Ora di Ottawa

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giovedì 28 maggio 2020

Borgo Scopeto, un gioiello nel cuore del Chianti Classico


Le prime notizie di Borgo Scopeto, nel comune di Castelnuovo Berardenga, cuore del Chianti Classico, risalgono al 1079, quando la cattedrale di Siena eresse un insediamento fortificato a difesa della città. Nel Quattrocento l’insediamento venne donato alla nobile famiglia senese dei 2Sozzini, che vi fondò una fiorente azienda agricola dedita principalmente alla coltivazione della vite e dell’olivo. Intorno alla bella torre trecentesca, che ancora oggi caratterizza il profilo del borgo, nacquero via via la villa padronale e le case dei contadini, abitate fino ad anni recenti. Tra il Cinquecento e il Seicento Borgo Scopeto fu al centro di animate discussioni teologiche sulla Riforma, e due dei rappresentanti della famiglia Sozzini vennero perseguitati dalla Chiesa per sospetto di eresia. 
La prima bottiglia di Chianti Classico di Borgo Scopeto venne prodotta nel 1990: sette anni dopo la tenuta fu acquistata da Elisabetta Gnudi Angelini, che iniziò subito i lavori di recupero del Borgo per trasformarlo in uno dei più affascinanti ed esclusivi relais della Toscana. Contestualmente viene costruita la nuova cantina di vinificazione e invecchiamento a qualche chilometro dal Borgo, in modo da razionalizzare tutto il processo produttivo e staccarlo dall’attività alberghiera.

LA CANTINA 
La cantina, concepita secondo la moderna tecnologia “a caduta”, è costruita su due livelli con la zona invecchiamento completamente interrata. I vecchi vigneti coltivati “a tendone” sono stati completamente reimpiantati utilizzando il più moderno sistema a cordone speronato. Borgo Scopeto vanta il più grande vigneto della Toscana per estensione, la Vittoria, che si allunga senza interruzioni per ben 26 ettari. 
In località Misciano si trova il vigneto che dà il nome alla prestigiosa Riserva di Chianti Classico nata nel 1998 per volontà di Elisabetta Gnudi Angelini. 
Il Chianti Classico di Borgo Scopeto, nelle due tipologie di Annata e Riserva, è apprezzato in Italia e nel mondo per il suo stile perfettamente aderente al territorio e alla denominazione. A questi si affiancano il Supertuscan Borgonero e il Vin Santo Doc Chianti Classico. A Borgo Scopeto infine vengono prodotti anche uno straordinario olio extra vergine di oliva a Dop Chianti Classico e “Il Balsamico”, condimento prodotto a partire dalle uve aziendali e invecchiato 8 anni presso l’Acetaia Malpigli di Modena.
I VINI DI BORGO SCOPETO 
RISERVA MISCIANO CHIANTI CLASSICO DOCG
• Misciano, piccolo comune abbandonato nel XV secolo, dà oggi il nome alla più importante vigna di Borgo Scopeto, situata a 360 metri sul livello del mare, esposizione sud/sud-est con terreno a matrice sabbioso-argillosa. 
• Viene prodotto solamente nelle ottime annate, dopo una scrupolosa selezione delle uve. 
•L’etichetta che caratterizza tutti i vini di Borgo Scopeto rappresenta il nucleo abitativo storico della tenuta. 
RACCOLTA: manuale.
UVE: Sangiovese. 
AFFINAMENTO IN LEGNO: 24 mesi in botti di rovere di Slavonia da 30 hl e tonneaux di rovere francese da 500 l.
AFFINAMENTO IN BOTTIGLIA: minimo 3 mesi. 
CAPACITÀ DI INVECCHIAMENTO: 15 anni. 
PRIMO ANNO DI PRODUZIONE: 1998
CHIANTI CLASSICO DOCG
• I vigneti si trovano a un’altitudine compresa tra i 360 e i 450 metri sul livello del mare.
• Le perfette esposizioni e le ottimali composizioni dei suoli identificano le tipicità di questo vino. 
UVE: Sangiovese, Merlot, Colorino. 
AFFINAMENTO IN LEGNO: 1 anno in botti di rovere di Slavonia da 30 hl.
 AFFINAMENTO IN BOTTIGLIA: minimo 2 mesi.
 CAPACITÀ DI INVECCHIAMENTO: 10 anni. 
PRIMO ANNO DI PRODUZIONE: 1998


BORGONERO IGT TOSCANA
• Supertuscan di grande personalità ed eleganza. 
• Le uve vengono selezionate nei vigneti di Cagliano e Vittoria, che presentano caratteristiche ottimali di suolo, esposizione e microclima per l’allevamento dei vitigni che compongono il vino. 
• L’altitudine dei vigneti è compresa tra i 400 e i 450 metri sopra il livello del mare e la vendemmia si svolge tra la metà di settembre e la prima settimana di ottobre. La raccolta viene effettuata a mano nei vigneti di Cagliano e meccanizzata con tecnologia per la separazione delle parti verdi nei vigneti di Vittoria.
 • La fermentazione alcolica e malolattica avvengono separatamente per le diverse uve, che solo in seguito vengono riunite in un'unica massa. 
UVE: Sangiovese, Syrah, Cabernet Sauvignon, Merlot. 
AFFINAMENTO IN LEGNO: 16 mesi in tonneaux di rovere francese da 500 l. 
AFFINAMENTO IN BOTTIGLIA: almeno 4 mesi.
VINSANTO DEL CHIANTI CLASSICO DOC
• Secondo la leggenda il nome Vin Santo deriva dal Concilio di Firenze del 1439, quando il metropolita greco Giovanni Bessarione proclamò, mentre stava bevendo il vin pretto: "Questo è il vino di Xantos!", forse riferendosi a un certo vino passito greco di Santorini. I suoi commensali, che avevano confuso la parola "Xantos" con “Santos”, credettero che egli avesse scoperto nel vino qualità degne di essere definite "sante". In ogni caso, da quel momento il vin pretto fu chiamato Vin Santo. 
• Prodotto con uve Trebbiano Toscano e Malvasia lasciate appassire per tre mesi in stanze areate. 
• Fermentazione in barrique e affinamento per 4 anni in caratelli. Altitudine: 360 metri sul livello del mare. Terreno: Argilloso/Sabbioso. 
AFFINAMENTO IN LEGNO: 4 anni in caratelli. 
AFFINAMENTO IN BOTTIGLIA: 12 mesi 
CAPACITÀ DI INVECCHIAMENTO: oltre 15 anni 
PRIMO ANNO DI PRODUZIONE: 1998

OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA CHIANTI CLASSICO DOP 
Nel Chianti Classico viene prodotto fin dal 1300 un ottimo olio. I frutti provengono dagli olivi opportunamente selezionati tra le 6.500 piante di Borgo Scopeto. Le olive vengono raccolte esclusivamente a mano e portate al frantoio, dove vengono frante immediatamente con il sistema continuo e a temperatura controllata di 24-26 °C.  
Le cultivar:
MORAIOLO: ha un gusto pieno, armonico e un fruttato medio-intenso, con una buona componente di piccante e di amaro, forte, saporito ed elegante allo stesso tempo. 
FRANTOIO: entra rapidamente in produzione (3-4 anni) le olive sono di buona dimensione; è robusto e adattabile a diversi climi, produce un ottimo olio dal sapore fruttato-leggero, dolce ed elegante.
LECCINO: ha rami cadenti come un salice piangente, è resistentissimo al freddo e pertanto le basse temperature non vanno a influire sulla produzione. 
Quindi il Moraiolo dona il corpo e la forza, nonché la longevità; il Frantoio l’eleganza, la leggerezza ed i profumi; il Leccino la costanza produttiva. 
PRIMO ANNO DI PRODUZIONE: 1998

I NUMERI DI BORGO SCOPETO 
  • Superficie aziendale: 482 ettari 

  • Ettari vitati: 70 

  • Oliveto: 6.500 piante 

  • Bosco: 322 ettari 

  • Produzione media annua: 350.000 bottiglie

CHIANTI CLASSICO GRAN SELEZIONE 2015 

La gamma dei vini di Borgo Scopeto, l’azienda di proprietà di Elisabetta Gnudi Angelini a Vagliagli, nel cuore del Chianti Classico, si arricchisce di una nuova, importante etichetta: il CHIANTI CLASSICO GRAN SELEZIONE. La prima annata, da poco disponibile sul mercato, è la 2015: sebbene il disciplinare del Chianti Classico preveda - dalla vendemmia 2014 - la possibilità di produrre questa speciale tipologia anche in maniera retroattiva, ovvero tramite una selezione “di cantina” di annate precedenti, Elisabetta e il suo staff tecnico hanno preferito operare una selezione delle uve sul vigneto a partire dalla vendemmia 2015.
Il Chianti Classico Gran Selezione di Borgo Scopeto è dunque un vino di alta gamma, prodotto solo nelle migliori annate, che nasce non solo da una particolare selezione delle uve, ma anche da un diverso percorso di affinamento in piccole botti di rovere da 10 HL.
La Gran Selezione è dunque frutto dei vigneti di Sangiovese più pregiati, con le migliori esposizioni e composizioni dei suoli ricchi di galestro. Caratteristiche che si traducono nella spiccata tipicità di questo vino che presenta un colore rosso rubino intenso e al naso offre un bouquet ampio e armonico, con sentori di intrigante complessità che spaziano dai piccoli frutti neri di bosco a vaniglia, cacao e liquirizia. Al gusto è molto persistente austero e ben strutturato: la sua freschezza perfettamente bilanciata da una trama tannica evidente, ma fine ed elegante.
“Borgo Scopeto è da secoli legato alla grande tradizione enologica del Chianti Classico – spiega Elisabetta Gnudi Angelini – e Vagliagli ha una propria identità e storicità che ne fanno una delle zone più antiche per la viticoltura e olivicoltura. È proprio questa biodiversità a caratterizzare l’enorme ricchezza dei territori, delle regioni, dell’Italia intera! Per questo sono molto felice di aver intrapreso un percorso di valorizzazione e tutela del territorio nel rispetto del meraviglioso patrimonio naturalistico di cui noi vignaioli siamo i primi custodi.”​
Il nucleo abitativo storico di Borgo Scopeto (fra l’altro raffigurato sull’etichetta di tutti i vini) risale infatti all’anno Mille, ma fu l’illustre dinastia senese dei Sozzini ad avviare nel Quattrocento una fiorente azienda agricola dedita principalmente alla coltivazione della vite e dell’olivo.
Non a caso Borgo Scopeto può vantare uno dei più grandi vigneti contigui della Toscana: si tratta de “La Vittoria” che si estende infatti senza interruzioni per ben 26 ettari.
Oggi la nuova cantina di invecchiamento e di vinificazione sorgono a poche centinaia di metri dall’antico Borgo trasformato, grazie a un attento e scrupoloso recupero conservativo, in un elegante Relais de charme dotato di 58 suite, ristorante e SPA.
Da sempre sensibili alla sostenibilità aziendale e rispettosi dell’ambiente, Elisabetta Gnudi e i suoi figli Igino e Alessandra Angelini hanno da tempo avviato un percorso che porterà a convertire l’azienda a conduzione biologica. Un cambiamento che nasce da un percorso e da una convinzione, non solo da un’opportunità, dal momento che già da parecchi anni (Elisabetta acquistò Borgo Scopeto nel 1997) l’azienda utilizza pratiche il più possibile rispettose dell’eccezionale contesto paesaggistico e ambientale – il Chianti – in cui è inserita. Da molto tempo, infatti, all’interno della conduzione agronomica di tipo convenzionale sono state attivate pratiche tese alla salvaguardia ambientale e volte all’abbandono graduale delle molecole di sintesi.



Nicoletta Curradi


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