Dopo i lavori di
restauro promossi d al Comitato per il Restauro e il Decoro dei
Tabernacoli degli Amici dei Musei Fiorentini e resi possibili con il
contributo della Fondazione Friends of Florence tornano visibili a
Firenze i tabernacoli di piazza Torquato Tasso e via del Campuccio.
Le opere
Entrambi i tabernacoli, molto vicini l’uno all'altro sia per la loro
ubicazione, sia per l’ anno di realizzazione, sono simboli di una
devozione cittadina tutta incentrata sulla figura della Madonna con
Bambino . Il tabernacolo di piazza Torquato Tasso , composto da
un'edicola nella quale si trova un a pittura murale a tempera
raffigurante la Madonna con B ambino, San Giovanni Battista e San
Bernardino da Siena, eseguita nel 1953 da Piero Bernardini, mentre
quello di via del Campuccio è caratterizzato da un’edicola in pietra
serena nella quale è collocato un dipinto su tavola realizzato nel 1955
da Ennio Cocchi che riproduce la Madonna col Bambino .
“I due tabernacoli di via del Campuccio, recuperati grazie alla
generosità dei Friends of Florence, sono di antica fattura
architettonica; con il tempo, però, qu esti avevano perduto le immagini
devozionali collocate al loro interno. – Sottolinea Daniele Rapino
Direttore dei lavori e funzionario di zona per la Soprintendenza
Archeologia Belle Arti per la Città Metropolitana di Firenze e le
province di Pistoia e Prato che continua - Il Comune di Firenze, nei
primi anni Cinquanta del secolo appena trascorso, incaricò due artisti
contemporanei Piero Bernardini (Firenze 1891 – 1974) e Ennio Cocchi
(Firenze 1915 – Pisa 1987) dell’esecuzione di due opere, rispettivamente
a tempera sul muro e a olio su tavola, che colmassero queste lacune. Le
tecniche agili e sciolte utilizzate dai due artisti, così come i temi
devozionali trattati con semplicità e chiarezza si inseriscono
perfettamente nel contesto popolare del quartiere di S. Frediano e
mantengono tuttora viva l’antica tradizione dei tabernacoli che ha
sempre caratterizzato le strade fiorentine.”
Gli interventi
I
tabernacoli sono stati inaugurati giovedì 1 febbraio. I
restauri sono stati promossi dal Comi tato per il Restauro e il Decoro
dei tabernacoli degli Amici dei Musei Fiorentini e resi possibili
grazie al contributo della fondazione Friends of Florence. I lavori sono
stati realizzati con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le
province di Pistoia e Prato, sotto il controllo del Servizio Belle Arti e
Fabbrica di Palazzo Vecchio del Comune di Firenze nell’ambito del
Progetto Florence I Care .
Un’equipe di professionisti formata da Bartolomeo Ciccone, Stefano Landi
e Chiara Mignani ha eseguito il recupero de l tabernacolo di via del
Campuccio , mentre Martina Calmanti ha realizzato il restauro di piazza
Torquato Tasso. Gli interventi, si sono resi necessari per recuperare
la leggibilità delle opere nella loro interezza. Per il tabernacolo di
piazza Torquato Tasso il lavoro realizzato sull’opera è stato
finalizzato al rafforzamento dei materiali, al ripristino della loro
funzionalità, e al miglioramento della fruibilità della pittur . Nello
specifico per il dipinto murale di Piero Bernardini è stato eseguito un
intervento tradizionale composto da consolidamento degli intonaci e
della pellicola pittorica, pulitura delle superfici, stuccatura delle
lacune e integrazione pittorica.
Anche per il tabernacolo di via del Campuccio si è proceduto attraverso
un duplice intervento: da un lato quello sulla tavola dipinta da Ennio
Cocchi composto da recupero strutturale dello strato pittorico e del
supporto, pulitura, stuccatura, ritocco pittorico e verniciatura finale
di protezione, dall’altro lato il restauro dell’edicola in pietra serena
grigi a. Un team di restauratori ha collaborato alle attività
coordinando tempi e modalità di intervento per garantire all’opera il
recupero della piena leggibilità di ogni sua parte.
“Dalla
collaborazione fra il volontariato dell’Associazione Amici dei Musei
Fiorentini attraverso il Comitato per il decoro e il restauro dei
Tabernacoli e le istituzioni cittadine, nascono proficue opportunità di
recupero di questo importante patrimonio devozionale. – Spiega Oretta
Sabbatini Presidente del Comitato per il Decoro e il Restauro dei
Tabernacoli che continua - L’impegno del Comitato , che ha al suo attivo
oltre duecento recuperi di edicole con i loro dipinti o sculture,
rimarrebbe sterile senza l’indispensabile supporto finanziario di chi
desidera mantenere viva la cultura e le tradizioni spirituali della
comunità fiorentina. Un rinnovato ringraziamento dunque alla Fondazione
Friends of Florence, la quale offre oggi, con questi due restauri che
si aggiungono agli altri già finanziati, ulteriore testimonianza di
illuminata sensibilità.” Entrambi i restauri sono stati possibili dunque
grazie alla sinergia di più enti preposti alla tutela e alla
valorizzazione delle opere col locate in città : questa collaborazione
fra pubblico e privato ha consentito di riportare alla piena leggibilità
due opere di pubblica utilità e continuare così nell’attività di
conservazione dell’identità popolare fiorentina. “ Ancora una volta
Friends of Florence consegna alla cittadinanza due tabernacoli simboli
di una devozione popolare che è a tutt’oggi molto sentita a Firenze.
Essi sono parte dell’identità del territorio e della storia del
quartiere nel quale sono collocati . La nostra Fondazione è felice di
poter riconsegnare ai fiorentini queste opere nella loro piena
leggibilità. - Sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di
Friends of Florence che continua – Ringraziamo la Soprintendenza, il
Comune e il Comitato per il Restauro e il Decoro dei Tabernacoli degli
Amici dei Musei Fiorentini, grazie ai quali abbiamo potuto contribuire a
tutelare queste meravigliose testimonianze d’arte . Con questi sono
ormai sei i tabernacoli restaurati attraverso all’impegno del nostro
Florence Chapter: colgo co sì l’occasione per ringraziare ancora una
volta a nome di tutta la Fondazione Alison Gilligan, Kate Collins
Manetti Co - Chairmen e Diana Richman Honorary Co - Chairmen che hanno
reso possibile la realizzazione di questi progetti”.
Nicoletta Curradi
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