Ora di Ottawa

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lunedì 30 aprile 2018

Il Festival del Maggio inizia con Cardillac


Cardillac inaugura il 5 maggio l'81a edizione del Festival del Maggio Musicale
L'opera di Paul Hindemith, datata 1926, per il debutto come direttore musicale di Fabio Luisi sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio
Fabio Luisi -® Pietro Paolini-TerraProject-Contrasto Cardillac
di Paul Hindemith
Maestro concertatore e direttore Fabio Luisi
Regia Valerio Binasco
Festival del Maggio Fiorentino - LXXXI Maggio Musicale
Teatro del Maggio
Sabato 5 maggio 2018, ore 19 / Inaugurazione del Festival
Mercoledì 9 maggio, ore 20
Sabato 12 maggio, ore 15.30
Martedì 15 maggio, ore 20




 È Cardillac, l'opera di Paul Hindemith datata 1926, ad inaugurare il 5 maggio l'81ª edizione del Festival del Maggio Musicale. Un'occasione speciale, che segna il debutto come direttore musicale di Fabio Luisi sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio e che vede alla sua prima prova come regista di opera lirica Valerio Binasco.
L'opera, che verrà replicata mercoledì 9 (alle 20), sabato 12 (alle 15:30) e martedì 15 maggio (alle 20) fu composta da Hindemith in circa otto mesi tra l’ottobre 1925 e il maggio 1926. Cardillac, dopo tre atti unici, è la prima opera del compositore di dimensioni maggiori. Oltre un secolo separa quest’opera, che ebbe subito successo e ampia diffusione in Germania fino al 1933, dal racconto di Hoffmann cui liberamente si ispira il libretto di Ferdinand Lion, Das Fräulein von Scuderi (La signorina di Scudéry), pubblicato per la prima volta nel 1819. La scelta del soggetto, nato dalla fantasia di un protagonista del Romanticismo, poteva apparire “inattuale” nella Germania degli anni Venti, ma si legava ad un tema per Hindemith essenziale, la figura dell’artista nel suo rapporto con la società. Al centro della vicenda è René Cardillac, un orefice di prodigiosa bravura, interamente dedito alla sua arte a prezzo di una completa solitudine e dell’esclusione da ogni altro affetto.
“La libertà creativa dell’artista nel rapporto con la sua opera e con l’epoca in cui vive, e dunque con il senso di responsabilità nei riguardi della sua società, la necessità di essere liberi e la riflessione sulle circostanze che le si oppongono e sulle dialettiche che ne conseguono, sono tra i motivi ispiratori del LXXXI Festival del Maggio Musicale Fiorentino – spiega il sovrintendente Cristiano Chiarot -. In una situazione creata da un regime di globalizzazione della comunicazione e della espressione in generale, ci è parso importante soffermarci su questo rapporto di libertà che riguarda l’artista come le scelte di chi è il fruitore di questa espressione, e dunque individuare e proporre temi e opere che sembrano affermarne l’aspirazione o anche metterla in discussione. Da quest’ottica è l’individuazione del titolo del Festival “Dialoghi ai confini della libertà” e la scelta di inaugurare con Cardillac, dove queste tematiche si intrecciano sia nella vicenda stessa che nella storia del suo compositore Hindemith”.


Fabrizio Del Bimbo

martedì 24 aprile 2018

La primavera a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea
 ha gli occhi a mandorla




Presentata “The Impossible Black Tulip. Investigating hybridity from Macao”, 
 terza mostra del ciclo “Global identities. Postcolonial and cross-cultural Narrative”,
 insieme alle performance dei tre artisti cinesi Li Na, Wang Xiaoshuang
 e Zhang Zengzeng in residenza fino alla fine di aprile



Due mesi dedicati all'estremo oriente per Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, che con l'apertura della mostra curata da Livia Dubon e intitolata The Impossible Black Tulip. Investigating hybridity from Macao (3 maggio – 3 giugno 2018) dà il via al terzo appuntamento del ciclo Global identities. Postcolonial and cross-cultural Narrative, ideato e diretto da Valentina Gensini.

A fare da preludio alla mostra, un altro appuntamento che collega la Cina all'Italia e in particolar modo alla città di Firenze, con China Project, residenza artistica e performance dei tre artisti cinesi Li Na, Wang Xiaoshuang e Zhang Zengzeng (in collaborazione con l’Archivio dell’arte Contemporanea dello stato Cinese), che hanno lavorato negli spazi de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea per tutto il mese di aprile nell'ambito del Progetto Riva, realizzato grazie alla partnership e al contributo del progetto Sensi Contemporanei nell'ambito dell'accordo di programma quadro tra Regione Toscana, Mibact Direzione Generale Cinema e Agenzia per la Coesione Territoriale. A coronamento del periodo di residenza, i tre artisti hanno realizzato tre lavori, uno dei quali (Attraversamenti di Zhang Zengzeng) ha preso vita oggi nella sala Ketty La Rocca mentre le altre due (Suono sacro lontano di Li Na e la tela di Wang Xiaoshuang) verranno presentati open air giovedì 26 aprile alle 19 alla spiaggia sull'Arno sottostante piazza Poggi. 

L'esperienza degli artisti cinesi in residenza
Un mese di tempo, tanto hanno avuto a disposizione Li Na, Wang Xiaoshuang e Zhang Zengzeng per realizzare i loro progetti site specific, a cui i tre artisti hanno lavorato nelle celle dell'ex carcere fiorentino adibite a studio d'artista. Zhang Zengzeng, specializzato nelle installazioni effimere realizzate con le bolle di sapone, a Firenze ha creato “Attraversamenti”, un ponte lungo tre metri realizzato con materiali di riciclo e ricoperto di schiuma prodotta utilizzando l'acqua dell'Arno. Il lavoro di Wang Xiaoshuang invece si concretizza in una tela che rappresenta lo skyline di Firenze con collage e innesti che illustrano alcuni dettagli della storia della città, una sorta di “ritratto” della città come corpo organico strutturato intorno alla spina dorsale del fiume. Infine Li Na, ha dato vita a “Suono sacro lontano”, l'installazione che giovedì 26  alle 19 vedrà volare sull'Arno 50 aquiloni bianchi ognuno dei quali avrà un altoparlante che trasmette brani di musica sacra. 
Li Na, Wang Xiaoshuang e Zhang Zengzeng sono stati selezionati da una commissione presieduta da Valentina Gensini e composta da Francesco Giomi, presidente di Tempo Reale, Martino Marangoni, presidente della Fondazione Studio Marangoni e Xiuzhong Zhang, presidente dell'associazione Zhong Art International. La commissione, sulla base dei curricula e della qualità e originalità dei progetti proposti ha scelto i tre artisti – nell'ambito di progetto di scambio Italia-Cina – per offrire loro la possibilità di lavorare ai loro progetti all'interno degli spazi delle Murate. Progetti Arte Contemporanea.

La mostra: The impossible black tulip
Il 3 maggio alle 17:30 apre i battenti “The Impossible Black Tulip. Investigating hybridity from Macao”, a cura di Livia Dubon, progetto che trova la sua ragione nell'esplorazione del concetto di appartenenza. La mostra prende il nome dalla più antica mappa cinese che fonde concetti cartografici cinesi e occidentali. Mappe e identità hanno una correlazione profonda: trattandosi di rappresentazioni territoriali e di confini nazionali, l’azione di cartografare si collega alla politica identitaria nazionale di un paese. Questa mappa, simbolo di ibridità culturale, confonde però le nostre idee essenzialiste di identità e fu chiamata l’Impossibile Tulipano Nero per la sua rarità e esotismo. 

In mostra i lavori degli artisti Ka Long Wong, Eric Fok, Guo Jie Cai, che attraverso le loro opere  daranno modo di approfondire i dibattiti post-coloniali relativi a ibridità, decolonizzazione e identità fluida. Macao ne rappresenta un caso esemplare: colonia portoghese per 400 anni, dopo l’annessione alla Cina nel 1999 come regione speciale amministrativa (SAR), ha scelto di affrontare la problematica identitaria attraverso un processo di costruzione orientato alla aggregazione invece che alla repressione o all’emarginazione dell’“altro”. 
Il progetto The Impossible Black Tulip è stato realizzato con la partnership dell’Istituto Cultural do Governo da R.A.E. de Macau (I.C.M.), Istituto Confucio Università di Firenze, dell’Art Zone Macao Visual Students Art Zone, e il contributo dell’Istituto Camões di Lisbona, del Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi Interculturali dell'Università degli Studi di Firenze, della Cattedra “Fernando Pessoa” afferente al medesimo dipartimento e con la collaborazione del Dragon Film Festival, dell'Associazione Chì-na e il Laboratorio Permanente per la Pace- Quartiere 5, Firenze. 

“Voglio avere il diritto di guardare”, ci dice Nicholas Mirzoeff. Come possiamo parlare di identità e nazionalismo oggi, senza porci delle domande sulla legittimità del concetto di “alterità”? E come parlare dell’altro senza cadere in stereotipi o sguardi coloniali? - dice la curatrice Livia Dubon -. Secondo Mirzoeff, importante teorico di visual culture, lo sguardo deve essere reciproco: tutti guardano, anche il cosiddetto “altro”. Lo sguardo deve essere autonomo ed espressione di soggettivismo politico. Nello spirito di questa idea la mostra vuole mettere in dubbio i meccanismi che hanno definito l’identità e l’alterità fino ad oggi. Partendo dal case study di Macao approfondiremo la tematica con la comunità italo-cinese della piana Fiorentina”.

“Questa primavera a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea la Cina ha un ruolo protagonista – spiega Valentina Gensini - da un lato CHINA PROJECT con tre artisti in residenza per tutto il mese di aprile, presentati in una rosa di 15 artisti preselezionati da una commissione presieduta dal Direttore dell'Archivio dell'Arte Contemporanea dello Stato Cinese, quindi scelti da una Commissione riunita presso Le Murate; dall'altro il progetto MACAO: The impossible black tulip, mostra e residenza artistica centrata su un territorio ibrido ed esemplare rispetto alla dimensione Post coloniale. Un appuntamento importante del ciclo GLOBAL IDENTITIES con cui vogliamo indagare le affascinanti stratificazioni e contraddizioni del presente globale”.

The impossible black tulip: gli artisti

Ka Long Wong nato nella colonia portoghese di Macao, è cresciuto nell'ambiente culturale che vuole vedere questo luogo come un emblema dell’ibridismo. Quando venne territorialmente consegnato alla Cina, la narrativa identitaria si riappropriò dell’immagine della Macao coloniale, immagine propagandata dall’amministrazione portoghese fin dagli anni Ottanta. Secondo Wong, tuttavia, il governo della SAR riuscì a promuovere solo una parte della storia culturale del territorio, preservando maggiormente solo le arti tradizionali come l’architettura o le piastrelle bianche e blu; vennero, invece, trascurati la storia militare, le tensioni sociali, gli scontri, memorie queste che hanno certamente contribuito alla costruzione della storia di Macao e del suo patrimonio ibrido. Con l’installazione Love from the West (Amore dall'Occidente) - 24 elmi smaltati con decorazioni dipinte ad olio, la proiezione la Rivoluzione dei Garofani (1974) e alcune foto dei Motim 12.3  (tumulti macaensi del 1966) - l’artista crea un ‘rumore’ (McQuail 1975) tra il concetto di cultura e le azioni militari; Wong unisce e completa i due lati della storia di Macao, indagando le connessioni tra  militare e cultura, tra il Portogallo e la Cina. 

Il lavoro concettuale e performativo di Guo Jie Cai mette in discussione l'idea di "appartenenza" legata al concetto di proprietà privata. L’artista si ricollega così a tutta quella letteratura che, a partire da Deleuze e Guattari (1972), vede nelle società capitaliste l’imposizione di valori astratti del mercato contro esigenze più concrete. Allontanandoci da queste logiche, ossia “de-territorializzando”, lo stesso significato di ‘terreno’ può cambiare: esso non è più un’astrazione, un accordo su una carta, ma una serie di azioni, stimoli che noi compiamo in risposta a quello che ci circonda per necessità materiali.  Forse non è la terra ad appartenere a noi, ma noi a lei. Il concetto di “de-territorializzazione” come quello di “de-colonizzazione” vuole ricordarci la relatività di questi valori, che sono sempre il prodotto di una specifica mentalità prodotta dal Global North. Per Cai, l’Occidente ha una storia caratterizzata da continue mutilazioni, violenze e riunificazioni in nome di confini astratti e politici.  Con il suo lavoro vuole ricordarci lo stato ‘naturale’ e la necessità di de-territorializzazione considerando un territorio come un unicum, libero dal desiderio di possesso. Per questo Cai esplora le mappe catastali, ponendosi alla ricerca di iati di libera proprietà, che per quanto piccoli, simboleggiano un valore diverso. La virtuale vendita di questi spazi, reiterando il processo di “re-territorializzazione” del capitalismo, vuole al contempo parodiare e sfidare l’azione di chi incarna questo processo: stati e società immobiliari.

Il lavoro di Eric Fok analizza invece il vecchio territorio di Macao. Secondo Eugenio Turri (2011:67) partendo da Maurice Merleau-Ponty il visibile è tutto intessuto di non visibile: non è semplice lacuna, ma è ciò che sottende il visibile come sua possibilità ontologica. Qual è, quindi, la relazione tra memorie di un territorio e identità contemporanee in relazione a una storia così complessa come quella di Macao? L'Occidente e l'Oriente sono intrecciati; la città è legata al suo stile di vita moderno e alla sua architettura, ma ha secoli di patrimonio stratificato. Fok sembra rispondere a questa commistione inserendo edifici moderni in una mappa antica, come una nuova dimensione nello spazio-tempo. La cartografia melanconica di Fok pone mondi speculativi alternativi che rendono finzione e realtà, l'ovest e l'oriente, il passato e il presente, inseparabili. 

The impossible black tulip: gli eventi collaterali
A margine della mostra sono stati inoltre programmati una serie di appuntamenti - a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea e non solo – che vedranno protagonista Macao e le riflessioni sull'identità stimolate dalla mostra. Si parte con l'Artist talk e performance dell'artista Guo Jie Cai il 3 maggio alle 17:30 alle Murate, in occasione dell'opening di The impossible black tulip. Si prosegue il 5 e 6 maggio alle 10 con il laboratorio d'artista “Il viaggio verso ovest”, dedicato ai bambini dai 6 ai 12 anni. E ancora sabato 5 alle 14:30 al Circolo Arci-SMS Peretola il laboratorio d'artista per famiglie “Worldmap in (e) motion”. Domenica 6 alle 15:30, lo stesso laboratorio verrà replicato presso l'Associazione Chí-na. Il 9 a partire dalle 10, alle Murate. Progetti Arte Contemporanea, spazio alla talk “Ibriditá tra Italia e Cina” e infine, sempre il 9 maggio alle Murate, alle 14, il laboratorio d'artista “Decolonizzando la pratica scultorea”.
Fabrizio Del Bimbo

Dal 7 giugno apre The Student Hotel Firenze Lavagnini



I BedTalks a Firenze ospiteranno più di 100 dirompenti relatori.
 
 The Student Hotel, la prima proprietà italiana, apre il 7 Giugno 2018 con un festival del libero pensiero che porta la sua firma.

The Student Hotel Firenze Lavagnini apre le sue porte per la prima volta giovedí 7 giugno 2018 con i BedTalks, il suo festival del libero pensiero. Questo evento unico e gratuito è aperto a tutti; una celebrazione per presentare l'hotel a tutta la comunità e accoglierli.

BedTalks Firenze Lavagnini si concentrerà sulla moda, l'arte, l'educazione e l'imprenditorialità moderna, con relatori provenienti da tutto il mondo per condividere storie, esperienze e conoscenze; e impegnarsi in progetti che creano un mondo migliore per tutti.
Oltre a questo ci saranno una varietà di workshop, spettacoli musicali, performance artistiche, cibo e bevande, che si terranno tra le 15:00 e le 21:00.

BedTalks Firenze presenterá inoltre il primo BedTalks livestream per portare le conversazioni, le connessioni e l'ispirazione oltre il festival stesso. Con oltre 100 relatori giá confermati che parleranno all’evento, i primi 20 ad essere annunciati contengono nomi appartenenti alla moda, alla musica, al design, alla medicina, agli affari e al settore umanitario tra cui il direttore moda Daniele Cavalli, il dj Marco Faraone, l'imprenditore culturale Paolo Petrocelli, la politica Anna Paola Concia e la giornalista Consuelo Blocker. Una panoramica dei relatori annunciati é on line su BedTalks.it

Durante i BedTalks, The Student Hotel cercherá di facilitare progetti pionieristici e stimolanti. La migliore idea sarà premiata con “Pacchetto 365”: 365 giorni di spazio ufficio gratuito, 365 ore di sale riunioni gratuite, 365 tazze di caffè, 365 graffette, 36,5% di sconto sulle camere d'albergo per realizzare la propria visione, realtà.

Il “Palazzo del Sogno” trasformato in un Hotel di punta.

 The Student Hotel è molto più di “semplici stanze per studenti”. L'ibrido modello di co-living e co-working di The Student Hotel apre la strada all'ospitalità degli "spazi indistinti" e porta questo vibrante format in Italia per la prima volta a Firenze Lavagnini.

Firenze è una miscela di creatività storica e forte tradizione locale, fino ad ora priva di un moderno centro per agli abitanti che amano la cultura e che faccia sentire gli ospiti come a casa. The Student Hotel Firenze Lavagnini colma il vuoto.

Il fondatore e CEO, Charlie MacGregor afferma: "Con ogni Student Hotel creiamo il miglior spazio in modo che gli ospiti possano scoprire le loro aspirazioni e cambiare il mondo. Firenze Lavagnini ha superato ogni aspettativa. È semplicemente squisito.”

"Questo è il miglior esempio della Completa Comunità Connessa di The Student Hotel, che offre servizi per tutti, con i più alti standard."

Lo stabile di 390 camere è molto più di un hotel, una residenza per studenti o uno spazio di co-working.

Dalla piscina sul tetto e skybar, con una vista eccezionale dello skyline della città, al cortile centrale con la sua installazione di graffiti di super-dimensione, The Student Hotel Firenze Lavagnini è una destinazione a sé stante.

In collaborazione con il ristorante locale, La Ménagère, gli ospiti di Firenze Lavagnini possono degustare cocktail sul tetto o nell'edificio principale.Gli spazi comuni saranno riempiti con una varietà di negozi e servizi, tra cui un ristorante tra i piú amati tra quelli locali.

Aziende locali, imprenditori, liberi professionisti, studenti e uomini d'affari in visita possono prendere una scrivania o una sala riunioni nello spazio di co-working, TSH Collab.

L’espansione in Italia e oltre
L'espansione in Italia è seconda solo al Paese di origine di The Student Hotel, l’Olanda.
Florence Lavagnini è il primo di quattro hotel nel Paese; Bologna e un secondo hotel a Firenze - Belfiore - apriranno nel 2019, con The Student Hotel Roma in programma di aprire le sue porte nel 2020. Ulteriori acquisizioni dovrebbero essere annunciate entro la fine dell'anno.
Il gruppo ha attualmente nove progetti nei Paesi Bassi, uno in Francia e due residenze studentesche sotto il marchio TSH Campus a Barcellona.

Entro il 2021 il gruppo guiderà lo spazio dell'ospitalità co-living e co-working con i progetti di una Complea Comunitá Connessa targata TSH in:

● Paesi Bassi - 9
● Italia - 13
● Spagna - 10
● Germania - 7
● Francia - 5
● UK - 3
● Portogallo - 2
● Nord America - 1

Numeri dell’Hotel:
● The Student Hotel Firenze Lavagnini: via s. Lavagnini 70-72, Firenze
● 390 camere: ci sono nove tipi di camere tra cui executive, camere per famiglie e suite.
● Servizi: biblioteca, aree studio, sale riunioni e conferenze, sala giochi, palestra, noleggio biciclette, piscina sul tetto, TSH Collab co-working e auditorium, cortile e piazza pubblica, caffetteria, ristorante, bar, negozio.
● Prenotazione: www.thestudenthotel.com.
 

Informazioni su The Student Hotel
Il modello di business co-living e co-working di The Student Hotel offre una destinazione ibrida unica per una comunità internazionale in rapida crescita. Lo sviluppatore, l'investitore e l'operatore ha 4.392 stanze in 10 località, tra cui: Rotterdam, Amsterdam (2 sedi: Città e Ovest), L'Aia, Groningen, Eindhoven, Maastricht e Parigi e due sedi TSH Campus a Barcellona; residenze riservate agli studenti del gruppo The Student Hotel.

The Student Hotel Firenze Lavagnini e Dresden apriranno nel 2018. Bologna, Madrid, Berlino, Utrecht e Delft apriranno nel 2019. Roma e Vienna apriranno nel 2020. Tolosa aprirà nel 2021. Il gruppo prevede di avere 41 proprietà (17.550 camere) in principali città europee entro il 2021.

  Fabrizio Del Bimbo

lunedì 23 aprile 2018

Il 25 aprile la 191/a Corsa dell'Arno tra ippica e cappelli

L’Ippodromo del Visarno si trasforma in Royal Ascot, tra gare ippiche e cappelli d’autore nel nome della beneficenza: in occasione della 191° Corsa dell’Arno in programma il prossimo 25 aprile, nel cuore del Parco delle Cascine va in scena la V edizione de ‘’Il cappello più bello per Corri la Vita’’, evento organizzato in collaborazione con il Consorzio Il Cappello di Firenze.



 L’evento è stato presentato il 23 aprile alla Club House dell’Ippodromo. Protagonisti saranno i cappelli più eleganti ed estrosi, ma anche la solidarietà: una parte del ricavato verrà infatti devoluta all’Associazione CORRI LA VITA Onlus per contribuire a realizzare e qualificare le strutture sanitarie di Firenze specializzate nella lotta contro il tumore al seno. “Di nuovo insieme per divertirsi fra cappelli da favola e cavalli fenomenali nella bellissima cornice dell’Ippodromo del Visarno al fianco di due partner di alto profilo nel mondo dello sport e della solidarietà - afferma Giuseppe Grevi, presidente del Consorzio Il Cappello di Firenze -. Esteso a bambini e studenti il Cappello più bello per Corri la vita offre ad un più vasto pubblico la possibilità di partecipare ad un evento glamour, assistere alla Corsa dell’Arno, la più antica di Italia, e sostenere il progetto di solidarietà di Corri la Vita
Per partecipare al concorso è necessario indossare un cappello, o acquistandolo entro il 24 aprile in uno dei negozi partner (Angela Caputi Firenze, La Cappelleria Montecatini, Atelier Via Maggio, Flo Concept, Grevi), oppure il giorno stesso della gara presso il corner del Consorzio posizionato all’ingresso dell’Ippodromo (nel costo del cappello sono comprese la quota d’ingresso all’Ippodromo e la donazione a Corri la Vita). È inoltre possibile prendere parte alla competizione concappello ed in questo caso la quota per iscriversi al Concorso è di 10 € (la cifra include anche l’ingresso alla manifestazione e verrà totalmente devoluta a Corri la Vita). “Il successo e l’eco creati dalla fusione della corsa dell’Arno con l’eleganza dei cappelli e la solidarietà ci danno una grande soddisfazione e ci stimolano nella nostra attività - aggiunge Carlo Meli, responsabile dell’Ippodromo Visarno -. Siamo onorati dell’impegno e della volontà che i nostri partner mettono nella realizzazione dell’evento e come i purosangue che si sfidano in pista correremo insieme per la solidarietà”.

Sarà una giuria composta da ‘addetti ai lavori’ a premiare i concorrenti con i copricapi più originali, assegnando riconoscimenti offerti dagli sponsor. Dopo la sfilata, il portavoce della giuria, raccolte le preferenze dei giurati, proclamerà i vincitori di tutte le categorie, tra cui Eleganza e Creatività (aperte solo a donne senza limiti di età). Novità dell’edizione 2018: Categoria YOUNG DESIGNER: è interamente dedicata agli studenti di moda che vorranno partecipare, fra i quali sarà presente anche una classe dello IED Firenze, partner ufficiale dell’evento. Per i giovani talenti sono riservati tre premi in denaro. Gli studenti interessati possono gareggiare esclusivamente con un cappello disegnato e realizzato da loro stessi, iscrivendosi gratuitamente il giorno stesso dell’evento all’Ippodromo. Il Consorzio non accetterà iscrizioni di studenti che hanno acquistato il cappello altrove, che non portano il disegno e/o il cappello il giorno della manifestazione. Categoria JUNIOR: riservata ai bambini dai 6 ai 14 anni, prevede l’assegnazione di tre premi; verranno votati i cappelli realizzati dai bambini stessi (con o senza l’aiuto di un adulto). Il Consorzio Il cappello di Firenze organizza a tal proposito un laboratorio di cappelli fai-da-te la mattina dell’evento, dove 40 bambini in età dai 6 ai 12 anni, potranno decorare i cappelli nel verde dell’Ippodromo con i quali prenderanno parte automaticamente al concorso. Il Consorzio fornirà le basi dei cappelli ed alcune guarnizioni, ma si raccomanda di portare qualcosa di speciale da casa per rendere il cappello unico e totalmente personalizzato. La quota di partecipazione è di 10 € e sarà interamente devoluta a Corri la Vita. Il laboratorio si svolge su prenotazione e le iscrizioni si sono chiuse il 21 aprile, ma si ricorda che tutti i bambini sono comunque invitati a partecipare al Concorso nel pomeriggio con le proprie creazioni portate da casa. Modalità di iscrizione al V concorso Il cappello più bello per Corri la Vita: Informazioni e regolamento su www.ilcappellodifirenze.it. Compilare il form che si trova sul sito ed attendere la conferma da parte del Consorzio.

Mercoledì 25 aprile 2018, Ippodromo del Visarno - Parco delle Cascine (Firenze) Dalle ore 13.30 verranno aperti i cancelli dell’Ippodromo per la Corsa dell’Arno, competizione al galoppo più antica d'Italia. Per il concorso si consiglia di presentarsi entro le 15:00 presso il Visarno. La quota d’ingresso: per partecipare come pubblico alla Corsa dell’Arno il costo del biglietto è di € 3.00 che verrà totalmente devoluto a Corri la Vita.

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 20 aprile 2018

Sabato 21 aprile il taglio del nastro alla Fortezza degli artigiani




        Si inaugura  il 21 aprile alle ore 11,30 alla Fortezza da Basso davanti al padiglione Cavaniglia la Mostra Internazionale dell’Artigianato,che per gli 82 anni mette in campo all’insegna del ‘saper fare’ tante novità, iniziative spettacolari ed eventi  che premiano l’eccellenza made in Italy  e l’artigianato di qualità di una cinquantina di paesi esteri con il VIETNAM  a fare la parte del leone come paese ospite a fianco di Brasile, Cina, Francia, Germania, Spagna, Iran, India, Nepal, Buthan, Marocco, Tunisia ecc.
Alla cerimonia inaugurale a fianco del presidente di Firenze Fiera, Leonardo Bassilichi, parteciperanno l’assessore alle attività produttive della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo, gli assessori comunali Cecilia Del Re e Sara Funaro, il sindaco di Scandicci Sandro Fallani in rappresentanza della Città metropolitana, Andrea Di Benedetto presidente di CNA Toscana e Giovan Battista Donati, presidente di Confartigianato Toscana.
Ricco il programma degli eventi. Si parte subito alle ore 10 nella Sala della Scherma con Rosso Sardegna - Il filo rosso delle donne Sarde tra arte, artigianato e impresa, il convegno sulle eccellenze dell’artigianato e dell’imprenditoria sarde. L’omaggio alla Sardegna proseguirà alle 14,30 con  Discovering Sardinia,  alla scoperta  delle meraviglie del territorio e della provincia di Nuoro.
Alle 12 nello spazio Le delizie di Leonardo Romanelli, al piano attico del padiglione Spadolini, riflettori puntati sul cooking show che vede protagonista Riccardo Monco, primo chef stellato dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze.
Nell’area Mani Creative allo Spadolini (piano terra) alle 16 Diletta Granato si esibirà con una dimostrazione della Filatura della lana con l’arcolaio. Alle 17 sarà la volta di Fabio Fiorenzi, Clay e Art, che mostreranno al pubblico la manipolazione dei materiali all’insegna della Liberta, creatività e divertimento totale.. Ma non mancheranno anche le attrattive musicali con Strettino Jazz Band (dalle 16,30), Dj Set Special Edition (dalle 18) e Salsa e bachata (dalle 19).  
Da non perdere anche le dimostrazioni di forgiatura e tornitura che si svolgeranno nello spazio I mestieri dell’Arte fra Tevere e Arno allestito alla Palazzina Lorenese, per il secondo anno consecutivo, da Confartigianato Arezzo e Cna Arezzo.
Tutto il programma su : www.mostraartigianato.it

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 16 aprile 2018

A Palazzo Strozzi The Florence Experiment


L’esposizione, firmata dall’artista concettuale tedesco Carsten Höller (da sempre attivissimo in Italia; ne ho parlato qui) in collaborazione con il neurobiologo vegetale teorico dell‘intelligenza delle piante, Stefano Mancuso, che dal 19 aprile ridisegnerà gli spazi eterni ed interni di Palazzo Strozzi a Firenze, sarà un mix di arte, ricerca scientifica, amore per la natura e divertimento. Con appena una spruzzata di luna park a dare ancora più sapore al tutto.‘The Florence Experiment’ si svilupperà intorno a due dei famosi (e temibili per alcuni) scivoli acrobatici di Carsten Höller che collegheranno il terrazzo al secondo piano con il cortile rinascimentale sottostante. Non senza girare su se stessi, naturalmente. Per un totale di 20 metri di discesa ad alta velocità, che i visitatori affronteranno dopo essere stati muniti di una pianta.
Questo perché, immediatamente dopo, il pubblico passerà in un vero e proprio laboratorio allestito nei locali della Strozzina, dove degli scienziati rileveranno le variazioni nei parametri fotosintetici della pianta e le molecole volatili. L’idea è che " le emozioni di eccitazione, sorpresa, divertimento, timore vissute dai partecipanti” influenzino in modo diverso le reazioni di diversi tipi di piante.

Sempre a questo scopo verranno allestite due sale cinematografiche diverse. In una gli spettatori si godranno dei divertenti brani di famose commedie, mentre nell’altra tremeranno di fronte a un mix di scene tratte dai film horror.
Da entrambe le sale partiranno dei tubi che serviranno a incanalare i composti chimici volatili emessi dalle persone divertite e impaurite. Così queste sostanze raggiungeranno la facciata di Palazzo Strozzi e influenzeranno in modo diverso le piante di glicine disposte ad arrampicarsi proprio lì con una serie di fili. Si prevede che l’orrore e l’allegria del pubblico influenzeranno visibilmente la direzione di crescita delle piant


  The Florence Experiment  di Carsten Höller in collaborazione con Stefano Mancuso sarà curata da Arturo Galasino direttore della Fondazione di Palazzo Strozzi di Firenze. Si tratterà della prima importante mostra d'arte contemporanea dopo quelle di Ai Weiwei e Bill Viola dello scorso anno e precederà la personale di Marina Abramović. Sarà possibile visitarla fino al 26 agosto come fosse un bizzarro omaggio creativo alla bellezza della natura durante la stagione calda

Nicoletta Curradi


IT4FASHION 2018 a Firenze il 18 e 19 aprile

IT4FASHION 2018

 

 

 

IT4fashion rinnova il proprio appuntamento annuale con la fiera di riferimento del Digital Fashion. Le più importanti aziende, marchi, produttori di servizi, ricercatori e software house da tutta Europa si ritroveranno a Firenze dal 18 al 19 aprile, per confrontarsi e presentare le più importanti novità IT nel settore Fashion & Luxury. L’evento è composto da una zona espositiva, in cui i partecipanti possono toccare con mano l’innovazione, ed una conferenza, dove assistere alla presentazione di casi studio di successo delle aziende, oltre ai keynote dei principali esperti nel settore.

Reply partecipa all’evento, in qualità di partner Gold, con alcune delle sue company del gruppo, portando il proprio contributo attraverso diversi interventi in 3 Panel Debate riguardanti i più rilevanti temi del momento:
  • Fashion: A Digital Industry
    18 aprile – 15.00 – 16.00
  • Downstream Technology: Connecting the Consumer
    19 aprile – 9.10 – 10.30
  • Bringing 2D and 3D Together: A new approach to creative design (a cura di Protocube Reply)
    19 aprile – 17.00 – 18.20
N.Curradi

martedì 10 aprile 2018

Giuliano Ghelli inedito in mostra a Fiesole



"Giuliano Ghelli. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo", è la mostra sull'artista toscano scomparso nel 2014, ospitata fino al 20 maggio nella Sala del Basolato di Fiesole (Firenze). L'esposizione, una cinquantina di opere, dagli esordi negli anni Sessanta, in cui abbraccio' le tendenze pop dell'arte italiana ed internazionale dell'epoca, sino agli inizi degli anni Ottanta, a cura di Mirella Branca, propone un Ghelli giovane, totalmente 'inedito', per gioco e forma, che guarda all'avanguardia italiana ed europea degli anni '60 e '70, produce quadri e oggetti che desteranno stupore e ammirazione e nei quali si sente gia' tutta la coerenza e la forza dell'artista. La mostra si chiude sull'attivita' dei primi anni Ottanta, quando l'opera dell'artista acquista un carattere piu' surreale. In mostra anche opere di artisti contemporanei a Ghelli: Valerio Adami, Luca Alinari, Vinicio Berti, Antonio Bueno, Pietro Gentili, Sebastian Matta, Gastone Novelli, Vittorio Tolu. 
Catalogo edito da Pagliai.




Fabrizio Del Bimbo

sabato 7 aprile 2018

Man Ray a San Gimignano




Sperimentare, reinventare, trasformare la fotografia in “fotografia d’affezione”, trasfigurando i soggetti e caricando nudi, autoritratti, nature morte, di un senso proprio, imprevisto ed inatteso. 
La missione di Man Ray è stata forse quella di rendere ogni immagine come un enigma, quasi a suggerire come nel reale, anche il più abituale, sia celato un mistero. E così lo sguardo, che si fa incantato, è in grado di svelare un punto di domanda sul corpo, sul volto, sul braccio su cui si posano abiti, cappelli, accessori. 

Ed è sempre lo sguardo a trasformare il tutto in quelle “meravigliose visioni” che costituiscono il filo conduttore della mostra Man Ray. Wonderful visions, fino al 7 ottobre alla Galleria d’arte Moderna e Contemporanea "Raffaele de Grada" di San Gimignano.

Oltre cento immagini consentono al visitatore di sfogliare il lavoro fotografico di uno dei maestri più significativi del XX secolo, l’artista dadaista e surrealista di Filadelfia che ha reinventato il fotogramma, ribattezzandolo rayograph, e la solarizzazione attraverso la quale ha restituito l’aura a corpi e ritratti.
“Ho tentato di cogliere le visioni che il crepuscolo o la luce troppo viva, o la loro fugacità, o la lentezza del nostro apparato oculare sottraggono ai nostri sensi. Sono rimasto sempre stupito, spesso incantato, talvolta letteralmente ‘rapito’” scriveva il fotografo amico di Duchamp e autore di film d’avanguardia.


Le oltre cento immagini fotografiche sono esposte a comporre un unico percorso unitario e, disposte in ordine cronologico, rimandano a quell’unico sguardo da cui nascono realmente, piuttosto che ai generi e alle funzioni.
Come scrive Elio Grazioli, curatore della mostra, «L’affezione è ciò che crea il mistero, è il sentimento segreto che resta enigmatico al di là dello svelamento simbolico, è una dimensione privata in più di cui si carica l’oggetto, fotografia compresa, e lo sguardo, che si fa ‘incantato’».


Nicoletta Curradi