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martedì 20 febbraio 2018

Luce nuova per l'Abbazia di S. Michele Arcangelo a Badia a Passignano



Il nuovo impianto di illuminazione per la sala d’ingresso e il refettorio è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Enel, Lions Club International e Comunità dei Monaci Vallombrosani.
Particolare attenzione è stata dedicata all’illuminazione artistica dell’affresco del Cenacolo di Domenico Ghirlandaio.






 Luce nuova per l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Badia a Passignano: è stato inaugurato questa mattina il nuovo sistema di illuminazione del refettorio e della sala d’ingresso dell’Abbazia, grazie alla collaborazione tra Enel, Lions Club International e la Comunità dei Monaci Vallombrosani.

Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti l’Abate Generale Padre Giuseppe Casetta, il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Tavarnelle Val di Pesa Davide Baroncelli, il sindaco di Barberino Val d’Elsa Giacomo Trentanovi, il responsabile B2B e B2G Country Italia di Enel X Emanuele Sguazzi, il responsabile macro area centro Mercato di Enel Davide Ciciliato e il past president Lions Club Barberino Montelibertas Paolo Sardelli.

Il nuovo impianto di illuminazione è di grande pregio artistico e si caratterizza per sostenibilità ambientale, innovazione risparmio energetico: l’intervento, che è stato progettato e realizzato da Enel X attraverso la società Enel Sole e che si è concentrato sul refettorio e sulla sala d’ingresso all’interno dell’Abbazia, è stato pensato affinché i due ambienti possano godere di due tipi di illuminazione, una artistico/museale e l’altra funzionale.

Tutti i corpi illuminanti hanno una temperatura di colore pari a 3.000°K e l’impianto ha una potenza complessiva pari a 1,05 kW, rispetto ai quasi 4kW del precedente impianto, che consentirà di ottenere un risparmio energetico di oltre il 70%.

L’illuminazione artistico/museale è stata realizzata mediante l’utilizzo di piccoli proiettori a LED di ultima generazione, flessibili e professionali, che hanno la possibilità di modificare la messa a fuoco, l’ampiezza e il tipo di fascio luminoso. Ogni proiettore è “dimmerabile”, ovvero ha la possibilità di modificare l’intensità della luce fino al suo completo spegnimento. L’installazione dei proiettori su binario elettrificato dà la possibilità di spostare e riposizionare i proiettori, qualora si decidesse di modificare l’illuminazione del refettorio. Particolare attenzione è stata dedicata all’illuminazione artistica dell’affresco del Cenacolo di Domenico Ghirlandaio.

Per quanto riguarda l’illuminazione funzionale del refettorio, sono stati utilizzati dei tubi led lineari, posizionati sempre sui tiranti esistenti. Nella sala d’ingresso sono stati installati dei proiettori a forma di cubotto a led, posizionati a parete.

L’impianto elettrico è stato realizzato con cavo in rame ad isolamento minerale posato a vista, senza intaccare i manufatti esistenti. Questo materiale si caratterizza per la flessibilità, facile rimovibilità e capacità di utilizzare, a parità di corrente, delle sezioni di cavo inferiori rispetto ai normali cavi isolati in gomma.

Le operazioni sono state eseguite nel rispetto dell’ambiente di grande pregio architettonico e artistico, che ha richiesto l’esclusivo posizionamento di tutti corpi illuminanti sui due tiranti presenti nella sala del refettorio e il rispetto delle posizioni dei proiettori presenti nella sala d’ingresso.




L'abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano è un monastero della Congregazione vallombrosana situato nel territorio delle colline del Chianti, in località Passignano, nel comune di Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze.

Il monastero adottò la regola vallombrosana già nell'XI secolo per opera di Giovanni Gualberto, che qui morì nel 1073. Più volte distrutto e ricostruito, oggi appare più come un castello che come una comunità monastica.

Il complesso monastico appare ancora oggi racchiuso all'interno della cortina muraria quattrocentesca a pianta quadrangolare con torri d'angolo ma sono evidenti le integrazioni neogotiche realizzate alla fine del XIX secolo quando, soppressa la comunità monastica, venne trasformato in una villa. La chiesa abbaziale, a pianta a croce latina, è stata quasi interamente ricostruita dalla seconda metà del XVI secolo ed internamente affrescata dal Passignano e da Alessandro Allori.

Il complesso monastico dal 1986 è tornato di proprietà dei monaci vallombrosani.

Fabrizio Del Bimbo

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