Chiude con risultati positivi la 94esima edizione di Pitti Filati, la fiera di filati per maglieria più importante al mondo che ha presentato le collezioni per la primavera-estate 2025. Centoquindici gli espositori, di cui un centinaio stranieri; la maggior parte arrivano dai distretti tessili di Prato (28 aziende) e Biella.
I compratori n fiera sono stati 3.000, di cui 1.170 provenienti dall’estero,Gli ingressi sono arrivati a 3.600.
“Pitti Filati è visitato non solo dagli operatori della moda in senso proprio, ma anche dai responsabili stilistici di prestigiose aziende dell’interior e home design e da altri professionisti della creatività industriale, come quella dell’automobile”, afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine.
La vivacità e la creatività che si sono viste tra gli stand non si riscontra, però, sul mercato. L’industria dei filati per maglieria – settore prestigioso del made in Italy che fornisce (anche) i grandi marchi francesi della moda – dopo due anni di crescita robusta, e dopo aver recuperato e superato i livelli pre-Covid, è finita in folle (-4,2% il fatturato 2023, sceso a 3,1 miliardi di euro secondo le stime di Confindustria Moda; -8,5% l’export a 902 milioni; saldo commerciale negativo per 104 milioni).
Intanto alla Fortezza ha preso il via la prima sessione della Cfmi Academy, il nuovo format di approfondimento operativo per gli studenti di Fashion design delle scuole di moda, nato dalla partnership tra Centro di Firenze per la Moda italiana, Pitti Immagine e UniCredit con focus sulla creazione della moda sostenibile.
Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo