Ora di Ottawa

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mercoledì 30 maggio 2018

A Siena una mostra monografica di Li Chevalier



Attraverso musica e pittura si esprimono le idee di Li Chevalier, che divide la propria identità tra due territori, quello francese e quello cinese.Nella mostra Obscure clarté, aperta dal primo giugno al Santa Maria della Scala a Siena, si rivelano tutte le sfaccettature e l’eclettismo che identifica il lavoro della pittrice, in un allestimento che trova la pace di uno spazio spoglio e al tempo  stesso suggestivo, quello dei Magazzini della Corticella. Le tele che aprono il percorso espositivo rispecchiano, in scala di grigi, la grandezza cromatica e stilistica dell’artista, che sotto la leggerezza dell’esile linea nasconde una pittura complessa e ben delineata, dove lo spessore della materia pittorica e la bellezza della tecnica emergono con tutta la loro forza.  Nell’installazione monumentale e multimediale site specific, invece, assistiamo ad un grande organico di violini, accordati sulle musiche di Karol Beffa
e ornati dalle poesie di padre Alfredo Scarciglia. L’affiancamento delle tele all’installazione dedicata al violino bilancia la fruizione delle opere, che
 oscilla sempre tra visivo e uditivo e celebra il legame appassionato dell’artista con il mondo musicale. 
Le opere in mostra rivelano la “traiettoria” spirituale dell’artista con i suoi dubbi e le sue rivelazioni, 
in un’arte che ricerca la bellezza ma che 
non si sottrae alla contemporaneità. Li Chevalier, infatti, afferma di essere profondamente contemporanea ma rifiuta appassionatamente 
iprecetti del nichilismo estetico. Le sue opere hanno un carattere primordiale: nessuna vera emozione può scaturire dal confronto con un’opera d’arte se non attraverso il prisma dell’emozione estetica.

Nicoletta Curradi 

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