Dal 9 febbraio apre i battenti al Palazzo della Meridiana a Genova lamostra dal titolo "Van Dyck e i suoi amici. Fiamminghi a Genova 1600 - 1640", aperta fino al 10 giugno 2018, organizzata dall'Associazione Amici di Palazzo della Meridiana e curata da Anna Orlando. L'esposizione intende raccontare una straordinaria ed unica stagione pittorica per l’Europa. Sono esposte cinquanta opere selezionate da musei e collezioni private, per offrire al pubblico un raffinato distillato della storia dell’arte europea cinquecentesca. Nel XVII secolo Genova è crogiolo di culture, emporio commerciale ma anche artistico, effervescente centro propulsore di bellezza.
Otto le opere di Van Dyck che offrono l’occasione per ammirare dipinti mai esposti prima come la “ Ninfa e il Satiro” realizzato da Van Dyck in collaborazione con Jan Roos. In mostra una raccolta di opere con brani di vita quotidiana, composizioni con natura morta, battaglie navali o terrestri, paesaggi e lo straordinario accostamento tra opere “ispiratrici” di Van Dyck e soggetti riproposti dai “colleghi” che tentavano di eguagliarne la straordinaria tecnica e raffinatezza.
Quattro le sezioni che si aprono dopo un video iniziale realizzato per contestualizzare lo straordinario periodo in cui le opere sono nate: “La colonia dei pittori fiamminghi in città”, “Maestri e allievi. Gli atelier fiammingo - genovesi”, “Van Dyck e l’arte del ritratto” e “Van Dyck e il sacro”.
Anna Orlando è uno dei massimi esperti a livello internazionale per la pittura genovese dal Cinquecento al Settecento. Con questa mostra condivide con il pubblico 25 anni di ricerca sul grande maestro fiammingo e sugli altri artisti che nello stesso periodo di splendore scelsero Genova come temporanea o definitiva patria di adozione.
Il percorso espositivo affronta i vari temi legati al momento in cui il giovane Anton van Dyck, l’allievo prediletto di Rubens, che già aveva spopolato nella Superba con importanti commissioni pubbliche e private, arriva a Genova da Anversa poco più che ventenne, cavalcando il destriero regalatogli proprio da Rubens.
Il viaggio in Italia era tradizionale tappa dei pittori fiamminghi e Van Dyck vi rimase per sei anni, studiando e analizzando i lavori dei grandi artisti del Quattrocento e del Cinquecento e dove si affermò la sua fama di ritrattista. Il 3 ottobre 1621 partì dalla città natale alla volta della prima tappa italiana: Genova. Arrivò nella città marittima, in quel tempo retta da un governo dogale, il 20 novembre 1621 e prese alloggio nella dimora dei pittori e collezionisti d'arte fiamminghi Lucas e Cornelis de Wael. Al suo arrivo a Genova, Anton aveva già realizzato circa trecento dipinti. Presentato alla migliore aristocrazia cittadina, ebbe modo di ritrarre alcuni esponenti delle più facoltose famiglie del patriziato locale (Spinola, Durazzo, Lomellini, Doria, Brignole): il suo immediato successo è dovuto in modo particolare alla fama di Rubens, che era vissuto e aveva lavorato molto a Genova, e di cui Van Dyck era visto come il nuovo rappresentante e continuatore. Rimase a Genova fino al 1627 con continui spostamenti nel resto della Penisola. I preziosi dipinti di Van Dyck offrono un saggio della sua meravigliosa arte ritrattistica, ma anche permettono di capire come affrontava i soggetti mitologici e quelli sacri lasciando un segno indelebile nella pittura genovese. Sono presenti opere di altri pittori come Giovanni Battista Paggi e Domenico Piola.
Info: www.palazzodellameridiana.it
Orari: Da martedì a venerdì dalle 12 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 19. Chiuso il lunedì. Biglietti: Intero 7 euro, ridotto 5 euro.
Nicoletta Curradi
Nessun commento:
Posta un commento