Ora di Ottawa

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sabato 13 novembre 2021

Il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco


Quindici anni del Magico Paese di Natale: dal 13 novembre al 19 dicembre un’edizione straordinaria in un anno straordinario.




Grandissime novità si prospettano per l'edizione 2021 de Il Magico Paese di Natale, tra gli eventi natalizi più longevi, amati e popolari d'Italia nonché undicesimo nella classifica dei migliori mercatini natalizi d'Europa per la prestigiosa associazione European Best Destinations.


Per il Magico Paese di Natale quella del 2021 sarà la quindicesima edizione: un’edizione all’insegna della rinascita, del cambiamento, della gioia ritrovata. Tutti simboli che sono sempre appartenuti al Natale e a una manifestazione che ha fatto dell’autenticità e del calore una sua caratteristica distintiva, in grado di differenziarla nell’affollato panorama degli eventi natalizi.


Come già annunciato, quest’anno – dal 13 novembre al 19 dicembre - il Magico Paese di Natale uscirà per la prima volta nella sua storia dalle mura del piccolo comune di Govone, il paese che lo ha ospitato fin dalla sua prima edizione, e invaderà i comprensori sciistici del cuneese, il pittoresco centro di San Damiano e un importante centro piemontese: la città di Asti, trasformandosi nel Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco.


Il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco: la magia del Natale


In quest’anno così particolare come mai prima, il Magico Paese di Natale delle Terre Unesco vuole lanciare un messaggio: riscopriamo insieme la magia del Natale.


Il Magico Paese di Natale, da quindici anni a questa parte, è sempre stato il simbolo di un Natale diverso: autentico, sincero, tradizionale, spirituale, generoso. Tutti messaggi che mai come quest’anno diventano di attualità, temi urgenti da comunicare e divulgare.


Quindi oggi il Magico Paese di Natale vuole farsi portavoce di uno spirito del Natale diverso. Non nuovo, perché un tempo il Natale era esattamente questo: condivisione, gioia, felicità, bontà, risate. Tutti valori che abbiamo bisogno più che mai di riscoprire.


Per questo le Terre Unesco del Piemonte, quest’anno, diventano il luogo dove ritrovare la magia del Natale.


Il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco: i luoghi


“Siamo entusiasti di confermare la nuova partnership con il Comune di Asti, che ci consentirà di portare la magia e la festa del Magico Paese di Natale per la prima volta in un altro bellissimo luogo della nostra regione, grazie ad un progetto di allargamento realizzato in piena sinergia con l'Ente del turismo Langhe-Monferrato -Roero”, aveva spiegato Pier Paolo Guelfo, organizzatore della manifestazione, all’indomani della partnership con il Comune di Asti


Proprio in virtù di questa collaborazione, quest’anno, il Magico Paese di Natale per la sua quindicesima edizione si sdoppierà, infondendo l'atmosfera natalizia anche nell'astigiano, e costruendo una grandiosa manifestazione di territorio.


“L'idea – spiega Pier Paolo Guelfo – è costruire per il prossimo Natale il più grande evento diffuso d'Italia, distribuendo le attrazioni tra Govone e Asti e costruendo un percorso che unisca i due comuni grazie alla magia del Natale”.


Da un lato, infatti, a Govone rimarrà il cuore tradizionale dell'evento, quello che lo ha reso tanto amato nelle scorse quattordici edizioni: la Casa di Babbo Natale con il suo musical, l'intrattenimento per i più piccoli guidato dalla Regina Antea, la mostra “Natale a Casa Savoia”, allestita nel Castello Reale, l’esposizione di bambinelli santi presso la Cappella Reale, con pezzi unici e rari provenienti da tutto il mondo e il gioco-show cooking del Festival del Cibo che avrà come conduttore e animatore lo chef Diego Bongiovanni. 


Contemporaneamente Asti ospiterà un evento natalizio parallelo e strettamente legato a quello di Govone, con la costruzione di quello che punta a diventare il più grande mercatino di Natale d'Europa.


Ad Asti verranno allestite più di 120 casette natalizie che racconteranno le migliori realtà artigianali ed enogastronomiche d'eccellenza provenienti da tutta Italia. Gli espositori, in rappresentanza del meglio che ogni regione del nostro Paese ha da offrire, sono stati infatti selezionati grazie a un'importante call to action nazionale, che ha invitato che le migliori realtà locali a inviare la loro candidatura per essere selezionate a partecipare al mercatino più importante e ricco d'Italia.


“Per noi la partecipazione di Asti al mondo de Il Magico Paese di Natale non è solo un grande motivo d'orgoglio – spiega Pier Paolo Guelfo – ma è anche l'occasione per permettere al nostro evento di svilupparsi in grandezza. In questi ultimi anni, dato il successo crescente dell'iniziativa, abbiamo più volte sentito la necessità di costruire qualcosa di più ampio, per accontentare il pubblico internazionale che sempre più numeroso affollava Govone: finalmente ne abbiamo l'occasione”.


E ancora, il Magico Paese di Natale si allargherà anche nel pittoresco centro di San Damiano d’Asti, con la riscoperta della sua grande tradizione del Presepe vivente. Una bellissima rappresentazione pre natalizia che mette in scena tutti i personaggi tipici del presepe: lavandaie, falegnami, calzolai, intagliatori, fornai, artigiani, mercanti, fabbri e ovviamente la scena della Natività.


Il Magico Paese di Natale, quest’anno, avrà anche una succursale in quota: Prato Nevoso, bellissima località montana che è già stata a luglio la sede dei primi mercatini natalizi fuori stagione.


Il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco: il programma


Animazione, intrattenimento, shopping natalizio, tradizione, cultura: sono questi gli ingredienti del Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco 2021.

Il paese di Govone, storica location della manifestazione, ospiterà quest’anno tutta la parte di intrattenimento per famiglie.


Ci sarà naturalmente la Casa di Babbo Natale, con il tradizionale spettacolo nel castello di Govone, reggia sabauda patrimonio Unesco: un musical live autoprodotto sviluppato su più ambienti che porterà, come sempre, grandi e piccini all’atteso incontro con Babbo Natale. Una compagnia di artisti, guidata dal regista Vincenzo Sant’Agata, replica lo spettacolo per 32 volte al giorno, per un totale di 448 rappresentazioni nel corso dell’intera durata della manifestazione.


Ci sarà poi l’animazione della Regina Antea e della sua Scuola negli Elfi, con cui i bambini potranno imparare, scorrazzando in mezzo alle piante del giardino reale, tutti i trucchi per diventare dei perfetti aiutanti di Babbo Natale.


E ancora, Govone ospiterà, nella Chiesa di Santo Spirito, una suggestiva Esposizione di Presepi, realizzata raccogliendo un centinaio di presepi tra cui molti pezzi unici e storici provenienti da importanti collezioni private.


All’interno del Castello di Govone, inoltre, sarà possibile effettuare le visite alla scoperta della storia dei Savoia e delle loro preziose collezioni, come le splendide carte da parati cinesi del secolo XVIII che decorano interamente le pareti di quattro sale degli appartamenti della principesse, tra le più significative nel loro genere. All’interno del Castello, inoltre, verrà allestita una mostra dedicata al Natale in casa Savoia, con la rievocazione dei piatti e delle tradizioni delle feste dell’epoca, e lo svelamento di un importante segreto: fu la Regina Margherita, probabilmente, a importare in Italia la tradizione dell’albero di Natale decorato.


Inoltre, Govone ospiterà anche una nuova edizione del Festival del Cibo, il ciclo di incontri gastronomici dedicati ai prodotti della tradizione e alle ricette del Natale.Quest’anno l’evento avrà una chiave di lettura prevalentemente giocosa e divertente grazie al Cookig Christmas Show che sarà condotto da un elfo-chef decisamente particolare: Diego Bongiovanni.


Ad Asti invece verrà allestito quello che si propone di essere tra i mercatini di Natale più grandi d’Europa:casette di artigiani selezionati da tutta Italia proporranno le loro eccellenze al pubblico del Magico Paese. Prodotti enogastronomici, oggetti natalizi, accessori e decorazioni artigianali: la grandissima cura nella scelta dei partecipanti al mercatino fa sì da sempre che quello del Magico Paese di Natale sia un mercatino natalizio di altissima qualità.


13 novembre – 19 dicembre | www.magicopaesedinatale.com


Nicoletta Currradi

giovedì 11 novembre 2021

Il legno e la carne, una mostra di Street Levels Gallery




 

Street Levels Gallery, la prima galleria fiorentina interamente dedicata all’arte urbana, dal 14 al 28 novembre 2021 presenta Il legno e la carne, una mostra dello street artist e illustratore Simone Miletta, in arte Mìles, dedicata alla fiaba di Pinocchio. La mostra – un evento fuori galleria che si terrà nei begli spazi dell’ARTiglieria – è realizzata in collaborazione con la casa editrice indipendente Contrabbandiera, ideatrice di una nuova collana dedicata all’arte urbana che vedrà i migliori artisti della scena fiorentina illustrare fiabe e altri classici. Il legno e la carne esporrà, nella loro versione originale, le oltre 75 opere realizzate per la fiaba di Collodi che inaugurerà la collana.

 

Il progetto, nato dall’incontro di Street Levels Gallery, Contrabbandiera Editrice e Mı̀les, rappresenta il punto di congiunzione tra tre realtà – una galleria d’arte urbana, uno street artist e una casa editrice indipendente – accomunati dalla volontà di dare una voce e un volto onesto all’arte cittadina, consegnandole anche uno spazio proprio, fisico e non. La storia di Pinocchio è stata scelta come mezzo privilegiato per dare vita a questo intento, perché a distanza di più di un secolo dalla sua prima pubblicazione, risulta ancora estremamente attuale e le sue innumerevoli sfaccettature consentono di rivolgersi ad una platea ampia e variegata. L’amatissima fiaba di Collodi riesce a trovare la sua forma e il suo senso in quello che c’era una volta e anche in quello che c’è oggi.

 

Le opere di Mìles percorrono i momenti salienti della fiaba e ci mettono davanti alle avventure di un burattino i cui sentimenti non sono lontani da quelli di un uomo, di qualunque uomo. Pinocchio, infatti, si ritrova in un mondo che non sempre sta al ritmo del suo passo, in cui le dinamiche sociali sono complesse e si deve sempre stare attenti a quelli che vogliono ingannarti e ai prepotenti. Quella di Collodi è una lettura magica, che qua e là si colora di tinte fosche per poi lasciare spazio alla luce, e che naturalmente esercita il suo richiamo su un artista che ha messo il rapporto tra l’uomo, il suo tempo e il suo istinto al centro della sua ricerca.

 

Sono temi cari all’artista quelli narrati nelle pagine di Pinocchio e Mìles li rappresenta procedendo per sole immagini, in un lungo piano-sequenza in cui coesistono l’uomo e l’animale, la ragione e l’istinto, la realtà e le apparenze, tutto racchiuso in un equilibrio in cui i confini di una cosa e di un’altra si fanno sempre meno definiti. L’allestimento della mostra sarà curato in modo tale da consentire allo spettatore di compiere un percorso continuativo nello spazio, che dia consequenzialità alle immagini e alla storia che narrano.

 



Parallelamente all’esposizione, è prevista la strutturazione di un evento digitale sulla nuova piattaforma web di Street Levels Gallery. All’interno del nuovo sito www.streetlevelsgallery.com, prestissimo online, la mostra si configurerà come un satellite di quella ospitata in via Cittadella: chiunque vi accederà potrà trovare non solo le copie del libro edito da Contrabbandiera, ma anche ulteriore materiale artistico multimediale inerente alla mostra, con la possibilità di acquistare i manufatti artistici presenti nella galleria digitale.

 





Il libro “Pinocchio. Il legno e la carne”, edito da Contrabbandiera Editrice, verrà presentato giovedì 18 novembre, dalle 18 alle 21.30, proprio negli spazi espositivi dell’ARTiglieria, sullo sfondo delle opere che illustrano il volume. La presentazione del libro vedrà l’artista Mìles dialogare con Marco Tangocci e Davide di Fabrizio di Contrabbandiera Editrice e con Street Levels Gallery, e sarà inoltre arricchita dalle performance musicali di Luca Provenzani e Amerigo Bernardi, musicisti dell'Orchestra della Toscana che, di fronte alle opere di Mìles, proporranno alcuni brani ispirandosi alla fiaba di Collodi. Per la Galleria quella con l’ORT è una collaborazione che si conferma dopo la positiva esperienza fatta insieme al Teatro Verdi con altri artisti, partnership che continuerà anche nei prossimi mesi con nuove iniziative che interesseranno lo stesso Miles.

 

L’artista

 

Simone Miletta, in arte Mìles, è uno scultore, pittore, street artist e illustratore. Nasce a Vibo Valentia nel 1979, frequenta l'Accademia Di Belle Arti Di Carrara (MS), sezione scultura. Si trasferisce, poi, in Giappone, dove subisce le influenze dell’immaginario e della cultura nipponica; nel 2011 rientra nella sua Calabria, dove si concentra nell’elaborazione di uno stile proprio, frutto della compresenza di quanto appreso in Italia e quanto appreso in Giappone. Attualmente vive e opera a Firenze, indagando le varie discipline delle arti visive. Le sue opere pittoriche fanno da naturale eco alla sua identità di scultore: figure plastiche, volumi definiti, chiaroscuri decisi diventano il mezzo di una ricerca che ha come meta una dimensione altra, profonda, onirica e metafisica. Nelle opere di Mìles ci sono uomo e animale, istinto e raziocinio, carne e spirito, sogno e incubo: luce e buio che dialogano tra di loro come prima che Dio facesse ordine. C’è il rapporto tra l’uomo e il suo tempo, perché nella contemporaneità si trova tutto: la poesia, il sogno, la narrazione, l’incubo.

La galleria

 

Street Levels Gallery è una galleria internazionale di arte urbana. Nata dall’incontro tra artisti e produttori culturali, la galleria si propone come un ambiente capace di indagare sui vari livelli di interazione dell’arte - tra strada, pubblico e spazio espositivo - interagendo con il tessuto urbano in uno scambio reciproco, in costante mutamento. Con questo obiettivo in mente, lo staff di Street Levels Gallery ha generato una realtà interamente dedicata alla sperimentazione artistica, all’esposizione di opere, alla produzione di connessioni, trame umane e progettualità condivise. La provocazione culturale si costituisce come pratica collaterale, con il chiaro intento di raccontare i percorsi e le espressioni artistiche nate in strada, supportandone l’esistenza, e, contemporaneamente, cercando di abbattere quei limiti narrativi e stereotipici esistenti tra lo spazio pubblico e quello privato, tra la strada e il luogo espositivo. Street Levels Gallery ricopre quel ‘ruolo cuscinetto’ fondamentale, che si prende in carico di mediare e conciliare le differenti visioni artistiche con le esigenze dei privati, le amministrazioni pubbliche e la comunità servita; ad oggi la galleria vanta una lunga serie di fruttuose collaborazioni con comuni, festival, rassegne d’arte, musei, aziende, associazioni, collettivi, università, enti pubblici e privati, nate con il fine ultimo di diffondere e promuovere il movimento dell’Arte Urbana in Italia e nel mondo.

Orario mostra

Dal martedì alla domenica ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00

 

Informazioni

Tel. + 39 333 6745750

www.streetlevelsgallery.com

 

 Nicoletta Currradi



martedì 9 novembre 2021

Lo sfregio, una mostra agli Uffizi per dire no alla violenza contro le donne

 



Esposto in Galleria il busto di Costanza Piccolomini Bonarelli, realizzato dal suo amante Gian Lorenzo Bernini, che per gelosia la fece poi sfregiare: il capolavoro, in prestito dal Museo Nazionale del Bargello, dà voce a un dramma senza tempo dialogando con gli scatti di Ilaria Sagaria che raccontano poeticamente il dolore e la solitudine delle vittime degli attacchi con sostanze corrosive

Lo straordinario busto di Costanza Piccolomini Bonarelli, scolpito nel marmo da Gian Lorenzo Bernini per omaggiare l’amata, poi deturpata al volto in un accesso di gelosia; gli scatti contemporanei di Ilaria Sagaria dedicati alle donne sfigurate con l’acido, dal volto invisibile, bendato, protagoniste del ciclo Il dolore non è un privilegio. L’arte antica si riflette nell’attualità – ricordando quanto la violenza di genere sia un dramma senza tempo – in Lo sfregio, esposizione al secondo piano della Galleria Uffizi (negli spazi tra le sale di Leonardo e Michelangelo). Organizzata simbolicamente nel mese in cui ricorre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, la mostra pone in dialogo le fotografie di Ilaria Sagaria con il capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, in prestito dal Museo Nazionale del Bargello e restaurato da Maura Masini con un finanziamento delle Gallerie degli Uffizi. 
Nel busto in marmo (databile al 1637-1638) lo scultore ritrae la donna con naturalezza e intimità: la camicia aperta, la pettinatura mossa, lo scatto del collo, la bocca socchiusa quasi a suggerire un dialogo. Nella tarda estate del 1638 Bernini, scoperto il legame di Costanza con il fratello Luigi, pazzo di gelosia, fa sfregiare il volto della donna. 
Bernini fu graziato e proseguì la sua brillante carriera senza conseguenze, mentre Costanza venne reclusa in un monastero per quattro mesi. Fece poi ritorno dal marito, Matteo Bonarelli, con il quale dette vita a un fiorente commercio di sculture: in lei oggi è riconosciuto un emblema della capacità di riscatto che si ritrova oggi in tante vittime di violenza, alle quali le fotografie di Ilaria Sagaria, dedicate alle donne che hanno subito attacchi con acido, danno liricamente voce. Il ciclo di scatti Il dolore non è un privilegio ricorda infatti come il crimine subito da Costanza si riattualizzi oggi nei casi ancora più efferati degli attacchi con l’acido. Ad essere preso di mira, esattamente come allora, è il volto delle vittime, investito da sostanze corrosive che bruciano la pelle ed erodono ossa e cartilagini, condannando ad un calvario fisico e psicologico. 
Proprio per parlare di questo tema di stringente attualità, alla presentazione della mostra hanno portato la loro testimonianza Filomena Lamberti, vittima di violenza con l’acido e testimonial dell’associazione Spaziodonna di Salerno, Petra Filistrucchi, vicepresidente del centro antiviolenza Artemisia di Firenze, Jaf Shah, direttore esecutivo di Acid Survivors Trust International. All’iniziativa hanno preso parte anche la direttrice dei Musei del Bargello Paola d’Agostino, il consigliere d’amministrazione degli Uffizi Valdo Spini, la curatrice della mostra Chiara Toti e la stessa fotografa Ilaria Sagaria. 

L’artista Ilaria Sagaria: “La violenza tramite acido è un fenomeno globale che non è legato all’etnia, alla religione e tantomeno alla posizione sociale e geografica – ha detto Sagaria - Nonostante siano stati registrati casi di aggressione anche ai danni di uomini, rimane una forma di violenza con un impatto maggiore sulle donne. Oltre alla brutalità fisica causata da un gesto inumano, c’è il trauma psicologico da affrontare: la perdita dell’identità, la depressione e l’isolamento. Dopo la fase di ospedalizzazione, sono costrette a passare lunghi periodi chiuse dentro casa e, anche quando potrebbero uscire all’aperto, rifiutano di mostrarsi in pubblico e di affrontare lo sguardo degli altri. Mettono via gli specchi e le loro fotografie, eliminando qualsiasi cosa che possa mostrare quello che erano prima e quello che sono diventate in seguito, diventando così prigioniere di una casa privata di memoria e identità. Attraverso le loro testimonianze, ho ricostruito un racconto, una mise-en-scène fotografica che potesse restituire questi momenti senza spettacolarizzarne il dolore, concentrandomi sull’aspetto psicologico e sul concetto di identità”.  
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “In occasione della mostra, il busto di Costanza Piccolomini Bonarelli è stato sottoposto a un restauro finanziato dalle Gallerie degli Uffizi: l’opera così si può di nuovo apprezzare appieno, grazie a questo simbolico atto di risarcimento, però contro i danni del tempo. In mostra la guardiamo non solo come un capolavoro di uno dei massimi scultori barocchi, ma siamo invitati a riflettere sull’efferata violenza dei forti contro i deboli. E a meditare sul dolore inenarrabile della sopravvivenza”.


Ilaria Sagaria nasce a Palomonte (SA) nel 1989. La sua ricerca fotografica mira a restituire un immaginario complesso e stratificato del femminino, denso di simboli culturali, di rimandi e dettagli artistici con particolare attenzione ai significati sociali, politici e psicologici. Ha lavorato come fotografa in Italia e in Germania e attualmente anche come docente di fotografia e grafica. 


LO SFREGIO - ILARIA SAGARIA / GIAN LORENZO BERNINI

Fino al  19 dicembre 2021 

Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, sale A36-A37


Nicoletta Curradi