcune eccellenze delle due città dal punto di vista del patrimonio legato al mare.

 

Nel corso della loro permanenza in Romagna, i giornalisti sono stati accompagnati dunque a visitare i centri storici delle due città e alcuni luoghi dove è maggiormente evidente la tradizione marinara adriatica, come il Museo della Marineria, il Porto Canale Leonardesco, la piazza delle Conserve e la Casa museo “Marino Moretti” a Cesenatico, e il Museo del Sale, la Torre San Michele e il nuovo ecomuseo sul porto canale di Cervia.

Una visita che è stata arricchita anche dalle testimonianza dirette di marinai e pescatori, una uscita in mare con le barche tradizionali, la partecipazione all’animatissima e curiosa asta del pesce che si svolge ogni giorno al Mercato Ittico di Cesenatico, e l’ospitalità presso alcuni locali della tradizione.

 

Nelle prossime settimane, le varie testate coinvolte produrranno articoli e servizi che avranno lo scopo di promuovere le due località all’interno della medesima azione che unisce diversi porti italiani e croati con un obiettivo comune.


Il progetto europeo “ARCA ADRIATICA: Protection, promotion and touristic valorisation of Adriatic maritime heritage”, rientra nell’Asse prioritario 3: ambiente e patrimonio culturale, del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia Croazia 2014-2020.

Nicoletta Curradi


sabato 7 agosto 2021

 



Guido Crepax. I mille volti di Valentina è la grande mostra dedicata ad uno dei più celebri e popolari maestri del fumetto d’autore che anima l’estate valdostana. La rassegna viene proposta dal Centro Saint-Bénin di Aosta fino a domenica 17 ottobre. Curata da Alberto Fiz in collaborazione con Archivio Crepax, è organizzata dalla struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale dell’Assessorato dei Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta.​

Sono oltre 100 le opere in mostra nell’ambito di un allestimento spettacolare specificatamente studiato per il Centro Saint-Bénin dove lo spettatore può attraversare ambienti tematici in dialogo tra loro dov’è prevista la realizzazione di manichini, sagome tridimensionali e tappezzerie d’autore.

Insieme alle tavole originali più emblematiche, la rassegna, divisa in sette sezioni, offre l’occasione di analizzare la poliedrica indagine artistica di Guido Crepax presentando inediti documenti d’archivio, copertine di dischi, oggetti di design, abiti, paraventi, studi per la pubblicità, grandi giochi tridimensionali e molto altro.

Come appare evidente dal titolo, un ruolo di primo piano è affidato alla sua icona più celebre, Valentina, un personaggio della contemporaneità, in grado d’influenzare la storia della moda e del costume. Valentina appare attraverso una serie di opere che ne descrivono l’assoluta unicità nella storia del fumetto in quanto la sua immagine nasce dalla contaminazione tra mito (l’attrice Louise Brooks) e realtà (la moglie Luisa). La fusione di queste due anime ha consentito di sviluppare, nel tempo, una figura che riflette i differenti aspetti dell’universo femminile sopravvivendo, come le grandi star del cinema e della letteratura, al suo autore.​ La mostra propone un percorso coinvolgente e ricco di sorprese dove l’indagine di Crepax emerge nella sue differenti sfaccettature partendo da L’Uomo Invisibile, la prima storia disegnata da Crepax a soli dodici anni. Ma gli esordi dell’artista sono caratterizzati da una specifica attenzione nei confronti della Musica (il padre Gilberto Crepax era primo violoncellista alla Fenice di Venezia) e sin dal 1953 realizza oltre 300 copertine di dischi in parte presenti in mostra. Ma la musica è una costante del fumetto dove si fa riferimento al rock (non possono mancare i Beatles), così come al jazz con Charlie Parker e Dizzy Gillespie. Anche i Giochi hanno una trattazione specifica in mostra: Crepax aveva la passione per la ricostruzione storica di eventi che si trasformano in straordinari percorsi tridimensionali dove compaiono, ad esempio, le battaglie piemontesi della Campagna d’Italia. Non mancano nemmeno i giochi della boxe o quelli che hanno come riferimento i viaggi di Marco Polo.

Di fondamentale importanza, poi, sono il Cinema e il Teatro a cui viene dedicata una specifica trattazione che comprende anche Fotografia e Televisione. Le sue storie, infatti, sono vere e proprie sequenze cinematografiche a fumetti con montaggi, inquadrature e primi piani. I riferimenti sono continui, da Eisenstein a Pabst, da Antonioni a Truffaut. Una sezione è, poi, dedicata a Arte e Letteratura, altre due tematiche fondamentali nell’opera a tuttotondo di Crepax. Nell’ambito dell’esposizione si documentano le vicende che hanno coinvolto grandi maestri quali Kandinsky o Moore (a entrambi è dedicata una storia, Il falso Kandinsky e La Sindrome di Moore), così come Manet (in mostra la citazione trasgressiva dell’Olympia) e Magritte. Il dialogo prevede anche la rivisitazione dei grandi classici della letteratura coinvolgendo, tra gli altri, Poe, Stevenson (di particolare significato sono le tavole tratte da Dottor Jekyill e Mister Hyde), Diderot e il Marchese De Sade. Un'altra sezione particolarmente innovativa è quella che riguarda ModaDesign e Pubblicità dove sono esposti abiti e oggetti ispirati dalla poetica di Crepax quali lampade,​ vetri, paraventi e piastrelle. Da Versace a Krizia, da Castiglioni a Eileen Gray, è continua la dialettica con i differenti aspetti della creatività contemporanea. Insieme a Valentina, la rassegna analizza anche le altre figure femminili (Valentina e le altre), da Bianca a Anita, che animano l’universo di Crepax caratterizzato, spesso, da una forte componente onirica.​

La mostra si conclude con un coup de théâtre: sull’altare della chiesa sconsacrata è prevista la ricostruzione dello studio di Crepax, Viaggiatore immobile, con il suo tavolo da lavoro e l’immancabile cassa del violoncello del padre che compare in molte immagini dei fumetti. Le pareti sono state ricoperte dalla tappezzeria creata per le storie a fumetti su cui appaiono ben sedici tavole originali in una sintesi visiva di grande efficacia.​ Nel medesimo ambiente viene, infine, collocato un video che consente di ripercorrere il percorso creativo del grande autore.​

La mostra è accompagnata da un prezioso volume in italiano e francese edito da Gli Ori con tutte le immagini della mostra e un apparato critico che prevede gli interventi di Antonio CrepaxAlberto Fiz e Daria Jorioz. La pubblicazione è arricchita da un’intervista di Alberto Fiz al regista Mario Martone che ha collaborato con Crepax nell’ambito del teatro, da un ricordo di Luisa Crepax, la moglie dell’artista recentemente scomparsa, oltre a un’intervista immaginaria a Valentina. Ampia è anche l’antologia critica con le testimonianze, tra gli altri, di Roland BarthesUmberto EcoAlain Robbe-GrilletGiorgio ManganelliOreste Del BuonoGillo Dorfles, Achille Bonito Oliva.


Nicoletta Curradi