Ora di Ottawa

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martedì 25 giugno 2019

Pitti Filati 85 al via



La  85esima edizione di Pitti Filati  è in programma alla Fortezza da Basso di Firenze dal 26 al 28 giugno, con 134 marchi partecipanti, di cui 30 esteri.
Tra le new entry e i rientri spiccano, solo per citare alcuni nomi, Cotonificio Olcese Ferrari, Marchi & Fildi, Knoll, Olimpias Group e Mohair South Africa.
In anteprima mondiale le novità per l'autunno-inverno 2020/2021 dei filati per maglieria, all'insegna di alcuni temi forti come la sostenibilità - alla quale viene dedicata l'area Sustainable al Cavedio del Piano Inferiore - e la rielaborazione dell'heritage in chiave contemporanea.
Heritage è appunto il tema dello Spazio Ricerca, cuore pulsante della manifestazione, sotto la direzione artistica di Angelo Figus e dell'esperta di maglieria Nicola Miller, coadiuvati da Alessandro Moradei che ha curato l'allestimento.


Situato al Salone M, lo Spazio Ricerca «riflette un trend di filiera basato sulla ricerca di una chiarezza e linearità di forme - si legge in una nota - capaci di trasmettere concetti identitari uniti a requisiti di grande portabilità». In altri termini, non c'è eleganza senza comfort e viceversa. Un trend che risente anche di influssi dal secolo scorso, in particolare dal periodo compreso tra gli anni Cinquanta e gli Ottanta.
Sempre il Salone M è la casa di CustomEasy, che si trasferisce qui per ribadire la sinergia con lo Spazio Ricerca. All'interno di CustomEasy gli articoli di punta delle filature vengono smacchinati dai maglifici protagonisti del settore KnitClub e trattati da Maurizio Brocchetto di Intex. Il risultato sono maglie uniche nel loro genere, frutto di una vera integrazione di filiera, sotto la supervisione di Angelo Figus e Nicola Miller.
Strettamente collegato allo Spazio Ricerca, inoltre, è Fashion at Work, in cui confluiscono consulenti stilistici, stampatori su maglia, produttori di accessori e passamanerie, tintorie e realtà specializzate nel finissaggio, bureau de style e molto altro.
Prosegue la collaborazione con Modateca Deanna, che celebra le eccellenze italiane del knitwear attraverso gli archivi di Miss Deanna, storica azienda del settore che dagli anni Settanta all'inizio del nuovo millennio ha collaborato con i più importanti stilisti internazionali.
Stavolta il nome da riscoprire è Pour Toi, noto negli anni Ottanta: in scena alcuni capi creati dall'architetto e art director italiano Luca Coelli e dall'artista americano Sam Rey. Si va dalle maglie in rafia tempestate di bottoni in madreperla ai modelli in forme asimmetriche, fino ai pezzi intercambiabili.
Uno speciale talk dedicato al progetto è previsto la mattina del 26 giugno alla Sala Riunioni dell'Area Monumentale: Deanna Ferretti, fondatrice di Miss Deanna, viene intervistata da Daniela Fedi.
Un altro highlight è la celebrazione dei primi 10 anni di Feel The Yarn, concorso che si focalizza sugli aspiranti stilisti delle più qualificate scuole internazionali di moda, che coinvolge stavolta 15 istituti, 27 allievi e altrettante filature, per un totale di 54 capi realizzati, ispirati al concetto di Co-creation. Un'iniziativa che si svolge sotto l'egida di Pitti Immagine, Consorzio Promozione Filati ed Elementi Moda e il cui momento clou è un party alle Serre Torrigiani.
Da non perdere poi Young Talents for Sustainable Thinking by Salvatore Ferragamo: allo Spazio Carra della Fortezza salgono alla ribalta gli allievi di otto fashion school, tra cui per l'Italia il Polimoda, lo Ied e l'Accademia di Costume e Moda, che si esercitano sui temi del riciclo e della sostenibilità, usando materiali destinati a essere distrutti donati dalla casa di moda e facendo riferimento al direttore creativo Paul Andrew.
Restando in tema di riciclo, Dyloan Studio presenta Moda Futuribile, un'esposizione di manufatti innovativi e inediti, basati sui concetti di re-think, re-use e re-knit di capi invenduti, che coinvolgono maglifici, filature e designer. Il tutto in collaborazione con Marina Spadafora e il movimento globale Fashion Revolution.
Per  la 34esima edizione di Vintage Selection: il Padiglione Medici diventa un mega archivio che trabocca di idee e ispirazioni per gli addetti ai lavori.


Nicoletta Curradi

venerdì 21 giugno 2019

Al Santa Maria della Scala la mostra Effetto Araki



L’esposizione Effetto Araki, organizzata dal Santa Maria della Scala con il sostegno di Opera-Civita, è curata di Filippo Maggia che ha selezionato opere appartenenti a oltre venti serie prodotte dal fotografo giapponese dai primi anni sessanta ad oggi. Araki ha voluto celebrare gli oltre 50 anni di attività (è del 1965 la sua prima mostra) con una selezione di 2200 opere che ripercorre la sua lunga carriera artistica offrendo un panorama pressoché completo sulla sua sterminata produzione, assai complessa e articolata, ben oltre le immagini di bondage che l’hanno reso celebre in tutto il mondo. 
Molte serie –Satchin and his brother Mabo, Sentimental night in Kyoto, August, Tokyo Autumn e altre ancora - vengono presentate per la prima volta in Italia; alcune sono inedite in Europa - come Anniversary of Hokusai’s Death e Gloves. 
La raccolta Araki’s Paradise - fotografie che Araki scatta utilizzando la sua casa come un palcoscenico - è stata appositamente realizzata per Siena: un Araki dunque originale, riflessivo e emozionante che sembra voler riassumere in questa mostra la sua intera vicenda artistica e umana.

A completare la mostra un video che presenta Araki mentre seleziona le opere della mostra insieme al curatore Filippo Maggia e un libro catalogo, edito da Skira, con una selezione di 300 opere fra quelle in mostra.

Nicoletta Curradi

A Pitti Bimbo 89 grandi eventi: Children's from Spain, Kids Moda Portugal, Emilio Pucci Junior e Il gufo



Molto interessanti le creazioni junior presentate a Pitti Bimbo 89. 

Il 20 giugno ha sfilato Children’s Fashion from Spain che insieme a ben 74 brand rappresenta la Spagna a PITTI Bimbo 89.
Questa volta i brand spagnoli di Children’s Fashion from Spain - ABEL&LULA, AMAYA, BOBOLI, MAYORAL e TUC TUC -hanno  trasformato la passerella nel sorprendente mondo dei videogiochi per presentare le proposte moda bimbo per la prossima stagione primavera/estate 2020. Si respira aria d’estate e d’avventura grazie a trend come l’animal print e il tropic, che ci guidano attraverso un percorso favoloso in cui tutta la tavolozza dei colori trova il suo spazio, dai neutri come il grigio e il bianco, ai toni fluo e pastello, fino ad arrivare alle tonalità più vive come giallo e rosso. I tessuti naturali come cotone e lino sono protagonisti insieme a stampe a righe e geometriche.
Come i guerrieri coraggiosi e intrepidi, lo stile army si fa spazio in questo gioco costellato di paillettes colorate, che emettono una luce brillante e trasportano in una gamma di diverse texture, dai tulle lisci e bordati, alle organze e i pizzi.
La sfilata di moda spagnola a PITTI Bimbo è stata organizzata da ICEX-España Exportación e Inversiones, insieme all’Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata di Spagna a Milano e con la collaborazione di ASEPRI, la principale associazione spagnola del settore della moda e della puericultura.


Il giorno successivo ha sfilato KIDS MODAPORTUGAL che insieme a 26 brand rappresenta il Portogallo a PITTI Bimbo 89.
Per la prima volta i brand portroghesi di KIDS MODAPORTUGAL - Laranjinha, Knot, Phi Clothing, Cherry Papaya, Patachou e Play Up -  hanno presentato le loro collezioni SS20
KIDS.MODAPORTUGAL è un'iniziativa del CENIT, la divisione internazionale di ANIVEC, Associazione Portoghese dell'industria dei Produttori di Abbigliamento e Apparel, finalizzata alla promozione della moda e dell' industria portoghesi sui mercati internazionali.
Il CENIT porta avanti svariate attività promozionali, con il brand MODAPORTUGAL, per comunicare i nuovi sviluppi dell'Industria Portoghese della moda.
Sponsorizza la partecipazione di aziende portoghesi a fiere professionali dedicate all'abbigliamento bambino, sposa, cerimonia, donna e uomo e progetta eventi come: Project NY e Las Vegas, Playtime Paris, NY e Shanghai, Fimi Madrid, Día Mágico, Sposa Italia, Barcelona Bridal Fashion Week, Neonyt Berlin, Sourcing Las Vegas, Fashion SVP London, Première Vision Paris e molti altri.


Sempre il 21 giugno Palazzo Pucci ha  presentato la collezione Emilio Pucci Junior Primavera Estate 2020.
La Colazione a Palazzo ha aperto le porte alla seconda giornata della 89^ edizione di Pitti Bimbo all’insegna di un evento in città che ha coniugato creatività e allegria,  perfettamente in linea con la celebrazione del lancio del libro Unexpected Pucci.
Tra design, arte, arredamento e lifestyle che svelano l’universo Emilio Pucci, la freschezza e le combinazioni cromatiche della collezione Junior, sono state assaporate in un inedito percorso che va oltre la moda, all’interno della Storica Sala Bianca, e che ha condotto alla scoperta di nuove stampe, in uno stile immediatamente riconoscibile e mai eccessivo.
Heliconia per il Mini Me, rappresenta una traduzione fedele della collezione ready to wear donna. Bersaglio per il daily, punta su un’esplosione di colori vivaci e gioca con grafismi in bianco e nero. Fiore Maya propone colori estivi e vibranti in connubio con una divertente e contemporanea stampa logo Pucci Pucci. La Romantica Papillon, illuminata da paillettes e ricami lurex, accende le occasioni speciali.
Mai come oggi il mondo Emilio Pucci dialoga con l’universo infantile, trasmettendo alla collezione dedicata alla bambina e al neonato, tutta l’energia che caratterizza il suo dna.



Alle Serre Torrigiani è stata presentata la collezione Il Gufo Primavera Estate 2020, che nasce da una doppia suggestione: una dicotomia tra l’elemento urbano e l’elemento naturale. Accompagnati in un percorso metropolitano rumoroso e caotico fino ad oltrepassare la porta di un giardino segreto, lo spettatore è entrato in una dimensione di sogno e gioco, scivolando dentro ad un’atmosfera magica, quasi incantata.
Bambini dal look urban active con skate sotto il braccio, cuffie e gomma da masticare che come per magia scivolano dentro l'atmosfera incantata di un giardino segreto, dove recuperare il contatto con la natura: questo il tema della sfilata de Il Gufo.
L’antitesi tra urbano e bucolico è tradotta in una collezione dapprima ricca di inaspettati contrasti nelle forme e nelle grafiche, che si ingentilisce successivamente rivelando un carattere romantico e morbido, nelle tonalità e nei tessuti. Una dicotomia di linguaggi opposti e complementari che arricchisce la collezione rendendola ancora una volta unica.

Nicoletta Curradi

mercoledì 19 giugno 2019

Panzano Arte debutta con le opere di Nathalie Decoster



Nasce Panzano Arte, una manifestazione che rip freeorta nel Chianti grandi artisti internazionali, promossa da Dario Cecchini e curata da Mila Sturm. La prima edizione, dal 22 giugno al 18 settembre 2019, presentale opere dell’artista francese Nathalie Decoster. Grandi sculture che ci guideranno in un percorso artistico unico, ambientato nel Chianti, che dal borgo di Panzano attraversa la campagna toscana per giungere a quattro importanti aziende vinicole della zona, patners dell’esposizione: Fontodi, Fattoria Casenuove, Renzo Marinai e La Massa. Panzano Arte ringrazia la Fondazione Caris per il contributo concesso. Il connubio tra arte contemporanea e luoghi paesaggisticamente così suggestivi ha in Toscana e proprio nel Chianti precedenti importanti, a partire da quelli organizzati negli anni Ottanta da Luciano Pistoi al Castello di Volpaia che hanno trovato una loro continuità in Arte all’Arte, per proseguire con Tusciaelecta, nata negli anni Novanta. Panzano Arte, che avrà una cadenza biennale, si colloca nel solco di questa tradizione. Il Festival è un’iniziativa dell’Associazione no-profit Panzano Arte, ed è il sogno di una vita di Dario Cecchini, padrino della manifestazione. Cecchini, “il macellaio-poeta più famoso del mondo”, è conosciuto non solo in Italia, popolarissimo negli Stati Uniti, primo toscano a comparire come protagonista nella sesta serie del fortunato ‘Chef’s Table’, realizzato da Netflix, dedicato alla vita dei grandi chef e ristoratori internazionali. L’obiettivo di Panzano Arte, nell’intenzione dei suoi fondatori, è quello di presentare in spazi pubblici progetti di artisti contemporanei come testimonianza di un Umanesimo moderno che approfondisce tematiche relative alla cultura, alla spiritualità, alla libertà di pensiero, ai diritti umani e all’ambiente. E Panzano in Chianti ben incarna i valori storici della Toscana da sempre terra di Umanesimo, è un centro importante di un turismo internazionale e consapevole, legato all’arte, all’artigianato, alla tutela del paesaggio e alla viticultura. Panzano Arte ha scelto di presentare, per questa prima edizione, il lavoro della francese Nathalie Decoster, acclamata artista internazionale, le cui opere sono esposte in musei, luoghi pubblici e collezioni private di tutto il mondo, dalla Francia al Brasile, dal Canada a Hong Kong, alle Mauritius. In Italia, Nathalie Decoster sarà anche presente alla Biennale Arte di Venezia 2019 e con una sua mostra monografica a Villa Lario sul Lago di Como. “La scelta di Nathalie - racconta Mila Sturm curatrice dell’esposizione - ci è sembrata naturale. Artista dallo spirito libero e indipendente, riassume nel suo umanesimo moderno tutti quelli che sono i presupposti del Festival”. Il tema principe del lavoro della Decoster è definito dalle sue iconiche sculture che raffigurano un uomo stilizzato nell’atto di camminare, un ‘messaggero’ come lo definisce l’artista, spesso racchiuso in una forma geometrica come un cerchio, un quadrato o un cubo. Opere che riflettono sulla condizione umana, la sua fragilità, lo scorrere del tempo, il recondito desiderio di raggiungere la serenità. La loro forme si sposano sia con l’ideale di ‘bellezza’, caro al Rinascimento italiano, sia con la ‘bellezza’ del paesaggio toscano dentro il quale si inseriscono con estrema semplicità, proprio per l’intima connessione della dimensione dell’artista con la natura. Trenta sculture in bronzo, inox et acciaio di diversi formati, più tre fotografie di grande formato per tre mesi, accompagneranno il visitatore dalla piazza di Panzano fino alle quattro aziende selezionate. Panzano Arte chiuderà il 18 settembre, subito dopo l’annuale Festa “Vino al Vino” che si svolgerà dal 12 al 15 settembre 2019 con 21 aziende panzanesi presenti, di cui il 90% segue la viticoltura biologica o biodinamica. Tutte le info dettagliate con il percorso della mostra saranno fornite presso l’ufficio dell’Associazione in Piazza Bucciarelli 48, a Panzano. e.mail: info@panzanoarte.com | www.panzanoarte.com – www.panzanoarte.it social@panzanoarte.com | Instagrampanzanoarteitaly La documentazione video è a cura di Michel Blossier, Paris

Nicoletta Curradi .

 

sabato 15 giugno 2019

Pitti Uomo 96 chiude con moderato ottimismo



30mila visitatori e oltre 18.500 buyer da 100 Paesi (rispetto ai 19.100 compratori dell'edizione giugno 2018): questi i dati che arrivano da  Firenze alla conclusione della 96esima edizione di Pitti Uomo.
«Abbiamo registrato una grande effervescenza in Fortezza da Basso e in città – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – e questo è il primo evidente segnale dello spirito di un’intera industria che si rappresenta a Pitti Uomo e che crede nel futuro, muovendosi in sintonia con i grandi cambiamenti della comunicazione, del consumo e della distribuzione, investendo in ricerca, materiali e nuove tecnologie».
«Pitti Uomo si conferma il crocevia globale delle tendenze e delle novità portate dalle tante famiglie della moda maschile – aggiunge Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine - il luogo da dove prende slancio la campagna vendite delle aziende, ma anche l’occasione in cui promuovere o lanciare un nuovo progetto, motivare la propria rete commerciale, presentare al meglio caratteristiche e principi di una collezione, conoscere potenziali collaboratori per nuovi mercati, osservare i concorrenti, trarre ispirazione dagli eventi speciali… che a questa edizione sono stati straordinari, con un calendario ancora più ricco del solito».
Come evidenzia l'a.d. dell'ente fiorentino, la fiera  si è svolta in un momento non certo facile per l'industria del settore: «I principali indicatori dell’andamento del commercio internazionale - commenta Napoleone - indicano rallentamenti quasi ovunque, fenomeno che si verifica immancabilmente quando c’è una forte frenata dell’economia globale, a cominciare da Paesi chiave come Cina e Germania. Tutto ciò si riverbera in modi e misure non uniformi sui singoli settori e i singoli mercati, ma è certo che i consumi di moda in Europa sono molto poco dinamici, ci vogliono stimoli forti per scuotere compratori e consumatori».
Tra i mercati che hanno registrato un'affluenza in crescita ci sono Francia, Turchia, Hong Kong, Belgio e Russia, mentre a perdere qualche punto percentuale sono Germania, Spagna, Giappone, Stati Uniti e Italia. «Ma è anche vero - conclude Napoleone - che la distribuzione sta cambiando tanto sotto i nostri occhi: oggi un compratore di una grande piattaforma online pesa quanto decine di boutique specializzate anni fa. Quindi restiamo ottimisti e prendiamo le misure con realismo».

Nicoletta Curradi

martedì 11 giugno 2019

Paglia protagonista dell'estate per Doria 1905

HAT TOUR
wandering from hat to hat


Doria 1905 celebra il trionfo della Natura e della semplicità, creando un inconfondibile mood all’insegna dell’”easy-life”, per viaggiatori vagabondi dallo spirito libero




Doria 1905, sulle tracce di un nuovo itinerario nomade e avventuroso, ritrova la passione per il lungo viaggio di antica tradizione, il Grand Tour. La forma è il movimento, la sostanza è la paglia in tutte le sue espressioni vitali: questo è il leit-motiv che accompagna ogni look e diventa la “meta” del viaggio.
“Paglia di Mare” dalle foglie della Posidonia Oceanica, paglie naturali di Baku, foglie di palme dalle jungle cinesi, fino all’Ecuador dove si incontra l’autentico Panama, intrecciato a mano con antico mestiere e passione. E poi ancora il Madagascar, la terra della Raffia.
L’estate di Doria1905, ancora una volta, rafforza i codici del suo stile genderless, la ricerca concentra l’attenzione verso materiali naturali, di terra o di mare. Una filosofia concettuale e stilistica, in linea con le attuali direzioni del mercato, che valorizza le lavorazioni artigianali in un armonioso equilibrio tra moda e tradizione, tra tendenze contemporanee e reminiscenze del passato.
La palette dei colori segue le cromie dei materiali naturali, li ruba alle terre, alle lande sconfinate, agli spazi infiniti, al fogliame e ai prati, ai frutti dai toni accesi, mentre i toni più freddi si ispirano agli specchi dei laghi e dei mari.
La stampa di stagione “Salento Grand Tour” è un incrocio di rotte, di onde e mandala marini che vestono le ali di finissime carte giapponesi.
I cappelli nomadi sono trasformisti, si arrotolano, si piegano, per poi sparire in tasca o nelle speciali Doria-bags, interpretate per l’occasione in canvas di cotone color coriandolo accostato al cuoio naturale, oppure nei toni oceano, verde menta, negroamaro e latte. Due nuove Doria bags, ideali compagne di viaggio, completano la gamma: la shoulder-roll e la mini-bag, perfette per avere tutto con sé nel minimo spazio.
Lo spirito libero è il mood di ogni pezzo della collezione, che accompagna anche i pezzi iconici della linea Toodoria, in cui foglie di raffia e seta si rincorrono, tra gli intrecci della paglia degli abissi mediterranei, nella secolare tradizione salentina del ricamo fatto a mano e nello spirito Handmade Passion di Doria1905.

Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 5 giugno 2019

A Palazzo Pitti due mostre per Cosimo I



Nella sala Bianca e nella sala delle Nicchie di Palazzo Pitti l’esposizione che ricostruisce l’antico allestimento della Sala di Saturno voluto da Ferdinando II Nove maestosi arazzi in lana e seta raccontano, tra la sala Bianca e la sala delle Nicchie di Palazzo Pitti, i momenti salienti del governo del primo Granduca Medici. La mostra Una biografia tessuta. Gli arazzi seicenteschi in onore di Cosimo I mette in luce come la realizzazione tra il 1653 e il 1668 degli arazzi rappresenti un doppio omaggio di Ferdinando II de’ Medici al fondatore del granducato di Toscana. “Per celebrare il quinto centenario della nascita di Cosimo I de’ Medici –spiega il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt - una mostra di arazzi è quanto di più adatto: fu lui infatti a fondarne la Manifattura nel 1545. Inoltre, la serie di arazzi ora esposti ci offre un excursus encomiastico sulla figura e sull’opera del sovrano, con una sequenza di episodi che esaltano la centralità del ruolo di Cosimo nella 
storia della dinastia medicea e del governo della Toscana”. Gli arazzi, che misurano da cinque metri fino a oltre otto di lunghezza, furono originariamente concepiti per la sala di Saturno in Palazzo Pitti, cuore del potere del sovrano, consacrata alle Udienze Segrete del granduca Ferdinando II, che con questa commissione legittimava e nobilitava il proprio governo, rendendo omaggio al suo predecessore.Questa preziosa serie narra in successione cronologica la vita pubblica di Cosimo I e le sue gesta più significative: dall’ascesa al potere, al consolidamento del dominio sulla Toscana, alla trasformazione urbanistica e architettonica di Firenze, ai rapporti con il potere pontificio e alla creazione di un ordine cavalleresco. Disegnati da pittori di  fama, ed eseguiti nella manifattura creata dal Duca, gli arazzi dovevano essere esposti in un trionfo decorativo tutto barocco, che anticipava i fasti delle più grandi regge europee. Il risultato doveva essere un’apoteosi del potere mediceo, rappresentato da Cosimo, tra le dorature, gli stucchi di Giovan Battista Frisone e gli affreschi di Ciro Ferri raffiguranti Il Principe ideale che si libra tra la Prudenza e il Valore verso la Gloria e l’Eternità. Alla fine, degli otto arazzi tessuti ne furono appesi soltanto sei, identificati dalle misure. Il settimo e l’ottavodella serie, con episodi dedicati ai rapporti con le monarchie europee, vengono esposti oggi, per completezza, nella sala delle Nicchie. L’allestimento originale, ricreato nelle immagini in catalogo, mostra tutta l’importanza di questa impresa dedicata a Cosimo: un omaggio del nipote Ferdinando II che voleva celebrare l’avo e con lui tutta la stirpe dei Medici, e che oggi ci ricorda la gloriosa stagione della manifattura degli arazzi a Firenze, istituita proprio da Cosimo I. Mostra a cura di Lucia Meoni e Alessandra Griffo.  Nella sala delle Nicchie di Palazzo Pitti  è aperta la mostra dedicata al recupero de il Villano con la Botticella realizzata da Giovanni di Paolo Fancelli su disegno del maestro Baccio Bandinelli. A concludere le tre mostre dedicate al cinquecentenario della nascita di Cosimo I, la sala delle Nicchie di Palazzo Pitti ospita La prima statua per Boboli. Il Villano restaurato, dedicata al restauro che ha donato nuova vita alla prima statua di Boboli, il Villano con la Botticella.Acquistato dalla consorte di Cosimo, Eleonora di Toledo, nel 1550, Palazzo Pitti divenne nel tempo la nuova residenza dei granduchi, con il suo giardino che si impose come modello da imitare per le regge di tutta Europa. Ma Boboli non è soltanto questo, è anche uno dei più importanti musei di scultura all’aperto, con capolavori che datano dall’impero romano fino ai giorni nostri. Nel parco della reggia medicea nacque anche, nel Cinquecento, la scultura da giardino dell’epoca moderna, che più tardi sarebbe stata chiamata “di genere”. Tra queste il Villano con la Botticella, scolpita entro il 1557 da Giovanni di Paolo Fancelli su disegno del maestro Baccio Bandinelli, e capostipite di una fortunata tradizione di statue fatta di popolani ripresi nelle loro occupazioni quotidiane, che tutt’ora animano i percorsi all’aperto nel giardino mediceo. Il Villano era esposto inizialmente in un grande vvaio che serviva il palazzo e insieme alimentava la fontana di piazza della Signoria. Quando al posto di questa conserva d’acqua venne realizzata la Grotta del Buontalenti, il Villano fu trasferito a Pratolino e solo alla fine del Settecento venne riportato a Boboli, la sua ultima collocazione all’aperto, nelle vicinanze dell’ingresso di Porta Romana, dove è stato sostituito ora da una riproduzione marmorea. Nel corso delle analisi sull’opera è emerso il dettaglio di una roncola impiegata dai contadini per potare i rami minori delle piante, che restituisce con rustica verità, ancor più incisiva della piccola botte, la natura contadinesca della figura. Il restauro completato per la mostra vuole rendere omaggio alla coppia ducale e offrire una spunto di visita a questi luoghi cosimiani, ma è soprattutto un’impresa di tutela: la statua è stata liberata da muschi, alghe, licheni e funghi, nonché dal calcare accumulatosi negli anni con la pioggia. La mostra è a cura di Alessandra Griffo. 


Nicoletta Curradi