La visita di Barletta inizia sempre dal Castello Svevo, frutto di diverse stratificazioni e dominazioni.
Nato come fortezza difensiva, oggi ospita il Museo Civico, la Biblioteca Comunale e una sala per eventi.
In realtà, già la visuale prospettica interna merita attenzione, come anche la vista che si può godere dai bastioni. Sterminati, poi, i sotterranei, destinati alle prigioni, in tempi molto remoti.
La Cantina della Disfida, detta anche casa di Veleno, è l’antica osteria famosa come la “Cantina della Sfida”, in cui anticamente venne allestito un succulento pranzo, secondo i costumi cavallereschi, in onore dei francesi che erano rimasti sconfitti durante una battaglia con gli spagnoli.
Durante il pranzo, il francese La Motte, con superbia avrebbe elogiato i suoi soldati e disprezzato i soldati i italiani, definendoli codardi, inetti e sleali. Durante il banchetto, inebriati dall’ottimo vino di Barletta, i cavalieri francesi, tra i quali spiccava la figura del fiero La Motte sedevano con gli spagnoli tra cui il capitano don Diego di Mendoza che provocò i francesi comparando il loro valore a quello degli italiani suoi alleati.
La Motte e i suoi uomini non accettarono la grande offesa: essere paragonati ai “pavidi” italiani. A questo punto nacque la “Sfida”, cioè un combattimento tra i migliori guerrieri di entrambi gli schieramenti, avvenuto nel 1503.
La Cantina della Disfida di Barletta, all’interno del palazzo che secondo le fonti fu la sede del Gran Capitano delle truppe spagnole in Italia, don Consalvo Fernandez da Cordova, è ancora oggi un luogo affascinante e pieno di storia, assolutamente da visitare per ammirare costumi d’epoca, utensili e armature.
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Prima ancora di arrivare alla Cantina, proprio a due passi dal Castello, c’è la Cattedrale di Santa Maria Maggiore.
Bellissima, antica, anch’essa, come il Castello, frutto di diverse stratificazioni, che affondano le radici a tombe risalenti al IV sec. . a.C.
La Pinacoteca De Nittis, che ha sede nel prestigioso Palazzo Marra, è una tappa obbligata per gli amanti dell"arte.. Già sede di famiglie aristocratiche, il palazzo oggi ospita la pinacoteca dedicata all’artista Giuseppe De Nittis, che, nato a Barletta, si è distinto per le sue opere molto vicine alla corrente impressionista.
Impossibile poi non recarsi ai piedi dell’Eraclio, il Colosso di Barletta., una enorme statua in bronzo posta sul fianco della Basilica del Santo Sepolcro.
A circa 10 km più a sud ecco Trani, detta la perla dell'Adriatico, affacciata su un porto suggestivo in cui pullulano pescherecci caratteristici e dominata dal suo simbolo più distintivo, quello della splendida Cattedrale romanica. La città di Trani soffre uno scenario mozzafiato, ricco di storia e di architetture armoniose, profondamente ispirate a Federico II di Svevia, che rese Trani la sua fortezza marittima. La città ebbe il suo massimo splendore nel '400, secolo in cui diventò fondamentale centro marittimo e di scambio del basso Adriatico. Fino al '700 furono costruiti moltissimi palazzi nobiliari visibili ancora oggi.
Il Castello Svevo, fortemente voluto da Federico II, è stato iniziato nel 1230 e fu il luogo delle nozze del figlio dell'imperatore di Svevia, Manfredi, con Elena d'Epiro, nel 1259. LmElena, in seguito alla morte del marito, giunse a Trani da Lucera e, nel tentativo di fuggire per mare, fu catturata ed imprigionata proprio in quel castello che aveva testimoniato la felicità del suo matrimonio. Federico II non limitò la sua presenza al Castello, poichè lo si ritrova anche nelle difese del porto con la funzione di proteggerne l'ingresso e nella fortificazione delle mura perimetrali della città. All'imperatore si deve anche l'importante contributo dato alla comunità ebraica, che si vide supportata con la sua salita al trono, grazie anche alla costruzione di varie sinagoghe.
La splendida Cattedrale sul mare è composta da tre chiese perfettamente fuse tra loro in modo armonioso. Lo spazio interno è suddiviso in tre navate che si spiegano per una lunghezza importante, così come importante è lo splendore del portale, ripartito in 32 rettangoli e risalente al 1175. Oltre alla Chiesa superiore vanno visitate la cripta di San Nicola e quella di Santa Maria, oltre che all'ipogeo di San Leucio.
Il quartiere ebraico, stretto tra il porto e la Cattedrale, è una sfaccettatura della storia della città. Scolanova, il più antico tempio ebraico in Europa, dopo la cacciata degli ebrei avvenuta nel XVI secolo era diventato una chiesa con il nome di Santa Maria di Scolanova. Dal 2005 è tornato all'uso originario.
Infine per una sosta gustosa a Trani si consigliano le proposte del ristorante Chef Savino (Info: 349 5250465).
Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi
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